Eleonora Lorusso: "Diario di bordo (radiofonico) dalla Signora dei mari"

C'è poco da fare: il Vespucci è bellissimo! La Signora dei Mari. L'orgoglio della Marina Militare e degli Italiani. È giustamente la nave di rappresentanza dello stile italiano nel mondo.

I visitatori fanno la coda. Ammirazione e bocche aperte dei bambini, selfie a non finire degli adulti. Battezzata “la nave più bella del mondo” nel 1962, dall'incontro con la USS Indipendence, continua a navigare e a macinare record.

A Te, o grande eterno Iddio,

Signore del cielo e dell'abisso,

cui obbediscono i venti e le onde, noi,

uomini di mare e di guerra,Ufficiali e Marinai d'Italia,

da questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori.

Eleonora Lorusso, giornalista e scrittrice, ha messo nero su bianco le impressioni e le emozioni di chi la visita, lavora o studia a bordo. Ne è uscito quello che lei chiama il “Diario di bordo (radiofonico) della Signora dei Mari”, un libro di 259 pagine pubblicato da Ugo Mursia Editore. È un concentrato di informazioni che spiegano molto bene e con semplicità i dettagli tecnici della nave e i termini marinareschi, ma anche l'inspiegabile: i sentimenti umani.

Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione.

Dalla lettura del libro si possono scoprire cose interessanti e piacevoli. Qualche esempio: il Vespucci venne varato a Castellamare di Stabia il 22 febbraio 1931, ricorrenza della morte di Amerigo Vespucci; le due fasce laterali nere e bianche come ricordo storico delle bocche di fuoco (mai esistite nella realtà); la manovra impossibile di Taranto eseguita alla perfezione e con rara maestria dall'ammiraglio Agostino Straulino. Le pagine del libro passano di sorpresa in sorpresa permettendo di scoprire tantissime cose come l'esistenza della nave gemella, le leggende, i motti che si sono susseguiti nel tempo, la qualità delle vele, la gara del “saraceno”, le amache e tanto altro ancora. Ma quello che impressiona non sono i meri dati tecnici dello scafo, del bompresso o il fasciame e il numero di vele, bensì che Nave Vespucci autoalimenta da sola la leggenda di Regina delle navi scuola.

Dà giusta gloria e potenza alla nostra bandiera,

comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei;

poni sul nemico il terrore di lei;

fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro,

più forti del ferro che cinge questa nave,

a lei per sempre dona vittoria.

È vero che i visitatori hanno delle emozioni quando salgono a bordo della Regina, ma queste solitamente rimangono impresse nella mente solo come emozione di qualche ora. Sono delle emozioni fugaci. Discorso diverso, invece, chi rimane indelebilmente stregato da Nave Vespucci arrivando al punto che per tutta la vita il mare e gli insegnamenti appresi durante la navigazione saranno la stella polare di una personalissima navigazione interiore.

Benedici , o Signore, le nostre case lontane, le care genti.

Arriviamo al punto: scrivere un libro tecnico è bene o male alla portata di chiunque abbia un po' di capacità di scrittura, ma scrivere un libro che unisca l'aspetto tecnico-storico ai sentimenti risulta impresa ben più difficile. Eleonora Lorusso lo ha scritto raccogliendo informazioni, vivendo a bordo e intervistando. Il risultato è quanto si legge e porta il lettore a germogliare in maniera autonoma dei ragionamenti e a far fiorire dei sentimenti positivi nei confronti della vita di mare.

Benedici nella cadente notte il riposo del popolo,

benedici noi che, per esso, vegliamo in armi sul mare.

Benedici!*

È un percorso di lettura che arriva ad abbracciare l'anima delle persone; che cerca di dare una risposta a chi si pone la domanda: perché si diventa marinaio? E in tutto questo Nave Vespucci ha un peso determinante nella formazione morale e professionale degli ufficiali. Il libro offre molteplici piani di lettura. Ad esempio un ragazzo può liberare la fantasia, ma un adulto può arricchire il suo bagaglio culturale. E così via. Attenzione, però...tutti i lettori corrono un pericolo: essere rapiti dal fascino della Nave Vespucci. E il mito continua!

Francesco Bergamo

* ”Preghiera del marinaio” scritta da Antonio Fogazzaro nel 1901