Inaugurazione dell’anno accademico alla scuola ufficiali dei carabinieri

(di Monica Palermo)
14/02/17

Una bella giornata di sole, via vai di macchine, militari in attesa che arrivino le personalità civili e militari. Lungo il viale il 4° reggimento carabinieri a cavallo comandati dal colonnello Paolo Galvaligi e la fanfara a cavallo diretta dal capo fanfara MAsUPS Fabio Tassinari.

Dall’altro lato la stampa, giornalisti, fotografi e cameramen.

Eccoli che insieme passano in rassegna il reggimento a cavallo: il comandante generale dell’Arma, generale Tullio Del Sette fa gli onori di casa e accoglie il ministro della Difesa Roberta Pinotti, il capo di stato maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, il presidente dei consiglio, on. Claudio Gentiloni e il consigliere militare di palazzo Chigi, generale Carmine Masiello. Insieme passano in rassegna il 4° reggimento a cavallo ed entrano nella scuola per raggiungere l’aula magna.

Gli studenti accolgono le personalità intonando sul palco il canto degli italiani.

L’aula è gremita, tra le tante personalità presenti ci sono vice presidente della corte costituzionale Giorgio Lattanzi, il vice presidente del senato Maurizio Gasparri, il ministro dell’interno Marco Minniti, il vice ministro dell’interno Filippo Bubbico, il sottosegretario di Stato al ministero degli interni Gianpiero Bocci e quello al ministero della giustizia Cosimo Maria Ferri, il presidente della commissione parlamentare difesa Nicola Latorre, il rettore della LUISS Paola Severino, il presidente dell’autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, il segretario generale di Palazzo Chigi Paolo Aquilanti, i capi delle forze armate e il segretario generale della Difesa, il comandante generale della guardia di finanza Giorgio Toschi, il capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Santi Consolo, il presidente del gruppo medaglie d’oro al V.M. generale Umberto Rocca, il presidente dell’associazione nazionale carabinieri generale di c.a. Libero Lo Sardo ed esponenti degli organismi di rappresentanza dell’Arma.  

La cerimonia è stata aperta dal comandante della scuola, generale di divisione Vittorio Tomasone, che ha indirizzato il proprio saluto ai presenti illustrando le attività didattiche svolte dall’Istituto.

Ha quindi preso la parola il comandante generale Tullio Del Sette (foto) che, dopo aver sottolineato come l’assorbimento del corpo forestale nell’Arma sia stato un “passaggio storico” che ha consentito al paese di costituire “una forza di polizia ambientale senza precedenti, non solo in Europa, per ampiezza e potenzialità”, ha illustrato quanto fatto dall’Arma nel settore addestrativo, logistico e operativo per continuare a mantenere efficiente il modello operativo dell’Arma, “un modello costruito, in oltre duecento anni di storia, sul valore della vicinanza alla gente”.

Emblema ne sono le 4.641 stazioni e tenenze Carabinieri: presidi di legalità, ma anche luoghi di ascolto, di rassicurazione e di accoglienza, come avvenuto durante l’emergenza neve in Abruzzo, “veri erogatori del servizio di prossimità”. Presidi arricchiti dalle quasi 1000 stazioni Carabinieri forestali e parco.

Il generale Del Sette ha illustrato il contributo operativo dell’Arma nel sistema di Sicurezza nazionale, dagli interventi contro la criminalità organizzata a quelli contro l’eversione interna e il terrorismo internazionale, in sinergia con le altre forze di polizia e le agenzie di informazione, e quanto fatto per potenziare i settori investigativi e delle indagini scientifiche.

Sono stati citati l’impegno internazionale in 11 teatri operativi con oltre 400 carabinieri impiegati in compiti di addestramento e di consulenza a sostegno delle polizie locali in Iraq, Gibuti, Palestina e Somalia e i tanti accordi tecnici di collaborazione con Paesi che “guardano con interesse al modello di sicurezza rappresentato dall’Arma per sostenere il proprio percorso di sviluppo”, nonchè i 450 carabinieri impiegati a tutela delle sedi diplomatiche italiane. Nel settore della cooperazione internazionale si inseriscono anche i  “caschi blu per la cultura” dedicati alla tutela del patrimonio culturale in caso di calamità naturali, crisi internazionali o conflitti armati.

È stato delineato in sostanza il quadro di una “forza di polizia a competenza generale, a statuto militare, a vocazione territoriale, con proiezione internazionale. Un’istituzione che si innova attraverso il confronto con la realtà quotidiana anche nella comunicazione”, ad esempio con l’apertura alle principali piattaforme Social, Facebook, Instagram, Twitter e Youtube.

Il generale Del Sette, in ultimo, prima di invitare il ministro della Difesa a dichiarare aperto l’Anno Accademico, ha ricordato che la scuola ufficiali è innanzitutto una scuola di valori, declinati nel calendario storico di quest’anno: etica, onore, integrità, rispetto, competenza, impegno, efficienza, coesione, serenità, tradizione, fedeltà e fede. 

Una Fede che deve essere, senza retorica, incrollabile, contagiosa di legalità e di fiducia per tutti i cittadini, testimoniata dall’esempio di chi ci ha preceduti e ricordata nelle parole del generale Carlo Alberto dalla Chiesa: si sceglie di fare l’ufficiale dei carabinieri perché si crede”.

Ha preso quindi la parola il ministro della Difesa Roberta Pinotti, che ha dichiarato aperto l’anno accademico 2016 – 2017 rivolgendosi ai giovani ufficiali, a cui  ha ribadito l’importanza della formazione e la qualità della formazione militare, sottolineando che “carabiniere si è, non si fa”. È una formazione alla leadership, e il leader è colui che “sa decidere assumendosi la responsabilità”. “Per voi saranno stelle polari i valori ricordati nel calendario. I carabinieri - ha proseguito - sono sempre stati e continuano a essere insieme e intorno al nostro popolo ed è li che dovete essere”.

La mattinata si è conclusa con l’intervento del presidente del consiglio dei ministri Paolo Gentiloni che ha ribadito la gratitudine della Nazione per l’Arma, componente essenziale del sistema Paese. Oggi i carabinieri sono chiamati a rispondere a una diffusa domanda di legalità che nasce dall’incertezza del presente: “è per questo che io chiedo a voi di fare uno sforzo per essere sempre più elemento di sicurezza nel Paese. Io so che possiamo contare su di voi, che l’Italia, l’Europa possono contare sui nostri carabinieri”.