Il rilascio di Silvia Romano: ora gli italiani in giro per il mondo sono dei bancomat su due gambe

(di David Rossi)
09/05/20

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte è un uomo impegnato: scrive quasi tutte le settimane DPCM che regolano tutta la nostra vita e limitano libertà costituzionalmente garantite, ma non riescono a riportare in cella quasi 400 fra boss e gregari delle varie mafie italiane… semplicemente perché noi cittadini abbiamo “l’avvocato del popolo”, mentre i mafiosi hanno avvocati veri e con le palle.

Il premier è stato tanto impegnato con il COVID-19, ma è la persona a cui è spettata la decisione finale che ha permesso la liberazione della cooperante italiana in Kenya, Silvia Romano. È, infatti, “merito” suo se, come scrive il Corriere della Sera: “è arrivata la prova (dell’esistenza) in vita e si è trattato il prezzo del rilascio”1.

Chissà se l’uomo che siede sulla poltrona di De Gasperi, Fanfani e Andreotti sarà dell’umore giusto per comunicare al Paese l’importo pagato ai sequestratori, ai mediatori, alle autorità kenyote per chiudere un occhio e a chissà quanti altri? Dovrebbe farlo perché sono soldi dei cittadini che sono stati distribuiti a pioggia, senza i ritardi dell’INPS e le lungaggini delle Regioni, per finanziare le operazioni di organizzazioni terroristiche o, nella migliore delle ipotesi, lo stile di vita lussuoso di signori della guerra, politici corrotti e funzionari in vendita. Sono soldi che potranno anche essere reinvestiti per rapire altri italiani in Kenya.

Cari connazionali, ricordatevelo: quando sbarcherete per fare le vacanze, la prossima volta, sarete come dei bancomat su due gambe e questo lo vuole chi detiene il potere in Italia. E non da oggi, purtroppo. Solo il premier di turno sa quanto valete o, almeno, lo può calcolare con una bella trattativa commerciale mentre voi o i vostri cari languite nel fango.

Intendiamoci, siamo felici per la famiglia di Silvia e per i suoi amici, ma ci doliamo per tutti gli altri nostri connazionali, che la prossima volta saranno presi, sballottati nella giungla e torturati finché Conte o il suo sostituto avranno la bontà di pagare. Tanto, siamo sempre i soliti italiani.

Mi piacerebbe, una volta, sentir dire: “no, non ci siamo piegati” oppure “abbiamo trattato solo per costruire un ospedale o un acquedotto in cambio della vita della persona”. Invece, a forza di piegarci siamo arrivati fino a terra.

E pensare che la piaga orrenda dei sequestri di persona da noi è stata debellata con la legge numero 82 del 1991 la quale stabilì l'obbligo del “sequestro del beni appartenenti alla persona sequestrata, al coniuge, e ai parenti e affini conviventi”. All’epoca governavano Andreotti, Craxi e Forlani: loro misero al 41bis quei mafiosi che oggi se la spassano a casa.

Presidente, perché non debelliamo il crimine orrendo dei sequestri di persona a danno dei nostri connazionali impedendo a questo e ai futuri governi, per legge, di trattare per soldi (ma anche diamanti, oro ecc.) con gruppi terroristi o criminali?

1 https://www.corriere.it/cronache/20_maggio_09/silvia-romano-liberata-not...

Foto: presidenza del consiglio dei ministri