Lettera al direttore: cosa ci fa la Guardia Costiera in alto mare?

06/03/15

Ma Bastaaa!!! Ma chi è questo delegato del Cocer della Guardia Costiera, che peso ha la sua opinione (leggi articolo), perché di questo si tratta, di opinione, che peso istituzionale ha quanto afferma?

Non è il portavoce della Guardia Costiera che ha un Comandante Generale.

Oppure sì?

E noi cittadini comuni non lo sappiamo, perché dietro queste sigle incomprensibili magari si nasconde un doppio fine!

Ma se fosse la voce segreta del Comandante Generale sarebbe grave, anzi gravissimo, credo.

Mi risulta da approfondimenti fatti che le Capitanerie di Porto, così si sono sempre chiamate e credo si continuino a chiamare sono un corpo della Marina Militare e come tale sottoposte all’autorità della Marina e del suo vertice.

Forse mi si dirà che hanno avuto anche la denominazione aggiuntiva di Guardia Costiera, a noi italiani piace tanto imitare gli americani.

“A uanagana!”, diceva l’Albertone nazionale nel film indimenticabile “Un Americano a Roma”, ma questo non è un film è la vita reale e i morti, sempre di più, in Mediterraneo sono aumentati, non diminuiti.

Ma visto che quella del delegato Cocer è un opinione, mi permetto anch’io di esprimere la mia, insignificante, ma pari a quella del delegato Cocer della Guardia Costiera, che non mi sembra sia a bordo delle motovedette a salvare vite.

La notizia pubblicata è delirante nel suo attacco o almeno a me pare così. Non ho capito il tono con il quale si segnala che la Guardia Costiera, in concorso con la Marina Mercantile e le unità navali dell'operazione "Triton", pur senza il dispositivo "Mare Nostrum", ha già salvato oltre il 40% in più di naufraghi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Già qui mi verrebbe da fare una considerazione riferita agli attacchi che la Marina ha subito quando era in corso l'operazione Mare Nostrum, attacchi che si riferivano al fatto che la Marina favoriva con i suoi soccorsi il flusso dei migranti. Da qui si vede come questa accusa era infondata e forse strumentale, visto che le statistiche per gli stessi periodi, messe a confronto, dimostrano che sono molti di più i migranti sbarcati in Italia da quando è attiva Triton. Ma poiché è la Marina Militare e ha fatto un po’ di rumore per garantirsi, forse giustamente aggiungerei, i fondi europei per sostenere la missione che invece ha sempre gravato sui fondi di esercizio assegnati alla Forza Armata, impedendogli di fatto di fare tutto il resto, allora è giusto attaccarla perché è uscita dalla rotta imposta, dallo status quo. Quello che viene sottolineato come un fattore di merito, nell’articolo, a me risulterebbe essere invece un fattore negativo. Certo chi scrive l'articolo usa la parola “salvati” e quindi facendo leva sull'aspetto emotivo tenta di evadere da alcuni interrogativi che invece permangono e sono perentori.

Mi domando e credo se lo domandino in molti, in questi periodi di attenzione nei confronti dei terroristi dell'Isis, chi controlla l'identità dei migranti?

In Mare Nostrum sulle navi armate della Marina erano presenti funzionari della polizia di Stato che verificavano le identità ancora in mare e medici in grado di garantire la salvaguardia della salute pubblica in caso ce ne fosse stato bisogno.

Ora invece chi assicura tutto questo?

Mi sembrano che ci siano molti più morti in Mediterraneo perché le motovedette non sono imbarcazioni adatte per l'alto mare come lo sono invece quelle della Marina. Mi risulta anche che 29 migranti sono morti per ipotermia a bordo delle stesse motovedette, stremati dal lungo viaggio di trasferimento su imbarcazioni non idonee.

Perché in quella occasione lo stesso delegato del Cocer spense la sua loquacità?

Il solito delegato del Cocer della Guardia Costiera vuole polemizzare lì dove non c'è da far polemica.

Alcune settimane fa, apparve la notizia dell'equipaggio di una motovedetta della Capitaneria di Porto che fu minacciato dagli scafisti armati affinché si prendessero i migranti e lasciassero agli scafisti l'imbarcazione, dimostrazione che le motovedette della Guardia Costiera e i loro equipaggi non sono idonei a svolgere certi compiti che invece sono istituzionalmente garantiti dalle navi e dagli equipaggi della Marina Militare.

La verità è che in questo nostro strano Paese nessuno vuole stare al proprio posto e svolgere solo il proprio compito. E poi se si riflette semplicemente sull’aggiunta al nome del corpo, essa definisce il limite della sua azione, appunto con il termine Costiera che segue quello di Guardia.

Per l'alto mare l'Italia ha una Marina Militare che ha dimostrato più volte e in diverse occasioni di essere efficiente ed efficace, non abbiamo bisogno di doppioni e copie, soprattutto in un periodo in cui si è attenti alla spesa.

Certo, appare ovvio l'intento del loquace delegato Cocer di rivendicare anche per i militari della Guardia Costiera lo status di forza di polizia. La verità è che molti vorrebbero una Mare Nostrum 2 semplicemente perché la professionalità dimostrata dagli equipaggi della Marina in collaborazione con la Polizia di Stato e con i Medici militari e civili hanno mostrato che quello è un modello vincente ed efficace.

Onestamente i cittadini sono stufi di queste battaglie di parte che mirano solo a guadagnare dei vantaggi personali e doppioni incomprensibili.

Forse sarebbe il caso che il delegato del Cocer della Guardia Costiera torni a fare effettivamente il suo lavoro, quello per cui i cittadini italiani pagano le tasse, torni in mare sotto costa a salvare vite e lasci stare rivendicazioni insostenibili.

Sebastian Nicci