Israele: incontro dei capi delle intelligence africane a Tel Aviv

(di Roberto Favazzo)
28/12/21

Il Mossad ospiterà un assise di capi delle spie africane a Tel Aviv a fine dicembre. All'incontro, che si concentrerà sulle aree di interesse per Israele in Africa, dovrebbero partecipare Abbas Kamel, il capo del Mukhabarat Al Amma egiziano, Jamal Abdel-Majeed, del General Intelligence Service (GIS) del Sudan e Ahmed Kogri, del National Security Agency (ANS) del Ciad, i principali partner per la sicurezza di Israele nel continente.

Il nuovo capo dell'intelligence esterna israeliana, David Barnea, ha effettuato una delle sue prime visite all'estero in Ciad alla fine di luglio. Il viaggio ha offerto a Barnea l'opportunità di ringraziare il Ciad per lo sforzo diplomatico condotto dal paese del Sahel per sostenere l'offerta di Israele di diventare un osservatore dell'Unione africana (UA).

L'intelligence israeliana nutre grandi speranze in una più stretta cooperazione con il Paese. I due condividono già alcuni servizi di intelligence e il Mossad ha una piccola presenza in Ciad dove si trova per valutare la possibile istituzione di una più grande base avanzata israeliana nel nord del paese.

Dopo la visita di Barnea, quando la tempesta mediatica sul software spia Pegasus (v.articolo) dell'azienda si è placata, anche la società di cyber-intelligence israeliana NSO Group ha offerto i suoi servizi a N'Djamena. La proposta sarebbe stata tuttavia al di fuori del budget disponibile per lo Stato del Sahel.

Complessivamente il Ciad è visto da Israele come un partner ideale nella regione per il suo coinvolgimento in due dossier prioritari per il Mossad: la stabilizzazione e il riallineamento del Sudan, liberato dall'influenza iraniana, e la Libia, il cui governo di transizione avrebbe dovuto organizzare le elezioni alla fine di quest'anno. Dall'inizio della guerra civile in Libia, Tel Aviv ha costantemente cercato di assicurarsi che fosse in comunicazione con entrambe le parti .

Per quanto riguarda il Ciad è interessante sottolineare i legami che si sono andati via consolidando con l’intelligence israeliana. A luglio 2020 l’allora capo del Mossad Yossi Cohen si era incontrato con il presidente Idriss Deby e il direttore dell'Agenzia per la sicurezza nazionale (ANS), il generale Ahmed Kogri.

Kogri che ha sua volta ha visitato più volte Tel Aviv e in particolare Herzliya, la capitale israeliana del cyber-intelligence.

Il rapporto tra i due Paesi si è finora basato sulla fornitura di materiale di intercettazione israeliano e sulla fornitura di addestramento. Le relazioni commerciali sono esaminate particolarmente da vicino dal Mossad perché Cohen era desideroso di ostacolare e anticipare i competitors. Stiamo alludendo alla concorrenza delle imprese cinesi.

Ma N'Djamena e Tel Aviv stanno anche discutendo sulla possibilità da parte del Ciad di acquistare droni da osservazione. Alcune delle principali aziende israeliane del settore hanno già avanzato delle proposte. Tel-Aviv si sta anche mobilitando per fornire nuove tecnologie agricole per aumentare i raccolti in questa parte del Sahel. Ma la situazione finanziaria del Ciad è a dir poco limitata...

Per il Mossad, il Ciad è importante anche per spiare gli sviluppi del Sudan. Per molti anni, il precedente regime di Khartoum ha avuto legami con i Pasdaran iraniani e gli Hezbollah libanesi, i cui contatti africani sono tracciati dal Mossad. Hezbollah è molto attivo anche nella vicina Nigeria.

Il nuovo accordo tra Israele e Ciad ravviva una relazione iniziata nel 2008 quando Elbit Systems e altre società di difesa israeliane hanno fornito attrezzature per migliorare il materiale utilizzato da Deby contro l'allora movimento ribelle.

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