Nuova lettera a Difesa Online in merito alla questione Lynx Vs CV90

28/03/23

Egregio Direttore, seguo con passione le Vs rubriche e discussioni online. A proposito del, speriamo, futuro IFV, ho recepito le Sue critiche riguardo al BAE CV90.

Ho alcune domande.

Peso e dimensioni. La differenza tra il CV90 ed il Lynx è notevole, oltre 10 tonnellate. Le dimensioni non sono paragonabili. Ciò ha una ricaduta sul prezzo.

Vorrei farle notare che anche il Cv90 ha già implementate capacità anti UAV, contrariamente da quanto Lei ha affermato.

La parte posteriore del mezzo è notevolmente meno corazzata rispetto al Lynx; ma come Lei ben sa, la percentuale di essere colpiti nella rampa di accesso è molto bassa.

CIO ha già un accordo con BAE, come Lei ha ben specificato. Non ritiene che l'urgenza abbia un rilievo importante nella scelta del candidato?

Certamente il Lynx è un mezzo superiore, sotto molti aspetti, ma non ha esperienza effettiva sul campo. Il Cv90 ha maturato notevoli esperienze, che hanno portato ad ulteriori sviluppi.

In tempi di magri bilanci, di urgenze e logistica, non pensa che il Lynx abbia meno probabilità di essere scelto?

Ringraziandola per la Sua attenzione, desidero complimentarmi per il Suo interessante Website.

Ad maiora

Carlo Mannucci

   

Egregio Lettore, La ringrazio per le domande e le interessanti osservazioni.

Procediamo in ordine. Ha ragione, la differenza di peso è notevole. "Ragguardevole" se consideriamo che il numero di fanti trasportato è il medesimo...

Israele e la stessa Russia hanno sviluppato i loro più moderni veicoli da trasporto truppe (Namer e T-15 Armata) utilizzando come riferimento protettivo i rispettivi carri armati Merkava e T14 Armata. Nell'utilizzo in un fronte di guerra della componente pesante è inaccettabile, inefficiente e persino "immorale" considerare in maniera differente la vita di pochi carristi rispetto a quella dei soldati al seguito.

Fino al 24 febbraio del 2022, nonostante qualcuno sottolineasse l'inutilità e l'assoluta inadeguatezza del mezzo (anche aggiornato!), il programma della Difesa era quello di procedere con il carro Ariete. In quell'ottica il CV90 avrebbe rappresentato una scelta adeguata: entrambe i mezzi offrivano limitata protezione.

Dal momento che i nostri generali – "corresponsabili" dell'imminente scelta per il nuovo IFV - sanno benissimo che le precedenti scelte erano dettate (meglio "imposte") da criteri industriali (autarchici) e politici (immaginate il cespuglio che rotola nella polverosa strada di un film western...), ma NON primariamente "militari"... sarà necessaria un'inversione delle priorità.

Sembra confermata la corsa all'acquisto di centinaia di Leopard 2 A7. In quest’ottica, le (quasi) 10 tonnellate in più fanno una bella differenza nello scegliere chi dovrà affiancarli (e proteggerli).

Ha ragione riguardo alle “capacità anti UAV” del CV90 Mk IV! Lo scorso mese BAE ha infatti pubblicato un video che mostrerebbe la possibilità di ingaggiarli (excusatio non petita?)... Tuttavia la protezione non deve essere limitata a singoli droni: come ho sottolineato il mezzo prescelto dovrà fornire copertura ad un’intera area, per fare da ombrello a carri armati ed altri assetti nei confronti di minacce diverse e multiple (sciami di droni, loitering munitions, munizionamento d’artiglieria, ...). Il CV90 sotto questo aspetto offre le medesime prestazioni del Lynx? Personalmente ne dubito dal momento che i video di Rheinmetall da tempo mostrano l'ingaggio di sciami di droni in rapido movimento e non quello reale di un singolo, ingombrante, vecchio e lento simil-Phantom (la computergrafica utilizzata, in soccorso, nel video del CV90 scredita molto l'effettiva credibilità del mezzo).

Come ha correttamente osservato la parte posteriore del CV90 è vulnerabile. Nonostante la "statistica" indichi una scarsa probabilità di essere colpiti (in passato) in tale zona, dobbiamo ricordare che le armi anticarro, così come le loitering munitions, sono e saranno sempre più dotate di un'intelligenza capace di riconoscere e scegliere in quale punto colpire un obiettivo. Vogliamo davvero rischiare sulla base di vecchi dati?

Il CIO, mi risulta, avere una fervente preferenza, non un accordo. Non essendo ancora arrivato un nuovo “regalo” (dopo quello per l’aggiornamento dei 125 inutili Ariete), difficilmente può aver sottoscritto qualcosa. Come anzidetto, con una guerra alle porte, devono cambiare logiche e priorità in Italia… prima la pelle (dei nostri militari), poi le “pellicce”!

Pensando ai tempi e all’urgenza, dal momento che l’aggiornamento di 125 carri armati da parte del CIO (2035!) impiegherà più tempo di quanto servirà, per esempio, alla Polonia per acquistarne e produrne ben 1000 (da zero ed allo stato dell'arte!), credo che qualsiasi alternativa sarà più credibile e soprattutto rapida.

L'esperienza sul campo (quella afghana, la medesima del Lince) ha sicuramente aiutato tardivamente a correre ai ripari e (ri)aggiornare il CV90, tuttavia parliamo dell'autunno del 2007 (ovvero ben 14 anni dalla sua introduzione!). In 30 anni il mezzo è stato rivisto ben 4 volte. Se i progettisti di BAE (con figli nell'Esercito) avessero oggi carta bianca, realizzerebbero un ennesimo CV90 o un mezzo più simile al Lynx?

Per quanto riguarda i "magri bilanci" ricordiamo che tutti gli altri Paesi hanno già da tempo aumentato notevolmente i budget per la Difesa. Come ama ricordare il nostro ministro della Difesa persino un governo tedesco che, prima del conflitto ucraino, aveva in programma un taglio al budget ha radicalmente cambiato postura aumentandolo (in aggiunta al fondo speciale da 100 miliardi di euro per le sue Forze armate dello scorso anno). Vogliamo risparmiare sulla "protezione" in un (per ora solo potenziale) fronte di guerra?

L’Italia deve ammodernare molto e reintegrare troppo. Non c’è tempo da perdere! Tra chiacchiere, parole di circostanza, vanità varie e la solita cialtroneria nazionale si è già perso troppo tempo. Troppo!

Come giustamente affermato di fronte alle commissioni difesa dal capo di stato maggiore dell'Esercito, generale Pietro Serino, il nuovo IFV dovrà servire il paese per i prossimi 40 anni.

Bisogna fare una scelta, anche sbagliata, ma bisogna farla in fretta. A differenza di prima, però, non verranno ammessi scaricabarile... Questa volta chi sbaglia paga e non metterà ipocritamente le mani sulle bare dei nostri ragazzi.

La ringrazio per i complimenti indirizzati alla nostra testata giornalistica (il "sito" è solo uno degli strumenti di divulgazione).

Andrea Cucco