Buon viaggio, Antonello!

(di Francesco Bergamo)
24/02/20

Ci ha lasciati, dopo una coraggiosa lotta contro la malattia, Antonello Tiracchia. Embedded eclettico e istrionico.

Ho conosciuto Antonello durante il Media Tour in Libano nel Natale del 2009. Tutto è iniziato col volo partito da Bologna nel mezzo di una tempesta di neve. Come nei migliori film d'avventura. Quello che sembrava un normale viaggio da embedded invece si è rivelato una testimonianza della sua grande personalità e senso umano.

Tiracchia era un artista a tutto tondo: regista e fotografo dall'occhio acuto, bella penna e grafico di talento. Sue molte delle copertine dei dischi di Venditti. Ha girato documentari in mezzo mondo. 

Ha lasciato ai giovani una sterminata attività documentale perché voleva che vedessero il mondo così come difficilmente lo avrebbero visto.

In Libano ha sollevato il morale di tutti noi e dei militari, mentre eravamo lontani dalle famiglie a Natale, con le sue memorabili battute.

Ricordo, come fosse ora, di una notte che ci eravamo persi tra le montagne al confine con la Siria. Era buio, c'era una nebbia che impediva di vedere a due metri. I cartelli erano inesistenti. Ad un certo punto ha raccontato una barzelletta! Una situazione assurda. Il furgone ebbe un pauroso sobbalzo, ma non per le buche... perché l'autista non riusciva più a smettere di ridere!!!
Gli dissi: Antonello se non la smetti finiamo fuori strada! E per tutta risposta: Sì Francesco, hai ragione, ma io voglio morire vivendo!
Ecco, lì ho capito di che pasta era fatto.

Buon viaggio, Antonello. Ci mancherai molto!

(nella foto Antonello Tiracchia - a dx - assieme all'autore)