Alessio Virdò: Operazione Silent Caiman - Incubo di fine estate

Alessio Virdò
Ed. indipendente
pagg. 360

Una sera di fine estate in una tranquilla località marittima in Calabria, Vibo Valentia Marina. Una folla di persone che assiste alla processione religiosa, consueto collante della comunità cristiana. Sembrerebbe tutto normale ma, ad un certo punto della funzione, esplode una bomba, partono raffiche di mitra: la strada si riempie di sangue mentre si levano i gemiti dei feriti.

Nella sua opera prima, Alessio Virdò ci fa immergere nell’incubo delle società occidentali, già provato da alcune nazioni europee: l’attacco di una cellula jihadista contro la popolazione civile.

In questi anni si è sempre parlato della possibilità che, sul territorio nazionale, si verificassero attentati di matrice islamista. Forse per merito della nostra intelligence, forse per volontà da parte delle organizzazioni terroristiche, ciò non si è mai verificato, tuttavia non è detto che in futuro non possa accadere.

Nel romanzo la cellula jihadista viene reclutata in un centro di prima accoglienza. Si tratta di somali e sudanesi, arrivati in Italia per sfuggire ad una vita di miserie, portandosi dietro un passato di violenze (i somali sono ex pirati).

Ma non fatevi ingannare, la storia non ruota attorno alla cellula e all’attentato. Virdò ci porta nel mondo delle forze speciali italiane. Poco conosciuti (e pubblicizzati) rispetto ai colleghi americani e inglesi, gli incursori del GOI (Gruppo Operativo Incursori della Marina), del 9° reggimento d’assalto Col Moschin dell’Esercito, del 17° stormo dell’Aeronautica e dei GIS (Gruppo d’Intervento Speciale dei Carabinieri), hanno da sempre rappresentato un valore aggiunto per il nostro strumento militare.

Francesco Borghese (il cognome potrebbe far riferimento ad un personaggio storico della Seconda Guerra Mondiale) è un ex incursore. In seguito all’uccisione di civili, mentre era alla guida di un distaccamento della Task Force 45 in Afghanistan, viene processato e giudicato colpevole di aver violato le consegne della missione. Decide quindi di abbandonare la Marina e tornare alla sua città natale: Vibo Valentia Marina.

Borghese non rimarrà a lungo inattivo: il terrorismo jihadista sta per colpire la sua comunità...