La guerra si allarga: Bielorussia si prepara ad attaccare l’Ucraina da Nord. Moldova e Finlandia invece…

(di David Rossi)
02/03/22

La guerra minaccia di estendersi ufficialmente ad altri Paesi, oltre a Russia e Ucraina. Minsk sta accumulando centinaia di mezzi e molte migliaia di uomini nella regione di Brest, dove si incrociano i confini di Ucraina, Bielorussia e Polonia: le immagini dal terreno e le comunicazioni dei servizi dei Paesi coinvolti lo confermano. Un’altra colonna è in movimento verso sud dal quadrante nord-occidentale del Paese di Lukashenko.

Non ci sono dubbi che un attacco massiccio sta per avventarsi contro quella che per secoli è stata la regione della Rutenia, commistione fra cultura slavo-orientale, mitteleuropea, cattolica, polacca e giudaica.

Possiamo dire che Putin ha trovato il suo Mussolini, un servo loquace e fedele, nel padre padrone della Bielorussia, incaricato di cercare di coprire le vie di rifornimento di armi per le forze ucraine, che passano dal confine polacco.

Per come conosciamo gli Ucraini occidentali, sarà un bagno di sangue per le truppe bielorusse, la cui pazienza verso Lukashenko fino ad oggi si è dimostrata davvero infinita.

Per come conosciamo i Polacchi, vedere i carri e gli uomini dei “Russi bianchi” violare la terra da cui furono cacciati da Stalin, farà venire loro in mente la distruzione dello Stato polacco avvenuta alla fine del XVIII secolo e nel 1939-40 a opera di Tedeschi e Russi.

Per come conosciamo i Russi, si tratta di un tentativo di confermare al mondo che l’obiettivo è di prendere l’intera Ucraina e per avvicinare le operazioni alle vie di accesso dei rifornimenti dell’Occidente a Kiev.

Ciò detto, guardiamo a Sud.

Non possiamo ignorare le migliaia di truppe al momento presenti nello Stato fantoccio filorusso della Transnistria, per settimane impegnate ufficialmente in “esercitazioni antiterrorismo”. Fino a adesso Putin ha impiegato tutte le forze impiegate nei “drills” dei mesi passati: non vediamo perché non dovrebbe usare anche queste. Fonti sul campo ce lo confermano.

Non è chiaro se durante questo mese saranno impiegate per colpire sul fianco sud-orientale l’Ucraina, per capirsi dalle parti di Odessa dove da giorni Kiev fa strage di anfibi e paracadutisti russi, oppure se prima tenteranno di assicurarsi le spalle, cercando di prendere il controllo dell’ex Stato sovietico moldavo. Ricordo che la Moldova è confinante e “sorella” della Romania e che una buona parte della popolazione moldava ha passaporto romeno.

Poi, alziamo lo sguardo ancora più a Nord della Bielorussia.

La Finlandia, che condivide il più esteso confine terrestre europeo con la Federazione russa ed è estranea a qualsiasi alleanza militare, sta decidendo se presentare una richiesta urgente di adesione alla NATO e contemporaneamente fornire armamenti letali all’Ucraina. Crediamo che, in ognuno dei due scenari, il Paese nelle prossime settimane sarà oggetto, per rappresaglia, di crescenti violazioni degli spazi aerei e navali da parte delle forze di Mosca.

Infine, una considerazione personale. Come già detto, Putin ha fatto uso di tutti i mezzi e le truppe oggetto delle esercitazioni a inizio 2022. Ignoriamo, per il momento, le esercitazioni a largo delle coste giapponesi e concentriamoci su questo lato dell’Eurasia. Ricordo che sono anche avvenute, non molti giorni fa, manovre della forza di deterrenza, che hanno compreso il lancio di missili balistici intercontinentali (ICBM) da parte della Flotta del Nord e della Flotta del Pacifico, ma anche di missili da crociera dagli aerei dell'aviazione a lungo raggio delle forze aerospaziali.

Vengono i brividi al pensiero che dei tre, questi ultimi sono suscettibili di essere usati nel teatro dell’Europa orientale…