Caso Cervia: consegnato alla famiglia risarcimento simbolico

(di Stato Maggiore Difesa)
17/01/19

“Lo Stato non deve mai smettere di cercare la verità”.

Così il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, a margine dell’incontro con i familiari di Davide Cervia, che si è svolto ieri pomeriggio a Palazzo Baracchini.

Sono trascorsi 28 anni da quando Davide Cervia, sergente esperto di guerra elettronica, scomparve misteriosamente a Velletri.
 
Fatti per i quali la magistratura ha accertato si trattò di un rapimento, condannando il Ministero della Difesa a risarcire i familiari per "avere violato il loro diritto alla verità".

Una condanna simbolica al pagamento di un euro, che il precedente governo aveva impugnato.

Decisione rivista dal ministro Trenta, che ha disposto di non dar seguito a quel ricorso e ieri pomeriggio ha incontrato la moglie Marisa e il padre di Davide per consegnare loro, simbolicamente, un euro.

“Bisogna riconoscere gli errori dello Stato, verso una famiglia che merita rispetto e verità" ha detto la titolare del Dicastero. “Ho voluto dare esecuzione alla sentenza e rendere giustizia a Davide” ha aggiunto, dicendosi , inoltre, disponibile ad approfondire tutta la vicenda.

“Questo euro ha un grande valore, poiché rappresenta 28 anni di battaglie” ha detto Marisa Cervia che ha ringraziato il ministro per il suo interessamento: “ha avuto la sensibilità di leggere le carte e capire, dando dignità alla vicenda e a Davide”.