Il virus assassino e la vaccinazione incompleta

(di David Rossi)
03/03/21

Tutto ha origine da un virus che al microscopio si mostra rotondeggiante e puntuto, che gli scienziati definiscono “a un solo filamento di RNA” e che appartiene a una famiglia di virus molti dei quali hanno accompagnato e sterminato l’uomo fin dagli albori della civiltà. In un anno solo è stato capace di uccidere 2,6 milioni di persone, portando alla tomba prematuramente intere generazioni e accanendosi in particolare con gli individui più fragili.

La comunità scientifica ha provato a tracciarne le origini: in Asia sicuramente ha fatto il salto di specie dall’animale all’uomo in un momento non precisamente identificato; da parte sua, l’OMS ritiene che le stime ufficiali siano calcolate molto per difetto e che i casi rilevati nel mondo siano circa cinquanta volte meno di quelli effettivi. Allarmante è anche la sua capacità di trasmettersi dall’uomo a quasi tutte le specie di mammiferi, in particolare agli animali domestici e al bestiame.

La malattia è estremamente contagiosa: ha trasmissione prevalentemente aerea, da individui infetti attraverso il così detto “aerosol respiratorio”, vale a dire i droplet o goccioline che emettiamo respirando, starnutendo, tossendo ecc. È dimostrata la persistenza nel tempo della contagiosità nel caso di oggetti interessati dal virus. La malattia in oggetto provoca un’ampia gamma di sintomi, fra cui febbre alta, tosse, difficoltà respiratorie, diarrea e infezioni dell’occhio, ma anche devastanti polmoniti nel 6% dei casi. Non mancano casi di danni neurologici importanti.

Il lettore, arrivato a questo punto, è certo che si tratti della pandemia in corso, causata dal Sars-Cov-2. No, dall’inizio dell’articolo stiamo parlando del morbillo. Sì, quello che per noi oggi è una “normale” malattia infantile e che certi no-vax ritengono un non-problema, è stato, fino all’inizio del Novecento, la causa di fino al 6% delle morti nel mondo: ogni anno uccideva, infatti, 7-8 milioni di persone. Il dato di 2,6 milioni di morti in un anno, praticamente uguale alle vittime “ufficiali” del Covid-19 negli ultimi dodici mesi, non è riferito a molti decenni o secoli fa, ma alla metà degli anni Ottanta, per capirsi quando Michael Jackson e Madonna erano già popolari fra i giovanissimi.

Sì, caro lettore / cara lettrice: in tempi recentissimi, un virus ha sterminato ogni anno lo stesso numero di persone del Sars-Cov-2, in assenza di misure di contenimento, con una campagna vaccinale mondiale in corso e al netto delle scellerate campagne negazioniste dei no-vax. Non si tratta, come molti ritengono, di un innocuo agente patogeno che provoca poco più che rash cutanei nei bambini, ma probabilmente della prima causa di morte nel mondo negli ultimi 15 secoli, al pari, se non peggio, della Yersina Pestis (peste bubbonica) e del vaiolo. Sì, perché il morbillo, prima dell’arrivo del vaccino, aveva una letalità del 30% (trenta per cento!) e una contagiosità spaventosa.

Per capirsi, parliamo di una malattia che ha ucciso, nel corso di singole epidemie e non di secoli, quasi due terzi degli indigeni caraibici e centro-americani fra il 1529 e il 1532. Solo nell’anno 2000, il morbillo ha ucciso quasi 800.000 persone nel mondo: un dato, sicuramente, approssimato per difetto. Ovviamente, le morti hanno interessato soprattutto quei Paesi in cui le vaccinazioni andavano (e vanno) a rilento o sono quasi assenti a causa delle condizioni economiche, politiche e sociali locali.

Da questo punto di vista, il caso del morbillo ci aiuta anche a capire che cosa potrebbe accadere con l’inizio delle campagne vaccinali del Covid-19: la malattia sarà in rapida regressione in tutti quei Paesi che somministreranno il siero ad ampie fasce della popolazione, limitando la diffusione del virus. Viceversa, la patologia resterà endemica in tutti quei Paesi dove la vaccinazione riguarderà solo poche élite militari, economiche e sanitarie, lasciando per così dire scoperta la grandissima parte della popolazione.

Basterà chiudere le frontiere a queste masse di non vaccinati e imporre la vaccinazione a chi si sposta verso di noi? No, dovremo pensare a una campagna mondiale di immunizzazione da attuare al più presto, se non vogliamo lasciare al Sars-Cov-2 un bacino di miliardi di individui nei quali sperimentare mutazioni in grado di annullare gli effetti dei vaccini.

Meditate, gente, meditate!

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