La regione "Ile de France" rilancia sulla Intelligenza Artificiale

(di Alessandro Rugolo, Giorgio Giacinto)
28/05/20

La Francia è lanciata all'inseguimento dei big sulla strada dell'Intelligenza Artificiale. Non è una novità infatti la sua aspirazione al raggiungimento di una certa indipendenza in quelli che sono considerati settori strategici del mondo della tecnologia. Le nuove tecnologie, e tra queste l'Intelligenza Artificiale in primis, sono infatti da sempre oggetto di interessi nazionali.

Il governo del mondo è controllato sempre più dalle nuove tecnologie. L'Intelligenza Artificiale consente l'accelerazione nello sviluppo di molti campi della conoscenza della nostra società in quanto aiuta l'uomo nel governo di enormi masse di dati e nella ricerca di pattern dagli usi più disparati.

L'impiego di strumenti dotati di Intelligenza Artificiale è sempre più presente all'interno dei governi, delle imprese e della società in generale ed in particolare nel settore di "supporto alle decisioni". Sempre più organizzazioni, civili e militari, fanno ricorso a strumenti di analisi predittiva basati su Intelligenza Artificiale per lo sviluppo del proprio business e gli Stati si attrezzano, forse troppo lentamente, per governare questo nuovo campo di ricerca.

Nel settembre 2017 il primo ministro francese, Edouard Philippe, ha assegnato ad un matematico francese di chiara fama, Cédric Villani, il compito di preparare un rapporto sulla Intelligenza Artificiale incentrato sui provvedimenti necessari affinché la Francia fosse in condizione di sfruttarne tutte le possibilità. Villani mise in piedi un gruppo di lavoro composto da sette persone con background differente che lavorasse a tempo pieno per il raggiungimento dell'obiettivo assegnato.
Qualche mese dopo il rapporto viene presentato e pubblicato.

La prima parte dello studio, "Une politique économique articulée autour de la donnée", riconosce l'importanza dei dati nella società attuale e il sempre crescente interesse per lo sviluppo economico e sociale. Il rapporto, che consiglio di leggere con attenzione a chi è interessato all'argomento, è ricco di spunti e seppure incentrato sulla Francia può essere una ottima guida anche per l'Italia.

La Francia ha dunque lanciato una sua strategia per l'Intelligenza Artificiale e in modo molto pragmatico la segue.

Come effetto della strategia nazionale si può considerare il "Plan IA 2021" per lo sviluppo della Intelligenza Artificiale nella regione "Ile de France".
Il piano, molto sintetico e chiaro, è basato su quattro linee di condotta a loro volta articolate in quindici punti. Vediamoli assieme.

La prima linea di indirizzo consiste nel mettere l'IA al servizio della economia della regione "Ile de France" (che comprende Parigi) e in particolare della sua industria.
Si articola in sette misure pratiche o obiettivi:
1. Facilitare l'uso della AI per le piccole e medie imprese (PME) e per le imprese di taglia intermedia (ETI).
2. Rendere leggibile l'offerta e i servizi di IA ed avvicinare l'offerta agli utilizzatori.
3. Favorire l'innovazione in IA mettendo in comune i dati industriali.
4. Dare accesso ad una potenza di calcolo e di stoccaggio dei dati competitivo e sovrano.
5. Proporre una offerta di ricerca in IA per le PME, ETI e start-up: il progetto INRIATECH, e favorire il reclutamento di dottorandi.
6. Realizzare dei percorsi formativi accessibili ai giovani e a chi cerca lavoro.
7. Creare il primo liceo IA di Francia.

La seconda linea d'indirizzo consiste nel rafforzare la leadership e l'attrattività internazionale dell'Ile de France in materia di IA. Si articola in tre obiettivi:
8. Sostegno al progetto DIGIHALL.
9. Accelerare le cooperazioni internazionali con il Québec, la Baviera e la Corea del Sud.
10. Una strategia di comunicazione internazionale relativa a "IA Paris Region", per mezzo di Paris Region Entreprise (PRE) e degli ambasciatori IA.

La terza linea d'indirizzo consiste nel togliere i freni tecnologici sulle filiere regionali prioritarie.
11. L'IA al servizio della Sanità - sfida "IA Oncologie" e dispiegamento dell'ospedale del futuro.
12. L' IA al servizio dell'industria - sfide "IA de confiance" e "transfer Learning".
13. l'IA al servizio dei cittadini - sfida "AI emploi".
14. Innov'Up: promuovere ed adattare gli aiuti regionali nel settore innovazione per favorire l'uso della IA.

Ed infine la quarta linea d'indirizzo che consiste nel pilotare e valutare tutto il processo messo in opera.
15. Mettere in opera una governance federatrice e strutturata.

Per ognuno degli obiettivi sono indicati i partners strategici e le modalità per il raggiungimento, comprensive di tempi e investimenti o progetti messi in campo. 
In alcuni casi si tratta "semplicemente" di mettere a sistema le varie iniziative sorte nel tempo per avere una chiara visione di ciò che accade, in altri casi si tratta di veri e propri investimenti.
Un esempio per tutti: il punto 7 consiste nel creare il primo liceo francese , progetto sviluppato in collaborazione con Education nationale, Thales, Microsoft, IBM, Qwant e alcune start-up, con lo scopo di formare circa 200 ragazzi all'anno. I programmi prevederanno studi sull'IA e su varie branche della matematica e statistica.
Una delle sfide per la buona riuscita di questo progetto consiste nella preparazione degli insegnanti, inizialmente le risorse umane saranno reperite all'interno delle società e delle istituzioni accademiche più avanti nel settore.

Cosa sta accadendo in contemporanea in Italia?

Per provare a dare una risposta possiamo utilizzare varie fonti, tra le quali il rapporto di Oxford Insights sulla AI per l'anno 2019 che indica la preparazione complessiva di una nazione in ambito AI. Mentre eravamo al corrente dell'altissimo livello raggiunto da Singapore (facilitato dalle dimensioni…), ci ha sorpreso vedere la Cina al ventesimo posto. 
Secondo il rapporto la Francia è nel gruppo di testa in Europa, assieme a Germania, Finlandia e Svezia, mentre l'Italia si colloca al quindicesimo posto a livello mondiale e ottava in Europa con un valore dell'indice sensibilmente più basso rispetto ai primi paesi.

Anche tenendo in considerazione eventuali distorsioni dovute all'approccio metodologico usato nella realizzazione del report (la posizione della Cina sembra essere un evidente indizio), il ritardo dell'Italia è evidente, nonostante l'ottimo livello della ricerca accademica e industriale, come testimoniato lo scorso anno durante il primo convegno nazionale del CINI sull'Intelligenza Artificiale.

Quello che è mancato finora all'Italia è la messa a sistema delle conoscenze e competenze distribuite tra Università, centri di ricerca e imprese.

Le ultime notizie dalle commissioni nominate lo scorso anno, una presso il Ministero dell'Università e Ricerca e una presso il MISE risalgono rispettivamente al mese di marzo e di agosto 2019.

Un anno è passato senza che sia stata approvata una strategia nazionale e allocati dei fondi per sostenere lo sviluppo. Un tempo incompatibile con la velocità della trasformazione in atto.

Per approfondire:
https://www.iledefrance.fr/la-region-ile-de-france-presente-son-plan-reg...
https://www.enseignementsup-recherche.gouv.fr/cid128577/www.enseignement...
- https://www.enseignementsup-recherche.gouv.fr/cid114739/rapport-strategi...
- https://uk.ambafrance.org/Strategie-de-la-France-en-intelligence-artific...
https://www.sciencesetavenir.fr/high-tech/intelligence-artificielle/rapp...
https://www.insee.fr/fr/metadonnees/definition/c2034