Galileo Galilei: Dialogo dei massimi sistemi

eiEd. Oscar MondadoriPagg. 500 L'opera più conosciuta dello scienziato Galileo, i dialoghi sui massimi sistemi, ci racconta il mondo secondo due visioni differenti, copernicana e tolemaica. Due visioni del mondo e delle leggi della natura diverse, ma anche due sistemi filosofici differenti.

Copernico metteva la Terra intorno al Sole e il Sole al centro del sistema solare allora conosciuto; Tolomeo invece, sviluppando il sistema geocentrico di Aristotele e Ipparco, aveva posto la Terra al centro del sistema.

Cosa venne dopo fu determinato da secoli di buio scientifico.

La Chiesa, nel periodo di Galileo, era molto attenta a evitare qualsiasi incrinatura del suo potere. La sua azione era costante, giorno dopo giorno, anno dopo anno, nel censurare e giudicare eretici pensieri, parole e opere anche di grandi menti riconosciute da tutto il mondo.

Galileo fu un grande scienziato e la sua opera una rivoluzione in Italia e nel mondo e in quanto tale poteva essere pericolosa.

Il dialogo dei massimi sistemi, scritto seguendo lo stile dei filosofi di un tempo, vede tre amici passare alcune giornate assieme a discutere, studiare, approfondire, filosofare; questi sono Salviati, Simplicio e Sagredo e, di tanto il tanto, i tre fanno riferimento diretto ad un amico che non è altri che lo stesso Galileo.

Salviati in effetti in tante occasioni sembra lo stesso Galileo, uno scienziato acuto, pensatore profondo e attento, talvolta sottilmente ironico nei confronti di chi ha sempre accettato senza alcuna prova ciò che fu detto dai pensatori antichi, principalmente Aristotele; sia chiaro che Salviati se la prende principalmente con chi non ha saputo capire Aristotele e con chi fa il pappagallo senza capire o rifiutando nuove idee solo perché contrarie a quelle vecchie, senza verificare scientificamente, senza effettuare prove, solo ed esclusivamente per partito preso.

Simplicio rappresenta esattamente la figura opposta allo scienziato, rappresenta l'aristotelico convinto al di la di ogni ragionevole dubbio. Colui che difende a spada tratta Aristotele, anche di fronte all'evidenza, il filosofo che della natura e del suo linguaggio, la matematica, ha solo scalfito la superficie ma non è mai andato oltre.

Sagredo è una persona intelligente, dotato di mente aperta e voglioso di capire, migliorare, imparare, fa domande, esperimenti, nuove esperienze.In verità Salviati e Sagredo esistettero realmente, erano due amici e compagni di studi di Galileo. Il primo, Filippo Salviati, era fiorentino e accademico dei Lincei e della Crusca, amico e discepolo di Galileo. Il Secondo, Giovan Francesco Sagredo, era invece un gentiluomo veneziano, amico e discepolo di Galileo, intelligente e curioso, studioso di tutto ciò che era legato al magnetismo, dedicò la sua vita agli studi. Forse anche Simplicio esistette, probabilmente si trattava del Papa.

Una sola domanda: perché leggere il dialogo dei massimi sistemi?

Non so se voi lo farete mai, né conosco i motivi che vi spingeranno a farlo, posso però dirvi perché io l'ho fatto.

In primo luogo per conoscere meglio un grande del passato, un uomo che ha creato il futuro grazie ai suoi studi. Inoltre, come ben sa chi ha già letto qualche mio altro articolo, io sono semplicemente curioso e la curiosità mi da la forza e la voglia di esplorare il passato alla ricerca di insegnamenti da usare per costruire il futuro.

Non sono forse motivi sufficienti?

Per me si, ora a voi procurarvi il libro e leggerlo... studiarlo, capirlo, diffonderne le idee e la filosofia.

Alessandro Rugolo