Il 5G cambierà le nostre vite? Intervista a Marco Pizzuti

(di Umberto Camillo Iacoviello)
09/07/20

Marco Pizzuti, classe 1971, è un autore specializzato in controinformazione. I suoi libri hanno venduto oltre 200.000 copie solo in Italia e sono stati pubblicati in 19 paesi del mondo.

Il suo ultimo libro è Dossier 5G. Inchiesta non autorizzata sulla rivoluzione tecnologica destinata a cambiare la nostra esistenza (Mondadori).

Per comprendere il suo punto di vista su un tema estremamente delicato e dai molteplici risvolti, lo abbiamo contattato.

Quando parliamo di 5G la prima idea che ci viene in mente è internet veloce, tuttavia questo è solo un aspetto della nuova rete, lei nel suo libro parla di "una vera e propria rivoluzione tecnologica destinata a cambiare per sempre la nostra vita di tutti i giorni". In che modo?

L’avvento della quinta generazione di telefonia mobile porterà dei cambiamenti radicali nell’intera società perché si va ad integrare nel contesto della rivoluzione industriale 4.0 già in corso da alcuni anni. Anche la robotica e l’intelligenza artificiale infatti, sono giunte ad un punto di svolta epocale con automi antropomorfi in grado di compiere lavori di riparazione, montaggio e stoccaggio che prima erano riservati agli uomini. La loro evoluzione è ormai giunta ad un livello tale che possono compiere salti e giravolte acrobatiche da campione olimpionico come quelli creati dalla Boston Dynamics che già affitta cani robot alle aziende per servizi di sorveglianza.

Grazie alla sua capacità di ricetrasmettere una enorme mole di dati in brevissimo tempo, il 5G è la prima rete che consente di collegare qualsiasi device elettrico all’intelligenza artificiale rendendolo “smart”. Tutte le macchine quindi, potranno comunicare tra loro senza alcun intervento umano ed è proprio per questo motivo che il 5G è stato soprannominato l’internet delle cose da cui l’acronimo anglofono IOT (Internet of Things). Qualche esempio: Le industrie diventeranno delle “smart factory” completamente o quasi completamente automatizzate e le città delle “smart city” mentre le automobili e tutti i sistemi di trasporti potranno essere dotati di guida autonoma estremamente precisa e sicura; La nostra porta di casa potrà aprirsi e chiudersi da sola per permettere la consegna di un pacco. Al posto delle serrature disporranno di sensori di riconoscimento facciale mentre un semplice frigorifero potrà ordinare le provviste direttamente al fornitore senza il nostro intervento. I chirurghi potranno effettuare complessi interventi a distanza senza alcuna latenza (ritardo) che potrebbe mettere a rischio la vita del paziente.

Una svolta radicale…

Il 5G renderà obsolete tutte le tecnologie attualmente in uso e la corsa agli acquisti di elettrodomestici e di ogni nuovo prodotto o servizio smart, produrrà un boom nella produzione industriale con ricavi economici del valore di migliaia di miliardi. Le città saranno più sicure con telecamere e droni di sorveglianza dotati di riconoscimento facciale ad alta risoluzione collegati all’intelligenza artificiale e l’introduzione degli smart contract cambierà anche i tradizionali rapporti commerciali. I contratti cartacei infatti, verranno sostituiti da software che potranno dialogare con le macchine rendendo possibile la modificazione delle condizioni contrattuali in tempo reale. Così potrà accadere ad esempio che in caso di mancato pagamento di una rata per un finanziamento, potremo trovarci immediatamente con lo sportello della nostra smart car bloccato.

Questo balzo in avanti avrà ripercussioni negative anche su fattori importanti come l’occupazione, la privacy e il controllo degli individui?

Nei prossimi anni, il vertiginoso aumento dell’automazione e della digitalizzazione della filiera produttiva e dei servizi, creerà inevitabilmente anche seri problemi occupazionali perché verranno letteralmente bruciati milioni di posti di lavoro che difficilmente potranno essere rimpiazzati dai nuovi. Niente sarà più come prima. Inoltre, tutti i dati raccolti dai dispositivi smart su ogni nostra attività confluiranno attraverso il 5G in un big data e l’intelligenza artificiale sarà potenzialmente in grado di conoscerci meglio di noi stessi. Le nostre caratteristiche fisiche, le nostre condizioni di salute, le nostre abitudini, i nostri desideri, i nostri acquisti, i nostri contatti, le nostre relazioni sentimentali e tutto ciò che siamo e facciamo, potrà essere monitorato, archiviato, profilato e costantemente rielaborato. Ciò significa che stiamo entrando nel vivo del cosiddetto capitalismo della sorveglianza e sia i governi che le multinazionali saranno potenzialmente in grado di orientare le nostre scelte meglio di quanto possa avere fatto sino ad ora il più bravo dei mentalisti nei suoi spettacoli.

Scenari distopici come l’intelligenza Skynet in Terminator e le parole di Orwell in 1984 "Ora il progresso tecnologico si realizza solo se quanto esso produce può in qualche modo essere impiegato per ridurre la libertà umana", stanno diventando realtà. A tutto questo vanno aggiunti gli effetti sulla salute.

L’aspetto sanitario poi, non è certo l’ultimo in ordine di grandezza per importanza. Più di 180 autorevoli scienziati di tutto il mondo infatti, chiedono il rispetto del principio di precauzione, ovvero la sospensione dell’installazione delle antenne fino a quando non ci saranno studi sulla sicurezza per la salute perché molte ricerche, hanno associato le microonde e le onde millimetriche delle alte frequenze che utilizzerà il 5G (dai 3 ai 300 Ghz), ad un lungo elenco di patologie. Qualche esempio: stress ossidativo, malattie ad occhi e pelle, processi infiammatori, radicali liberi, abbassamento dei livelli di glutatione (antiossidante naturale), danno alle membrane cellulari, all’espressione genica e al DNA, alterazione della pressione sanguigna, del ritmo cardiaco e della fluidità del sangue, danni agli spermatozoi e abbassamento della motilità, danni al sistema nervoso centrale, anomalie alla pompa del calcio, riduzione della calcineurina e dei linfociti T (con indebolimento del sistema immunitario), apoptosi cellulare e cancro.

Tra gli scienziati maggiormente contrari al 5G, anche il prof. Martin Pall (esperto di effetti delle microonde sulla biologia umana) dell’università di Washington mentre Neil Kostoff, ingegnere aerospaziale con più di 200 pubblicazioni peer reviewed, ha pubblicato una relazione sul 5G di più di mille pagine dall’eloquente titolo: “Il più grande esperimento medico non etico della storia”.

Nonostante gli evidenti contrasti nella comunità scientifica e la mancanza di un giudizio unanime, sui media mainstream non è stato aperto alcun pubblico dibattito e ogni contestazione viene liquidata come fake news. Gli interessi in gioco, evidentemente sono enormi e non a caso, a capo della task force per la ricostruzione dell’Italia è stato nominato Vittorio Colao, ex AD di una grande compagnia telefonica come la Vodafone e attuale membro del CDA di Verizon, il colosso statunitense del 5G. E così, dopo che più di 520 comuni italiani (v.link) hanno aderito alla moratoria contro il 5G per il rispetto del principio di precauzione, il governo ha risposto con il pugno di ferro preparando un DL semplificazione che prevede l’annullamento di qualsiasi possibilità di ostacolo da parte dei sindaci.

Infine il 5G ha aperto un nuovo fronte sui già tesi rapporti tra USA e Cina

La gestione delle antenne 5G, costituisce anche un problema di ordine geopolitico perché chi controlla tutti i dati immessi in rete attraverso le nuove tecnologie, è come se possedesse il pannello di controllo di interi paesi e una super potenza come Gli Stati Uniti ad esempio, non può non considerare come una seria minaccia l’installazione degli impianti cinesi per il 5G negli Stati della Nato.

Dal punto di vista squisitamente militare infine, il 5G rappresenta una priorità assoluta perché le smart weapons di ultima generazione possono funzionare solo grazie ad una rete wireless che consente di gestire milioni di device (flotte di droni e le nuove armi robotizzate a guida autonoma) contemporaneamente, senza latenza e con la massima precisione. Ciò significa che una superpotenza sprovvista di questa rete, non sarà in grado di difendersi efficacemente da un attacco con le smart weapon di ultima generazione. Nei vertici militari quindi, la rete 5G viene considerata come una priorità assoluta e una sorta di nuova corsa per l’atomica su cui non c’è tempo da perdere.

Foto: autore / web / U.S. DoD