È del 15 febbraio la notizia riportata dal Wall Street Journal1secondo cui funzionari di agenzie di intelligence occidentali, non meglio specificate, hanno identificato una nuova unità russa, chiamata Dipartimento per Operazioni Speciali (SSD) e ritenuta responsabile di sabotaggi, omicidi e spionaggio in tutta Europa. L’unità sarebbe stata creata nel 2023 e sarebbe una forma di risposta al sostegno fornito a Kiev dall’Occidente, considerato complice degli attacchi ucraini contro il proprio territorio e i propri interessi, dall’uccisione di alti funzionari a Mosca al sabotaggio dei gasdotti Nord Stream. La sede è indicata presso il cosiddetto “Acquario”, il complesso alla periferia di Mosca che ospita il Servizio segreto militare (GRU).

È interessante quanto riferito in merito all’assorbimento dell’Unità 29155 all’interno del SSD. Ricordiamo che L’Unità 29155 è quella che risulta collegata all’avvelenamento con il Novichock dell’ex agente del GRU Sergej Skripal nel 2018, da parte di elementi del GRU stesso, per la sua defezione e fuga nel Regno Unito:

Dal 2010, l’Istituto Statale di Medicina Militare Sperimentale del Ministero della Difesa di San Pietroburgo (GNII VM) ha probabilmente assunto un ruolo guida nello sviluppo e nell’armamento del Novichok, probabilmente con l’assistenza dei ricercatori del Centro Scientifico Signal (‘SC Signal’)”. Questo apparentemente in collaborazione con l’Unità Militare 29155, ‘una sotto-unità segreta’ del GRU, e due istituti coinvolti nello sviluppo originale del Novichok: il GosNIIOHT e il 33° Istituto Sperimentale Centrale per la Ricerca Scientifica del Ministero della Difesa, a Shikhany.2

Secondo il WSJ, l’SSD sarebbe responsabile di una serie di recenti attentati, tra cui il tentato omicidio di Armin Papperger, amministratore delegato della Rheinmetall, grande azienda tedesca produttrice di armi, nonché del complotto per installare dispositivi incendiari sugli aerei utilizzati dalla società di spedizioni DHL. Relativamente allo spionaggio, si tratterebbe segnatamente di attività di reclutamento di spie dall’Ucraina, dalla Serbia e dai paesi in via di sviluppo, mentre lo scopo principale sarebbe l’infiltrazione di aziende e università occidentali.

L’unità agirebbe sotto la responsabilità del colonnello generale Andrey Vladimirovich Averyanov, comandante della summenzionata Unità 29155 e del suo vice, il tenente generale Ivan Sergeevich Kasianenko. Andrei Averyanov, veterano delle guerre russe in Cecenia, è ricercato dalle autorità ceche per l’esplosione di un deposito di munizioni nel 2014; insieme al vice ministro della difesa russo Junus-bek-Evkurov, responsabile delle operazioni del neo-costituito Afrika Korps sulle ceneri della PMC Wagner3.

Risulta, inoltre, che l’ufficiale si sia recato in Iran almeno tre volte dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina del febbraio 2022, per concordare l’invio di armamenti alle forze impegnate nell’invasione4. E molto vicino all’Iran sarebbe proprio Kasianenko, nato nel 1975 in Kazakhistan, di madrelingua persiana e un tempo attivo a Teheran e Kabul sotto copertura diplomatica, come addetto militare nelle ambasciate russe5. Egli sarebbe stato recentemente coinvolto nel facilitare un trasferimento di competenze e tecnologie dalla Russia all’Iran6.

Qualche commentatore ne ha parlato con toni piuttosto sensazionalistici:

“Una misteriosa unità di spionaggio incaricata di prendere di mira l’Europa con attacchi segreti e mirati. Secondo i funzionari dell’intelligence occidentale la Russia di Vladimir Putin avrebbe creato un nuovo nucleo operativo per scatenare una guerra ombra contro l’Occidente.”7

In realtà, ancora una volta, siamo in presenza dell’ennesima applicazione delle aktivnyye meropriyatiya, le “misure attive” applicate fin dall’epoca sovietica e, come ho riportato in un mio recente articolo su Difesa Online8, così definite:

“Misure attuate da agenti operativi volte ad esercitare un’utile influenza su aspetti di interesse della vita politica di un paese-obiettivo, sulla sua politica estera, sulla soluzione di problemi internazionali, per fuorviare l’avversario, minare e indebolire le sue posizioni, interrompere i suoi piani ostili e raggiungere altri scopi.”9

Nello stesso articolo riferivo che

Queste forme di ingerenza sono attuate ancora oggi e, tra altre procedure, caratterizzano le modalità della “guerra ibrida” condotta dal Cremlino in varie aree del globo. Attualmente sono definite come “misure di sostegno” e sono sotto la guida di una direzione dedicata del Servizio di intelligence estero russo (SVR).10

Ritengo importante evidenziare questa attribuzione di competenza al Servizio di intelligence estera, soprattutto per quanto riguarda la specifica sfera dello spionaggio di cui si è detto. Ma non solo. È altresì verosimile che l’SSD sia inquadrato alle dipendenze del GRU, se non altro in considerazione dei suoi responsabili per l’impiego.

Ricordiamo anche che il GRU è la più potente tra le agenzie di intelligence/sicurezza del Cremlino, non l’FSB, come scritto da qualcuno. Anche l’acquisizione di “alcune competenze specifiche del FSB”“specifiche” ma non specificate” – riferite da tutti i commentatori, sarebbero un interessante oggetto di indagine per comprendere la reale portata delle azioni e le capacità di questa unità “misteriosa”.

Infine, la commistione delle citazione di GRU, FSB, SVR e chi più ne ha, più ne metta, ci pone, anche in questo caso, di fronte alla consueta confusione che i Russi amano ingenerare a tutela del proprio oscuro operato.

La “negabilità plausibile” è sempre dietro l’angolo e le smentite del portavoce del Cremlino Dmitij Peskov ne sono la riprova.

Tattiche vecchie, consolidate, rassicuranti come un plaid sulle ginocchia in una sera d’inverno, quando seduti sul divano si ascoltano le canzoni di Sanremo, anche quelle rassicuranti.

Meno rassicuranti e degni di un’attività di ricerca accurata e dell’adozione sistematica di adeguate contromisure sono, invece, gli obiettivi che Mosca intende perseguire con questa “nuova” realtà operativa.

1 Pancevski B., A New Spy Unit Is Leading Russia’s Shadow War Against the West, The Wall Street Journal, 15/02/2025. https://www.wsj.com/world/europe/russia-spy-covert-attacks-8199e376.

2 Dewey K., Poisonous affairs: Russia’s evolving use of poison in covert operations, Nonproliferation Review, Vol. 29, Routledge Taylor & Francis Group, 2022, p. 159.

3 N. Cristadoro, Wagner & Co.. Le compagnie di ventura russe ai tempi della guerra in Ucraina, Il Maglio, 2024, p. 54.

4 «Радио Свобода»: Замначальника ГРУ Андрей Аверьянов во время войны ездил в Иран (Radio Liberty: il vice capo del GRU Andrei Averyanov si è recato in Iran durante la guerra), OCCRP, 09/09/2024. https://www.occrp.org/ru/novosti/radio-svoboda-zamnachalnika-gru-andrey-averyanov-vo-vremya-voyny-ezdil-v-iran.

5 R. Dobrokhotov, C. Grozev, M. Weiss, Afgantsy Redux: How Russian military intelligence used the Taliban to bleed U.S. forces at the end of America’s longest war, The Insider, 08/01/2025. https://theins.ru/en/politics/277723.

6 Pancevski B., ibid.

7 Giuliani F., Guerra ombra contro l’Occidente: Putin schiera i nuovi 007, Il Giornale, 15/02/2025.

8 N. Cristadoro, Il principio della “negabilità plausibile” in Russia. I limiti della propaganda e gli errori dei servizi segreti del Cremlino, Difesa Online, 06/02/2025. https://www.difesaonline.it/mondo-militare/il-principio-della-negabilit%C3%A0-plausibile-russia-i-limiti-della-propaganda-e-gli.

9 V. Mitrokhin, KGB Lexicon: The Soviet Intelligence Officer’s Handbook, Frank Cass, London, 2002, p. 13.

10 K. Riehle, Russian Intelligence: A Case-Based Study of Russian Services and Missions Past and Present, NI Press, Washington, DC, 2022, pp.190–191.

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