Blockchain: futuro prossimo o già lontano passato?

(di Sante T.)
01/02/19

Le infinite applicazioni della tecnologia Blockchain stanno conquistando tutti, sia nel mondo civile che in quello militare. Le imprese di piccole e medie dimensioni, le grandi ed articolate multinazionali, le amministrazioni locali, quelle statali e il mondo delle Forze Armate. In pratica, l’intera comunità sta prendendo coscienza delle infinite possibilità create da questo sistema “di blocchi”; basti pensare alla velocità e sicurezza nelle transazioni bancarie, al possibile sviluppo di un nuovo sistema elettorale, di un nuovo mercato immobiliare o del sistema sanitario… ogni aspetto della vita quotidiana potrebbe essere integrato grazie alla possibilità di scambiare informazioni in modo sicuro e certificato.

Come è possibile tutto ciò? La risposta è molto semplice: ASSENZA DI INTERMEDIARI. La tecnologia Blockchain, infatti, trattandosi di un registro pubblico decentralizzato, non ha bisogno di alcuna parte “terza” per poter validare la transazione che avviene fra due partecipanti, ma sono i membri stessi che certificano il passaggio di informazioni.

Una delle prime applicazioni è stata realizzata nel campo dell’agro-alimentare; “FoodChain spa” ha messo a punto un’integrazione fra innovazione e tecnologia che consente di tracciare i passaggi della filiera produttiva di qualsiasi prodotto, a tutela sia dei consumatori che dei produttori.

Come già notato, il concetto di “tracciamento sicuro e certificato” dei passaggi di informazione è la chiave di volta per l’ideazione di nuove applicazioni, come, per esempio, nel campo della “cyber security”; si può ridurre il rischio legato all’utilizzo di tecnologie di protezione informatica convenzionali eliminando necessità di interventi umani sulla rete. L’assenza di mediatori ha il vantaggio immediato di ridurre al minimo i potenziali problemi di sicurezza, dall’hackeraggio alla corruzione. Proprio questo potrebbe essere il più grosso ostacolo nello sviluppo di queste nuove tecnologie: la mentalità criminale intuisce subito la portata devastante e le conseguenze negative per gli affari… la tecnologia Blockchain mina alla base la capacità corruttiva e di intromissione nei rapporti di scambio.

Approfondendo quelle che potrebbero essere applicazioni di interesse nel “mondo con le stellette”, ritengo sia da apprezzare l’elevata velocità e sicurezza sia nello scambio delle informazioni che nell’archiviazione dei dati “sensibili”. La Blockchain, infatti, garantisce il trasferimento delle informazioni tramite la cosiddetta crittografia, riducendo ogni rischio di “infiltrazione” e “info-braching”. Tutto ciò che viene scambiato tramite tale tecnologia rimane valido e certificato in modo permanente ed inalterabile, riducendo così anche tutti i costi di gestione dell’intero apparato amministrativo. In questo modo si potrebbe ridisegnare l’intero sistema logistico delle Forze Armate, realizzando una struttura flessibile, sicura e certificata, così come lo scambio di informazioni relative alla complessa funzione C4I, a livello tattico, operativo ed anche strategico.

La Forza Armata che già ha intuito la portata rivoluzionaria di tale sistema è l’Aeronautica Militare, la quale, la settimana scorsa, ha organizzato un workshop sulla tematica in argomento al fine di tracciare il percorso più funzionale per la realizzazione di una nuova infrastruttura logistica (v.articolo).

Grazie alla “catena di blocchi” è ora possibile concepire un nuovo modello di logistica, fondato sui princìpi di velocità e sicurezza nello scambio di informazioni sensibili, priorità assoluta nell’ambiente militare, in cui la protezione dell’informazione permette di mantenere la tanto agognata superiorità tattica ed operativa sul campo di battaglia.

Parlando di logistica, ci si rende subito conto che attraverso le nuove applicazioni è possibile azzerare le “lungaggini” burocratiche… il registro certificato realizzato tramite la Blockchain può garantire una sistema di Comando e Controllo sicuro ed affidabile. L’infrastruttura dell’intera Forza Armata potrebbe essere implementata per rendere le informazioni interconnesse e fruibili come mai prima d’ora.

Dalla logistica, poi, si potrebbe passare al mondo delle operazioni. Le forze speciali prima, quelle convenzionali poi. Le micro “combat cams” montate sugli elmetti degli operatori garantiscono un “live streaming video” dell’operazione direttamente sugli schermi delle autorità politiche competenti e dei vertici Forza Armata.

Tale streaming delle informazioni è ora possibile grazie all’integrazione dei vari sistemi utilizzati sul campo (camere termiche, combat cameras, visori notturni, etc) con gli apparati radio che garantiscono una trasmissione dati a banda larga e con il massimo livello di criptazione (NATO type 1 crypto).

Ecco così realizzato il sogno di ogni vero comandante militare: vivere la battaglia, la singola operazione, accanto ai propri uomini, potendo prendere decisioni operativo-strategiche e potendole comunicare in tempo reale ai propri collaboratori “boots on the ground”.

Tutto ciò certificato e garantito in modo permanente ed inalterabile dalla tecnologia Blockchain

Ad ulteriore riprova di quanto sino ad ora affermato, un articolo pubblicato dal quotidiano “Il Sole 24 ore” poco più di una settimana fa, dal titolo “VALORE LEGALE DELLA BLOCKCHAIN E SMART CONTRACT: PRIMO VIA LIBERA AL SENATO.”

La tecnologia Blockchain è, dunque, futuro prossimo o già lontano passato?

Immagine: fotogramma YouTube