Durante l’esercitazione congiunta Talisman Sabre 2025, l’esercito statunitense ha dispiegato per la prima volta al di fuori del proprio territorio nazionale il sistema d’arma ipersonico a lungo raggio (Long-Range Hypersonic Weapon – LRHW), noto come Dark Eagle. L’attività si è svolta in Australia, paese partner strategico per Washington nel quadrante indo-pacifico.
Il sistema LRHW è progettato per colpire obiettivi a distanze superiori a 2.700 chilometri, con un vettore planante ipersonico in grado di raggiungere velocità ben oltre Mach 5. Il suo impiego nell’ambito di un’esercitazione multinazionale ha avuto duplice valore: da un lato si è trattato di una dimostrazione tecnica, utile a testare le capacità logistiche e operative in un contesto avanzato; dall’altro, di un messaggio politico e strategico, in una regione che vede una crescente competizione tra potenze.
Il Dark Eagle è stato gestito dal 3rd Multi-Domain Task Force, reparto che integra capacità cinetiche, cibernetiche, spaziali e di guerra elettronica. L’operazione ha incluso il trasporto, il posizionamento e la simulazione operativa del sistema, senza effettuarne però il lancio.
Il programma ipersonico statunitense ha subito nel tempo rallentamenti e revisioni, anche a causa di fallimenti nei test e cambi di priorità tra le forze armate. Tuttavia, con questo dispiegamento, gli Stati Uniti mostrano una volontà concreta di recuperare terreno in un settore dove Cina e Russia vantano già capacità operative.
In un contesto internazionale sempre più frammentato, la dimostrazione australiana conferma che, accanto alle dichiarazioni politiche, Washington continua a investire per dotarsi di strumenti adatti a scenari futuri ad alta intensità e lunga distanza. Più che una prova di forza, si tratta di un passaggio tecnico che mira a consolidare capacità ancora in fase di sviluppo, ma con implicazioni strategiche evidenti.
Foto: U.S. Army

