Blocco di Kaliningrad: esplode la più grave crisi fra UE e Russia

(di David Rossi)
20/06/22

La Lituania ha iniziato a vietare il transito ferroviario di merci soggette alle sanzioni dell'Unione Europea verso l'exclave russa di Kaliningrad, hanno affermato il 18 giugno le autorità di trasporto della nazione baltica. L'elenco delle sanzioni dell'UE include carbone, metalli, materiali da costruzione e tecnologia avanzata.

Secondo Anton Alikhanov, il governatore dell'oblast russa, il divieto coprirà circa il 50% degli articoli importati da Kaliningrad: dato che la regione ha un porto che normalmente non è bloccato dai ghiacci durante l’inverno, la Russia dovrà far ricorso al trasporto navale. Non si tratta di un’iniziativa estemporanea del governo lituano: su richiesta di Vilnius, la commissione nei giorni scorsi aveva chiarito che le merci sottoposte a sanzioni dovrebbero comunque essere vietate anche se viaggiano da una parte all'altra della Russia ma attraverso il territorio dell'UE.

L'exclave russa di Kaliningrad nel Mar Baltico, inserita tra Lituania e Polonia, divenne parte dell'Unione Sovietica dopo la Seconda guerra mondiale. Ha una popolazione di circa 430.000 persone e ospita il quartier generale della flotta russa del Mar Baltico.

Nelle ultime ore, ci è andato giù pesante il capo della commissione della Federazione Russa per la protezione della sovranità Andrii Klymov: “La NATO - ha detto - inizia il blocco della regione russa con l'aiuto della Lituania: è un'aggressione diretta contro la Russia, che ci costringe a ricorrere all'autodifesa.” Ha poi invocato l’intervento delle Nazioni Unite, che - a suo dire - “devono rettificare la situazione con il blocco di Kaliningrad, altrimenti la Russia sarà libera di risolvere la questione del transito in qualsiasi modo”.

Ricordiamo che nei giorni scorsi la Duma di Stato russa, cioè il parlamento, aveva iniziato a discutere l'abrogazione del riconoscimento russo dell'indipendenza della Lituania, probabilmente senza considerare le possibili conseguenze. Secondo alcuni politici russi, in seguito la Duma potrebbe revocare il riconoscimento dell'indipendenza anche a Estonia, Lettonia e Ucraina. “Una volta sviluppato il meccanismo, possiamo usarlo anche nei confronti di altri territori della NATO. E non solo della NATO”, ha detto Fedorov, un deputato del partito Russia Unita, in un'intervista a una delle edizioni baltiche di Sputnik.

Nell’attesa, la popolazione dell’oblast più occidentale della Federazione russa teme per la spesa di tutti i giorni.

La crisi ha anche importanti ricadute geostrategiche: conferma i dubbi, da noi già espressi prima del 24 febbraio (vedi articolo), sull’effettiva possibilità di rifornire Kaliningrad non solo di carbone, ma anche di missili, armamenti e relativi pezzi di ricambio, ancora di più ora che l’isola svedese di Gotland è sotto l’ombrello anglo-americano, prima ancora di quello della NATO.

Foto: U.S. Special Operations Command Europe