Afghanistan: i nuovi Mangusta AW129 "Delta"

09/12/14

Nuovo aggiornamento del Mangusta AW-129, adesso denominato "Delta". La casa costruttrice è la AugustaWestland, azienda multinazionale italo-britannica che progetta, realizza e costruisce eccellenti velivoli ad ala rotante.

Il nome “Mangusta” fu una idea commerciale per contrastare l'elicottero antagonista , il “cobra” ( Bell AH-1) di nazionalità americana.

Il Mangusta ha una estesa storia, entra in servizio con l'esercito italiano nei primi anni novanta e ha avuto il suo battesimo del fuoco in Somalia durante l'operazione “Restore Hope”, proseguendo nelle operazioni in Angola, Albania, Repubblica di Macedonia, Kosovo ed Iraq.

Reduci dall'esperienza in Somalia si passò dall'AW129 basico all'AW129 CBT (combat), il primo dei quali fu consegnato nel 2002 con l'introduzione di modifiche e aggiornamenti.

Le principali migliorie riguardano l'adozione di un cannone M197 da 20 mm a tre canne rotanti tipo Gatling istallato in una torretta sotto il muso, la sostituzione del rotore quadripala con uno a cinque pale, la possibilità di impiegare razzi da 70 mm, migliori sistemi di volo/navigazione notturna, integrazione di lanciatori missili antiaerei FIM-92 Stinger o Mistral.

Il peso contenuto di 2,5 tonnellate a vuoto, gli consentono di raggiungere una velocità massima di 158 nodi, con un range di 510 km. È lungo 13,31 m ed altro 3,40, con un diametro rotore di 11,90 metri.

In Italia il Mangusta viene designato dall'Esercito EES (Elicottero da Esplorazione e Scorta).

Attualmente i Mangusta sono schierati in Afghanistan con la task force “Fenice”.

La componente ad ala rotante, su base 5° Rgt Aviazione dell'Esercito “Rigel”, del Train Advise Assist Command West (TAAC-W), ha iniziato da circa una paio di mesi la sperimentazione per la sostituzione degli aeromobili AW-129 CBT con i più attuali AW-129 D.

Gli aggiornamenti sono stati effettuati sugli stessi AW-129 CBT, il cambiamento sta nel fornire maggiore attenzione nell'osservazione diurna e notturna, attraverso la dotazione optoelettronica, ed in un nuovo laser per designare gli obiettivi.

L'aggiornamento principale è quindi l'integrazione tra il sistema OTSWS (Observation, Targeting and Spike Weapon System) con il cannone da 20 mm. Il nuovo sistema di OTS corrisponde alle necessità createsi nei nuovi scenari di impiego degli elicotteri, in presenza di forze amiche/nemiche che operano in posizioni mobili e a ridosso della popolazione civile. Pertanto il nuovo sistema deve consentire di avere un supporto logistico dedicato e di soddisfare i requisiti di differenziazione combattenti/non combattenti e obiettivi amici/non amici. Fornisce inoltre capacità di scoperta (20 Km.), riconoscimento (12 Km.), identificazione (8 Km.), mantenendosi a distanza di sicurezza dai sistemi d’arma nemici.

Per quanto riguarda invece il sistema di armamento è stato aggiornato con il missile aria-terra Spike-ER.

Il sistema controcarro Spike di terza generazione sostituisce l’attuale sistema Tow, superato per portata e per sistema di guida.

Lo Spike fornisce all’elicottero Mangusta una maggiore capacità di combattimento, in quanto dotato di considerevole precisione in grado di ingaggiare bersagli ad una distanza superiore a quella della capacità di risposta del nemico.

Il sistema consente inoltre una ridotta esposizione dell’elicottero alla reazione nemica dopo il lancio e durante la fase di avvicinamento del missile grazie alla capacità “fire and forget”o in altre modalità come “fire, observe and update” ed “fire and steer”.

Il “fire and forget” (lancia e dimentica) , é una modalità che avviene dopo aver agganciato il bersaglio e lanciato il missile, consentendo all'operatore di cambiare posizione.

“Fire,observe and update” (lancia, osserva e aggiorna), con l'utilizzo di una fibra ottica permette all'operatore di accertare, aggiornare la traiettoria o cambiare bersaglio.

Infine la modalità “fire and steer” (lancia e manovra) consente, grazie sempre alla fibra ottica, il lancio del missile senza aver agganciato il bersaglio, con guida manuale durante il volo e/o passaggio alla modalità “fire and forget”.

Il sistema deve possedere elevata precisione nei confronti dei mezzi corazzati, avere una portata tra i 400 e gli 8.000 metri e dei sensori che assicurano il funzionamento diurno/notturno e in condizioni ambientali avverse.

Velivoli essenziali nei teatri operativi, hanno una funzione importantissima per garantire la sicurezza alle truppe a terra durante le operazioni.

Sono i primi a uscire e gli ultimi a rientrare. Le pattuglie a terra aspettano un loro cenno per poter iniziare il movimento e uscire da Camp Arena, ultima base Isaf del TAAC-W.

“Noi garantiamo l'esplorazione dell'itinerario della coalizione ed interveniamo contro qualsiasi minaccia. Sì, diciamo che siamo indispensabili. Scortiamo le truppe della coalizione e anche quelle afgane. Se dovessero avere di bisogno, possiamo alzarci in volo e proteggere il loro movimento sul terreno” - ci racconta il cap. Andrea Piacitelli, pilota di AW-129 Mangusta.

La comunicazione è fondamentale tra cielo e terra, loro sono gli occhi indispensabili per la sicurezza di tanti soldati che ogni giorno e in questi lunghi 13 anni hanno operato in Afghanistan e che forse continuerà per altro tempo.

Giusi Cosentino

(foto dell'autore)