Se vuoi capire il mondo... segui i soldi!

(di Andrea Sapori)
24/01/25

100 anni fa moriva Vladimir Il’ič Ul’janov, detto Lenin. Disse: “La politica è l’espressione concentrata dell’economia”, un concetto che potremmo tradurre come “se vuoi capire il mondo, segui i soldi”. Mai come oggi sembra che avesse ragione.

A Washington, lunedì scorso, si è registrata una delle più alte concentrazioni di denaro per metro quadrato della storia. Seguendo i soldi, come suggerisce Lenin, arriviamo al Campidoglio, dove un miliardario è stato eletto capo della più grande democrazia del mondo “libero” (anche se sarebbe più corretto riferirsi all’India). Questa elezione è avvenuta tra altri miliardari, protagonisti di un sistema in cui il potere politico e quello economico sembrano inseparabili.

Navigando tra fonti disponibili, emerge il Global Trends 2030 del National Intelligence Council USA, che analizza la ricchezza delle nazioni per prevedere instabilità future in settori chiave come energia, materie prime, tecnologia e demografia. Il sistema finanziario mondiale, basato sul dollaro USA, resta al centro delle preoccupazioni.

La Russia, nonostante un PIL comparabile a quello italiano, sorprende per alcune peculiarità: bassi livelli di debito, elevata capacità di generare cash flow e significative possibilità di investimento. Queste capacità derivano principalmente dalla vendita di risorse naturali come idrocarburi, estratti da un sottosuolo che, al netto delle spese operative, offre margini di profitto enormi rispetto a economie come quella giapponese o europea, che dipendono fortemente dall’importazione di materie prime.

Alcune fonti1,2 sostengono che Vladimir Putin sia l’uomo più ricco del mondo. Si ipotizza che possieda indirettamente enormi giacimenti, industrie e risorse strategiche. Se ciò fosse vero, il suo patrimonio supererebbe di gran lunga quello di personaggi come Elon Musk. Tuttavia, l’interesse delle intelligence si concentra meno sui beni materiali e più sulla capacità di un leader di influenzare il panorama geopolitico. Putin, con il suo controllo su migliaia di testate nucleari e una politica fortemente accentratrice, rappresenta un caso unico nel contesto globale.

Negli Stati Uniti, personaggi come Trump sono stati al centro di attenzioni da parte dell’intelligence interna. Per l’ex presidente, i soldi sembrano essere la chiave di tutto, un elemento che potrebbe spiegare il suo distacco dal supporto di Putin a favore di nuovi sponsor, tra cui alcuni dei più ricchi americani, come quelli presenti al suo fianco a Washington. Questi miliardari controllano reti informatiche e strumenti di comunicazione che governano di fatto il mondo occidentale, consolidando la loro influenza politica.

Cina ed Europa: prospettive diverse

Xi Jinping, per definizione un imperatore moderno, comprende il valore del commercio. La sua strategia si fonda su una visione a lungo termine ereditata dalla filosofia di Deng Xiaoping (“Arricchitevi”), che garantisce alla Cina una posizione di forza nelle trattative internazionali.

In contrasto, l’Europa appare frammentata e debole. Priva di figure economiche paragonabili agli oligarchi americani o cinesi, si presenta come un "regolatore" più che un attore economico globale. I politici europei, incapaci di adattarsi rapidamente ai cambiamenti, rischiano di rimanere relegati a un ruolo secondario. Tuttavia, si dice che gli italiani siano tra i migliori commercianti del mondo: questa potrebbe essere un’opportunità per l’Italia di emergere in un contesto competitivo sempre più difficile.

La politica, l’economia e il potere globale sono intrecciati in modi sempre più complessi. Le scelte strategiche dei leader mondiali, influenzate dal controllo delle risorse e dalla competizione economica, determinano gli equilibri del sistema internazionale. In questo contesto il “segui i soldi” rimane una chiave interpretativa valida e attuale.

1 https://www.wired.it/attualita/politica/2021/02/11/putin-uomo-piu-ricco-...

2 https://www.we-wealth.com/news/putin-patrimonio-navalny