Siamo devastati dalla notizia dell’attacco all’ufficio di Save the Children nella città di Jalalabad, in Afghanistan, dove questa mattina un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione nel nostro compound. L’attacco é avvenuto intorno alle ore 9 locali, l’alba in Italia.
La nostra prima preoccupazione è la sicurezza del nostro staff. Siamo in attesa di ricevere ulteriori informazioni dal nostro team e, considerando che la situazione è ancora in fase di evoluzione, non siamo al momento in grado di fornire ulteriori informazioni.
Save the Children lavora in Afghanistan dal 1976 in 16 delle 34 province del Paese. L’Organizzazione realizza progetti per la protezione dell'infanzia, progetti di educazione, salute e nutrizione, interventi per contrastare e prevenire la povertà delle famiglie e dei bambini, e di risposta alle emergenze, grazie ai quali raggiungiamo oltre 700.000 bambini.
AGGIORNAMENTO h13.29:
Save the Children conferma che l’attacco contro il proprio ufficio a Jalalabad, in Afghanistan, è tuttora in corso. La nostra preoccupazione primaria rimane quella di garantire la sicurezza di tutto il nostro staff. In seguito a quanto sta avvenendo, tutti i nostri programmi in Afghanistan sono stati temporaneamente sospesi e i nostri uffici sono stati chiusi.
L’Afghanistan – sottolinea Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro - è uno dei Paesi al mondo dove è più difficile essere bambini e dove gli operatori umanitari lavorano in condizioni particolarmente complicate. Con i nostri interventi umanitari in Afghanistan abbiamo raggiunto quasi 1,4 milioni di bambini. Ci impegniamo a riprendere le nostre operazioni e il nostro lavoro per salvare vite umane il più rapidamente possibile, non appena ci verrà assicurata la possibilità di operare in maniera sicura.
(foto: Twitter)