La decontaminazione C.B.R.N. sanitaria

(di Francesco Castello)
15/07/19

Bio-terrorismo, armi di distruzioni di massa, guerra chimica, armi batteriologiche, bomba atomica, sono solo alcune delle frasi più comuni per descrivere giornalisticamente e nei film il rischio di utilizzo delle sostanze biologiche, chimiche, radiologiche e nucleari in ambito convenzionale e non. Per rispondere a questa possibile offesa poco conosciuta dai cittadini, l’Italia vanta una organizzazione di tutto rispetto che anche nei scenari operativi internazionali fa la sua parte.

Questo articolo focalizza la risposta sanitaria in ambito difesa C.B.R.N., sottolineando una importante eccellenza ad esclusività Italiana che opera costantemente dietro le quinte, ovvero, i nuclei di decontaminazione C.B.R.N. e le unità di bio-contenimento del Corpo Militare Volontario della Croce Rossa Italiana, la cui formazione del personale impiegato, i materiali, le attrezzature, i mezzi e le strutture campali utilizzate, sono approntate secondo la più recente dottrina della N.A.T.O. in ambito “Difesa C.B.R.N.” ed in linea con il Documento Programmatico Pluriennale 2019 – 2022 edito dal Ministero della Difesa.

Partiamo dalla formazione, elemento che costituisce le fondamenta di questo sistema di risposta: il personale docente altamente selezionato, effettua una prima fase di acquisizione delle capacità didattiche presso un'altra eccellenza Italiana, la Scuola Interforze N.B.C. del Ministero della Difesa sita nella Caserma Verdirosi in Rieti, il cui motto recita “a nuova offesa, nuova difesa”.

Dopo aver superato la fase on-line per l’accesso nella scuola, il personale effettua il primo corso OP.1 basico per proseguire nelle ulteriori specialità e solo dopo aver conseguito l’ambita qualifica, si potrà accedere al corso C.B.R.N. OP.3 per appunto qualificare i futuri Istruttori. Al termine del percorso di cinque settimane, i militare della C.R.I. dovranno sostenere un “Crash Course per Istruttori C.B.R.N.”, atto a fornire le ulteriori capacità didattiche sulle unità del Corpo Militare Volontario. Alcuni di essi ritorneranno alla Scuola per conseguire dopo ulteriori quindi giorni, la qualifica di consulente/esperto C.B.R.N., al fine di assumere l’incarico di direttore dei futuri corsi di abilitazione interna. Solo a questo punto con un team di Istruttori e Consulenti altamente qualificati e specializzati, il predetto Corpo avvia con ventuno giorni di corso, la formazione abilitativa del personale di assistenza soccorritori, infermieri e medici nell’ambito della Difesa C.B.R.N. Sanitaria. Al termine di questa fase, il personale sarà pronto ad operare sul campo, ma anche ad effettuare ulteriori periodi di abilitazione, certificazione, qualificazione interna ed esercitazioni interforze, poiché come detto la formazione è sempre alla base.

L’operatore abilitato alla Difesa C.B.R.N. Sanitaria, garantirà quindi la capacità operativa dei Nuclei di Decontaminazione C.B.R.N., con la principale funzione di attivazione nei contesti di “Difesa Civile Nazionale”, di ampliamento della capacità di filtraggio sanitario nei R.O.L.E. (Posto Medico Avanzato militare) in teatro operativo e in contesti nazionali, e delle unità di bio-contenimento. Quest’ultima ha avuto il battesimo del fuoco con l’inizio dell’Operazione Mare Nostrum nel 2013, allestendo sulle navi della Marina Militare tipo L.P.D., le camere di bio-contenimento con l’ausilio delle barelle ISOARK N36 per la prima risposta di contenimento dei soggetti potenzialmente contagiati e l’eventuale elitrasporto, appositamente approntato per questi apparati sanitari di eccezionale valore tecnologico.

Successivamente il Corpo ha auto-progettato e prodotto con i suoi migliori tecnici, una struttura shelter modulare, capace di incamerare sulla terra ferma l’unità BIO tipo “espansa”, con una capacità operativa autonoma di livello continuativo nel tempo e l’impiego di sette militari della C.R.I. Ancora oggi il Corpo non arresta il proprio livello di perfezionamento formativo ed operativo in questo contesto unico nel suo genere, che in tempi recenti ha interessato Enti dello Stato ed internazionali per la condivisione degli standard eccellentemente raggiunti. Poiché l’offesa in questo particolare ambiente muterà sempre, come è tipico in molti casi per i virus, seguendo il motto “a nuova offesa, nuova difesa”, anche il Corpo Militare Volontario saprà creare ogni tipo di rinnovamento, atto a rispondere prontamente in ogni concezione dimensionale tattico-operativa.

Concludo con la convinzione che le unità descritte, potranno rappresentare ancora il futuro della risposta sanitaria per la Difesa C.B.R.N. o meglio la sicurezza che per le nostre Forze Armate ed i cittadini ci sarà sempre chi saprà al meglio soccorrere dopo oltre 150 anni di storia.

“Inter Arma Caritas”

Foto: web / CMCRI