Il pensiero di Dante su Politica, Forze Armate, Magistratura e Chiesa in Italia

(di Nicolò Manca)
09/06/19

Un Capo dello Stato che elogia la Marina Militare enfatizzando il presunto prestigio che verrebbe all'Italia per il metodico e attivo ruolo svolto, nel contesto della piaga dell'immigrazione clandestina, garantendo il recupero fin sotto le coste africane del traffico umano gestito da organizzazioni criminali; un Capo di Stato Maggiore della Difesa che all'atto del suo insediamento sostiene che la difesa dei confini nazionali non è più necessaria; una Magistratura che consente a un Graziano Mesina (assassino, sequestratore di persona e trafficante di stupefacenti) di tornare in libertà; un Capo della Chiesa che mette in cima ai suoi pensieri la necessità di garantire la continuità del traffico migratorio enfatizzato dal Capo dello Stato di cui sopra … ce n'è abbastanza perché un cittadino vada col pensiero a due riflessioni del sommo Dante: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere e in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!”

La seconda riflessione tratta più direttamente dell'immigrazione, peraltro da secoli sponsorizzata dalla chiesa: “Sempre la confusion de le persone principio fu del mal de la cittade, come del vostro cibo che s'appone”.