Caro presidente Mattarella, provi Lei...

(di Andrea Cucco)
01/02/22

Caro presidente della Repubblica Sergio Mattarella, aveva “altri impegni” ma servendo si è nuovamente messo “a disposizione”.

Mi rivolgo a Lei perché, mentre era impegnato a fare le valigie tra cerimonie e saluti vari prima dell’inattesa "straordinaria" rielezione, alcuni impegni ordinari nella gestione della Difesa e degli Esteri sono stati dimenticati.

Confido in un Suo intervento perché avendo “il comando delle Forze Armate” da articolo 87 della Costituzione (non si offenda, è una precisazione per il pubblico, non certo per Lei) e soprattutto essendo uomo al di sopra delle parti e degli sfiancanti impegni di partito, di movimento o di corrente, forse troverà – Lei – il tempo per risolvere un problema.

Da settimane è saltato il rientro di 200 militari italiani inviati in Libia, in particolare in servizio presso l’ospedale di Misurata. 200 soldati significano almeno 200 famiglie in attesa. Potrebbe sembrare un disguido burocratico da poco, tuttavia seguendo un episodio analogo durato oltre tre mesi (!) lo scorso anno (con identiche problematiche e relative umiliazioni di contorno), temere un bis è legittimo (v.articolo).

Non dimentichi quindi gli uomini e donne che noi cittadini Le abbiamo affidato ed intervenga appena lo ritiene opportuno (subito?). Le divise che indossano i nostri ottimi militari all’estero rappresentano la nostra bandiera: se vengono svilite, l’insulto non riguarda solo loro, riguarda la nazione.

Al prossimo Consiglio supremo di difesa (sempre art. 87 Cost.), chieda poi “cosa ci facciamo ancora a Misurata” ai ministri in cui ha deciso di riporre ulteriore fiducia lo scorso anno.

Certo che l’autorità del presidente della Repubblica italiana conti ancora qualcosa, confido potrà risolvere – definitivamente – una vicenda che sembra assumere i connotati di una tradizione.

Con stima.

Andrea Cucco

(Una nota leggera) Discutendo ieri con un amico, Suo collega (se fossimo nel 1980), al mio “mò resterà per altri sette anni”, ha replicato: “Ma guarda, sono convinto che, nel momento in cui la situazione si sarà stabilizzata e la politica sarà in grado di esprimere delle figure autorevoli, senza esitare, il Presidente Mattarella lascerà l’incarico…”

Mi permetto di darLe un consiglio: fra sette anni non rifaccia troppo in fretta i bagagli, se va avanti così potrebbe esserci nuovamente bisogno di Lei!

Foto: Quirinale