Giù le mani dal generale Graziano: uno di noi!

(di Andrea Cucco)
03/10/17

Sono ancora fresche le ferite nell'orgoglio di (quasi) tutto lo staff dello stato maggiore della Difesa per le critiche espresse al proprio capo da un lettore di questo giornale poche settimane addietro - riguardavano la mancata nomina al vertice della Nato, v.lettera - che ne giungono di nuove.

In particolare, le ultime riguarderebbero la presunta scarsa dimestichezza con la lingua inglese del generale Graziano.

Cosa è accaduto?

Ieri - neanche a farlo apposta al termine di una cerimonia al Nato Defense College - il nostro capo di stato maggiore della Difesa, avrebbe commesso un errore di ortografia nel ringraziamento lasciato nel libro firma delle autorità in visita (v.comunicato).

“Espress” al posto di “express” il singolo termine segnalato da molti. Una sola lettera!

Questa testata ha sempre cercato di dare voce a qualsiasi lettore - alla luce del diritto (finora “costituzionale”) di critica – che volesse condividere notizie, informazioni o anche semplici opinioni utili alla vita democratica. In questo caso dobbiamo tuttavia schierarci fermamente dalla parte del generale. E per vari motivi:

- gli italiani sono gli ultimi a poter muovere critiche sul corretto uso delle lingue straniere (siamo globalmente celebri per la nostra impreparazione nelle lingue, inglese in primis);

- una sola lettera sbagliata, in un singolo vocabolo, in un testo di decine di parole pone il capo di SMD nella media alta e colta del Paese - personalmente avrei (forse) azzeccato una singola lettera, non il contrario;

- il caffè americano fa schifo, come non considerare il desiderio durante l'incontro di un italianissimo "espresso" (lapsus freudiano quindi?);

- a volte la penna per un attimo non scrive;

- se anche di errore si è trattato, il ritorno positivo nell'immagine di un comandante austero, distaccato e severo è immenso: rende l'ufficiale il genuino capo della Difesa nazionale, quella italiana, quella che non si vergogna dei propri limiti di fronte a fighetti che scimmiottano accenti oxfordiani per sentirsi più internazionali e magari più adeguati a compiacere il vero padrone dell'Alleanza.

In quest'ultima ottica è possibile che la dimestichezza con la lingua inglese abbia favorito il generale Peach nel venir preferito al collega italiano. Che diamine è britannico, avrei voluto sentire parlare lui in italiano!

È dunque alla luce di quanto accaduto che preferisco pensare sia stato discriminato il capo della nostra Difesa, non certo per altre “presunte” (v.articolo) logiche caratteristiche dell'italian way. Lo sguardo del generale Whitecross, che da compiaciuto (foto apertura) passa a preoccupato (foto sotto) ed infine imbarazzato nell'ultima foto (in fondo), può esserne la riprova.

Generale Graziano, sperando di poter rappresentare la voce della maggioranza dei 200.000 lettori mensili di Difesa Online, voglio dirle "SIAMO TUTTI CON LEI, se ne infischi delle critiche!"

E dedicarle una canzone...

(foto: Nato / Difesa)