Operazione Perù: sbarco di 3200 Marines e lotta al terrorismo

(di Maria Grazia Labellarte)
08/07/15

Perù - A seguito dell’incremento degli scontri tra le forze di sicurezza nazionali e il gruppo terrorista Peruviano “Sendero luminoso”, il governo degli Stati Uniti ha dichiarato che invierà nel paese latinoamericano fino a 3200 soldati destinati a migliorare le operazioni in collaborazione con la Marina peruviana atte a sconfiggere i predetti ribelli e i trafficanti di droga.

L'operazione ha ricevuto l'approvazione del Congresso degli Stati Uniti, i 3200 marines americani saranno in Perù, per brevi o lunghi periodi durante l'anno venturo. Il loro scopo, secondo una fonte militare peruviana ufficiale, è didattico. In realtà, Il primo contingente di 58 soldati americani sono arrivati ​​lo scorso ​​1° febbraio e rimarrà per un anno di lavoro in cinque distretti. Due settimane più tardi, 67 marines sono arrivati ​​per un soggiorno di sei settimane. Il 1° settembre del c.a, 3200 soldati sbarcherebbero nell’area, dalla nave d’assalto anfibio "America". La nave ha già, visitato il paese latino americano nel settembre 2014, anno in cui il Perù ha ritrovato il suo antico status di primo produttore al mondo di coca. Tuttavia, chiaro è il segnale che la presenza delle truppe americane nel territorio vige per rafforzare il ruolo delle stesse come anti- insurrezione e contro la guerra al terrorismo.

Analisti locali hanno visto, in questo arrivo delle truppe americane come "un vero e proprio esercito di occupazione". Per molti anni i soldati americani hanno potuto stabilirsi in tutta la regione, per offrire assistenza medico, dentale, tecnico e /o di ingegneria. Nel 2012, le squadre militari in tutta l’area sudamericana hanno fornito i servizi medici per più di sei settimane. I soldati hanno assistito il Paraguay, la Repubblica Dominicana, il Guatemala, il Belize, Haiti, il Cile.

Secondo un rapporto di novembre 2013, ad esempio, il governo del Paraguay avrebbe seguito assieme alla difesa americana, un progetto che era in risposta alla crescente presenza dei guerriglieri marxisti leninisti noto come “l'Esercito del Paraguay” . Un giornale locale ha rivelato che, "l'iniziativa per l'allestimento di una base militare è stata proposta dagli Stati Uniti." I soldati paraguaiani presumibilmente avrebbero lavorato in tandem con le controparti statunitensi nelle vicinanze.

Vale la pena citare un recente report eseguito da un’analista locale, secondo cui l’interesse degli Stati Uniti nel Nord del Paraguay deriva dall'importanza strategica del sottostante acquifero Guaranì, il più grande al mondo, (leggi La guerra dell’acqua e il SAG in Sudamerica) con le sue le risorse naturali abbondanti, punto ottimale da cui di cui spiare il vicino Brasile e l’Argentina, e la cui resistenza contadina nella zona è sempre più forte per il monopolio della produzione di soia.

In definitiva, la presenza Americana nell’ area diventa sempre più larga, destano molta curiosità, ad esempio, le sorti delle prossime lezioni in Venezuela a fine anno, ove già nel febbraio di quest’anno, l’appoggio “Umanitario” della potenza americana ha fatto sentire la sua voce, contraddicendosi però economicamente, imponendo allo stesso paese le sanzioni. Una presenza “americana” sempre più ampia si scriveva, certo, con radici sempre più profonde, le radici militari della sua democrazia.

(foto: US Navy)