"L’ultimo missile 2: cronache di una guerra asimmetrica"

(di Ugo Vecellio)
25/07/18

(Racconto di fantasia militare)

7 aprile 2018, esattamente un anno dopo, canale di Suez

La nave procede lentamente nelle acque del canale, ancora venti minuti e si entrerà nel Mediterraneo. Dopo undici mesi di sosta alla base navale di Diego Garcia, finalmente a prora e a poppa fanno bella mostra di sé le due batterie nuove fiammanti da 6x10 di missili Tomahawk dotati delle più moderne tecnologie di innesco. L'atmosfera a bordo è rilassata, l'equipaggio si sta godendo il sole della calda primavera egiziana e anche nella cabina di comando l'umore degli ufficiali è allegro e gioviale.

  • Vedi Catozzo, in fondo non mi sembra vero e quasi quasi mi sta prendendo la nostalgia. Devi capire che non è facile cancellare una vita al servizio degli States, una vita vissuta (modestia a parte) con grande abnegazione e senso del dovere. Ma d'altra parte dai miei calcoli a partire dal mese di luglio mi spetterà una pensione di 6750 $ lordi sicuramente meritata, ma che soprattutto sarà per me la giusta rivalsa nei confronti di quei mangiapane a tradimento dell'ente pensionistico che avevano fraudolentamente revocato l'assegno alla buonanima di mio padre Brennon adducendo motivi pretestuosi.

  • Imprevisti permettendo, signore...

Il tenente Catozzo non perdeva mai occasione di puntualizzare qualsiasi fosse l'argomento, cosa che a volte irritava non poco il comandante. Ma l'atmosfera è distesa e questa volta il tono rimane cordiale.

  • Di quali imprevisti parli?

  • Del Fornery Act, per esempio...

  • ?

  • Vede signore, pare che la senatrice democratica Elsa Fornery abbia intenzione di presentare un disegno di legge per abolire.............

  • Per abolire cosa? Cosa vuole mai abolire, quella cornacchia?

  • …..quelli che definisce “gli scandalosi privilegi della casta militare”

  • Ah, sciocchezze. Se anche lo volesse fare non ci sarebbero i tempi tecnici per l'approvazione. Credimi Catozzo, fra tre mesi coronerò il sogno della mia vita andando a vivere in pace nella casa nell'Ohio che fu l'ultima dimora di mio padre. Ma prima mi recherò all'ufficio postale di Columbus, parcheggerò la Chevrolet Impala del '72 di papà e ritirerò il primo assegno, arretrati inclusi!

“Legge Forneryyhhhh, legge Forneryhhhh....”

Il maledetto uccello non perdeva mai occasione per sottolineare quelli che riteneva gli aspetti salienti di una discussione in corso.

Ma ecco che improvvisamente la porta di ingresso si spalanca e l'ufficiale marconista irrompe nella sala comando, scatta sull'attenti e saluta; poi, con con gli occhi sbarrati indica nervosamente con l'indice della mano destra il foglio di block notes che tiene stretto fra i denti.

  • Mmhhh.....Mmhhh.....

  • Tenente Poonia! Ti sembra questo il modo di interrompere una riunione? Lo sai che ci stavamo confrontando circa le ultime tattiche di guerra definite dai comandi? Tenente Catozzo! Prendi quel brogliaccio e vedi cosa vogliono questa volta da Washington! Saranno le solite insulse fesserie...

Il tenente Catozzo con titubanza tenta delicatamente di togliere il foglio dalla bocca del malcapitato il quale però non molla la presa. Con rapido guizzo d'ingegno però l'italo-americano attuando le tattiche di persuasione psicologica apprese in Accademia riesce nell'intento dopo aver praticato una strategica azione di solletico sotto l'ascella dello sventurato.

  • Dunque, vediamo......ecco.......appunto.......

  • Muoviti Catozzo, non ho ancora fatto colazione!

  • Ecco, vede...

  • Ma la vuoi finire di tergiversare?

  • Pare che ci sia stato un attacco con armi chimiche da parte dell'aviazione siriana in una località chiamata Douma.

  • E quindi?

  • Beh, ecco....qui dicono che ci dobbiamo considerare in allerta con codice rosso e portarci di fronte alla costa israeliana.

  • Tutto qui?

  • Beh, non proprio....

  • E allora, vuoi finire di leggere?

  • Dunque, praticamente.........dice che ci dobbiamo considerare in missione operativa e seguiranno ulteriori istruzioni. Inoltre....

  • Inoltre?

  • Ecco....naturalmente sono sospese tutte le licenze, i turni di riposo e anche i pensionamenti.

  • Aahhhh! I maledetti! Hanno trascorso la vita con le gambe sotto una scrivania! E io invece ad affrontare i nemici, le intemperie sul ponte della nave, il torrido sole delle spiagge di Diego Garcia e qui mi fermo. Ebbene se questo è l'ultimo sacrificio che mi si chiede allora, rotta verso le coste israeliane! Ci copriremo di gloria e a buon diritto chiederò un bonus pensionistico!

Un anno prima, nel cuore della foresta di Arcangelo, Russia del Nord

Chi si trovasse in questo momento all'interno di questa piccola stanza in una delle tante piccole dacie nascoste tra gli abeti non vedrebbe altro che un vecchio tavolo in legno e la sagoma di uno strano personaggio affacciato alla finestra; il capo leggermente ripiegato sulle spalle ricurve, lo sguardo si perde lontano tra le luci dell'alba, tanto che nemmeno si accorge di quell'uomo in tuta mimetica che ha appena varcato la soglia.

  • Agente Archimede!

Il personaggio misterioso si volta lentamente e fissa dritto negli occhi il suo interlocutore.

  • Hai terminato con successo il periodo di addestramento accelerato. In soli quattro giorni ho fatto di te un agente FSB ed ho appena ottenuto il benestare dal comando per l'impiego nella tua prima missione. Sei pronto?

Dopo un attimo di silenzio un lento cenno del capo

  • Bene. Oggi stesso verrai imbarcato. Sai cosa devi fare e sai anche di quale importanza e delicatezza è il tuo compito. A tempo debito ti contatterà sul posto l'agente Freccia che si incaricherà del completamento dell'operazione.

  • Agli ordini, comandante...

Con l'espressione arcigna e la voce roca in perfetta lingua russa ma tradendo una leggera inflessione anglofona, chiude così la scarna conversazione.

9 aprile 2018, ponte di comando del cacciatorpediniere Lincoln al largo delle coste israeliane

L'atmosfera è tesa nella sala comando. L'unico a mantenere il solito atteggiamento allegro e beffardo è il piccolo pappagallino verde che saltella continuamente sulla scrivania, a tratti canticchiando un motivetto..

“C'era una volta un piccolo navigliooohhhhhh.....”

All'arrivo dell'ufficiale marconista d'improvviso gli astanti trattengono il respiro. Il tenente Poona porge il plico con mano tremante al comandante il quale a sua volta rivolge uno sguardo al tenente Catozzo che, dopo un cenno di assenso, lo afferra e incomincia a leggere in silenzio. E dopo cinque, interminabili minuti, rompe il silenzio di ghiaccio.

  • Pare che siano stati individuati due obbiettivi, chiamati rispettivamente base A e base B. Si tratta di un sito a Ovest di Damasco dove vengono prodotte le micidiali armi chimiche; nella foto satellitare si vedono grandi macchinari in acciaio inossidabile dotati di alti terminali di espulsione. Questa dovrebbe essere la base A. Per quanto riguarda la B, ubicata nei pressi di Homs, non è altro che un sito di stoccaggio; qui nella foto si vedono delle basse tettoie ed alcuni camion militari che caricano il materiale. L'attacco è previsto per il 13 aprile a mezzanotte in punto; ci chiedono di lanciare i 60 missili della batteria di prua sulla base A e i 60 della batteria di poppa sulla base B. Seguono coordinate satellitari ecc.

  • TUTTI i missiliii? Ma così rimarremo......rimarremo... nudi!

  • Signore, i missili sono fatti per essere lanciati. E poi, pensi alle famiglie degli operai della McDonnel Douglas che rischiano di nuovo la cassa integrazione.

  • Tenente Catozzo! Riesce a immaginare la figuraccia se la contraerea siriana dovesse intercettare anche solo qualcuno dei MIEI missili nuovi di zecca?

  • Non credo sia possibile, signore. La difesa siriana si basa sui vecchi missili russi S125. I nostri nuovi Tomahawk sono dotati sia di sensori a ricerca di calore che di metal detector, i quali intercettano il pericolo e rilasciano dei falsi bersagli per eludere le contromisure. La possibilità di successo è valutata attorno al 98%. Anche i siriani si rendono conto della propria vulnerabilità, al punto che i nostri servizi sospettano che si stiano rivolgendo ai cinesi per ottenere tecnologie più efficaci e a basso costo.

Nessuno se ne è accorto, ma nel frattempo il pappagallo Willy che da alcuni minuti si era infilato sotto la giacca del comandante, fa ora capolino con la testa. E in risposta all'espressione meravigliata degli astanti.....

“Ricerca di caloreeehhhhh.......”

  • Quindi, come dobbiamo procedere?

  • Sarà un passeggiata, signore. Dalla nostra posizione Damasco e Homs si trovano sulla stessa traiettoria. I missili verranno lanciati ad altezza di crociera, circa 3000 metri, sorvoleranno il Libano e poi scenderanno a bassa quota (circa 150 metri) 30 km prima di Damasco per eludere i radar; da qui una parte calerà sulla base A e i restanti proseguiranno per alcuni minuti verso la base B.

  • Bene, e sia! Quindi, 'tremenda Damasco!'

  • Delenda, signore. Si dice 'delenda Damasco'

  • Basta Catozzo! Non è mia intenzione perdermi in questi inutili dettagli. Al lavoro! Voglio ispezionare personalmente le batterie missili.

E in pochi istanti la sala comando rimane vuota. Quasi vuota. Fa eccezione la presenza di un piccolo pappagallo verde che saltella allegramente ora sul tavolo, ora sui tasti della fotocopiatrice.

E dopo mezz'ora, alla batteria missili di prua...

  • Bene ragazzi, penso che questa volta non avremo problemi. Adesso venite tutti qui. Tenente Catozzo, prepara il tuo apparecchio per una foto ricordo.

Le condizioni di luce sono ottimali, l'inquadratura è pronta e l'obbiettivo sta per immortalare il momento storico. Certo, gli otto uomini non sono perfettamente allineati e non si può dire abbiano un'aria particolarmente marziale: qualcuno sbuffa, uno gioca con lo smartphone e un altro si infila le dita nel naso, ma tant'è.

  • Ma, un momento! Manca qualcuno.

  • Non per contraddirla ma ci siamo tutti, signore

  • No, manca Willy. Dove si sarà cacciato?

  • Guardi, signore. Lassù, in cima al radar, vicino a quel cormorano. Mentre la pala del radar ruota si divertono come dei pazzi, la utilizzano a mo' di giostra e forse pensano di essere al luna park.

  • Vedo, e vedo anche che Willy cerca di sbaciucchiarselo sul collo. Ecco, mi mancava solo un pappagallo finocchio! Al diavolo, procediamo con il selfie.

Dodici metri più in alto, sulla pala rotante del radar, dopo molti tentativi finalmente il pappagallo riesce ad infilare un piccolo rotolo di carta nel contenitore cilindrico che il cormorano porta legato al collo. Poi, con un alto grido, l'aquila dei mari spicca il volo; tra meno di due ore atterrerà alla base russa di Latakia e così, alla chetichella, l'agente Archimede e l'agente Freccia avranno portato a termine la loro missione.

Nello stesso istante, sul volo diretto Air China Beirut-Pechino, business class

  • Ne vuole ancora un po'?

Alla vista di una seconda vaschetta di cibo l'espressione del giovane si è fatta raggiante.

  • Si, grazie

I ravioloni al vapore sono ripieni di una densa poltiglia verde, presumibilmente a base di coriandolo. Ah, che delizia! Dopo due mesi di permanenza in Siria aveva giurato di non toccare più la carne di montone per il resto della sua vita. L'ingegnere Wang Li si era laureato due anni prima con 110 e lode all'università di Pechino con una tesi su 'La tecnologia cinese all'epoca della dinastia Han applicata alle armi moderne'. Al comando dell'Esercito Popolare di Liberazione la cosa non era sfuggita e lo avevano immediatamente arruolato perchè potesse sviluppare le possibili applicazioni pratiche dei suoi studi. E così a soli ventisei anni si era trovato a sbarcare nel porto di Latakia imbarcato su di una nave cargo che trasportava un carico di bambù. Adesso sta tornando a casa dove lo aspetta il matrimonio con l'amata Tang Yi; il tutto organizzato per svolgersi in soli otto giorni, compreso banchetto e breve viaggio di nozze sui monti Changbai; poi partenza per una nuova missione, destinazione Pyongyang.

11 aprile 2018, periferia di Damasco, “base A”

Il materiale custodito sotto le lunghe e basse tettoie di lamiera arrugginita è stato stivato in grandi gabbie di legno (il metallo in Siria scarseggia e viene utilizzato prevalentemente per scopi militari) e poi caricato su camion dell' esercito. Da qui la carovana prenderà la strada verso Ovest, destinazione basse russa di Latakia dove presumibilmente sarà al sicuro da eventuali attacchi nemici.

contemporaneamente, periferia di Homs, “base B”

Gli ultimi tre camion stanno caricando quanto rimane dei grandi impianti frettolosamente smontati, i cui componenti sono stati meticolosamente catalogati e imballati. Anche gli ultimi effettivi stanno per lasciare l'installazione e in una giornata anche questi unitamente alle attrezzature raggiungeranno la base russa di Latakia. Durante lo smantellamento ad ogni refolo di vento si levano dai componenti in acciaio inossidabile curiosi mulinelli di impalpabile polverina rossastra; il personale addetto pare non curarsene, anche perchè tutti indossano occhiali stagni con guarnizione in gomma ai bordi e bianche mascherine filtranti.

13 aprile 2018, ore 17, cacciatorpediniere Lincoln

Il lancio di missili è previsto per stasera a mezzanotte in punto. L'atmosfera è tesa e c'è molto fermento nella sala radar. D'improvviso il tenente Frank Catozzo irrompe nella sala comando e...

  • Signore, signore! Guardi là a ore 15, tre unità non identificate....

I comandante Williams, bianco in volto si affaccia all'oblò. Le nere sagome di tre fregate si stagliano all'orizzonte.

  • Maledizione, unità nemiche, sicuramente russe. Questa volta la cosa si fa seria. Presto, sparate i colpi di avvertimento immediatamente!

  • Scusi signore, ma non sarebbe il caso di prendere preventivamente contatto? Sa, per evitare la, diciamo così, terribile figuraccia dell'anno scorso....

  • Mmhhh... buona idea Catozzo, avverti immediatamente la sala radio e stabiliamo il contatto.

Dopo cinque minuti un marinaio marconista irrompe nella sala brandendo un telefono cellulare

  • Signore, mi scusi. La radio di bordo è momentaneamente in avaria ma sono riuscito a stabilire un contatto via telefono. Le tre unità sono francesi, la Aquitaine, l'Auvergne e la Langedoc-Roussilion. L'ammiraglio Enrique Lagardére che comanda la flotta francese nel Mediterraneo vorrebbe parlare con lei.

Con mano esitante il comandante prende il telefono in mano e....

  • Si, certo....va bene....anche noi....ma....

La comunicazione si interrompe.

  • Questo maledetto telefono non funziona!

  • Veramente signore credo di aver esaurito il credito

  • Aahhhh! Ecco! Tutti contro di me! Adesso anche i maledetti francesi! Hanno ordine di attaccare a mezzanotte con lancio di quattro missili per ogni incrociatore! Vogliono togliermi il merito della vittoria per impedirmi di avere il meritato bonus pensionistico! Sempre loro, i perfidi millantatori di credito! Se nel '44 non fossimo intervenuti noi a quest'ora starebbero mangiando bucce di patate tedesche avariate invece del loro formaggio puzzolente! E poi dicono di avere vinto la guerra! Ma quale guerra hanno vinto?

  • Ma signore, sono i nostri alleati!

  • Ma quali alleati da strapazzo? Quando vennero cacciati a calci in c... dal Portogallo si vantarono ancora di aver concesso magnanimamente l'indipendenza! Buffoni!

  • Signore quello non era il Portogallo, era l'Algeria...

  • Silenzio!

Durante la lunga sfuriata il tenente Catozzo era rimasto in un angolo in silenzio. Poi...

  • Scusi, signore. Io un'idea l'avrei.

  • Anch'io! Potremmo silurare i francesi e poi, in qualità di soli testimoni oculari dare la colpa ai russi!

  • Signore, temo che verremmo facilmente smascherati dalle foto satellitari

  • E allora?

  • I loro missili sono leggermente più veloci dei nostri ma non hanno difese antimissile; se anticipiamo il lancio della prima salva, diciamo, di una trentina di secondi i missili francesi raggiungeranno i nostri in poco tempo.

  • E poi?

  • I Tomahawk rilasceranno i falsi bersagli, i missili francesi verranno ingannati e tenteranno di colpirli deviando la rotta....

  • E poi?

  • I tomahawk li avranno a portata di mano, li colpiranno e buuuum! Esploderanno tutti in volo!

  • ...e nessuno mi toglierà un meritato supplemento pensionistico, diciamo mille $ al mese! Ottimo Catozzo, il piano è approvato!

13 aprile 2018, ore 23,55 cacciatorpediniere Lincoln

Tutto è pronto per il lancio. Il comandante Wilson, accanto alla batteria missili di prua con il petto gonfio e un perfido sorriso sulle labbra scruta con un grosso binocolo le tre unità francesi illuminate dalla tenue luce della luna piena.

  • Tenente Catozzo, sei pronto per il lancio?

  • Pronto, signore!

  • Mi raccomando, la tempistica è FON-DA-MEN-TA-LE

  • Nessun problema, signore. Vede questi sei tasti verdi? La semplice pressione di ciascun pulsante aziona in cascata l'innesco piezoelettrico di una salva di dieci missili. Sei pulsanti per dieci missili uguale sessanta missili. Facile, no?

  • Catozzo, dei dettagli tecnici discuteremo un'altra volta. Stai pronto e al mio segnale scatenerai l'attacco.

L'emozione del momento è palpabile, il comandante fissa intensamente il quadrante dell'orologio a cipolla in argento che fu del padre Brennon; è talmente concentrato che gli pare di avvertire nel palmo della mano gli sbuffi di vapore della prima locomotiva della Union Pacific Railroad riprodotta in rilievo sul fondo della cassa.

Alle 23,59 e 20 secondi comincia il conto alla rovescia

  • Dieci, nove, otto, sette, sei, cinque, quattro, tre, due, uno, FUOCOOO!!!

Il dito indice destro del tenente Catozzo preme con decisione il primo pulsante.

Tic...tic..tic..tic.....

L'attività respiratoria dei presenti è improvvisamente entrata in stand by...

  • Catozzoooo!!! Cosa cavolo succedeee???

  • Ecco....signore.....temo che la pila a bottone del meccanismo di innesco sia scarica..., potrebbe prestarmi la pila del suo orologio?

  • Fesso che non sei altro! Non vedi che il mio orologio ha la carica a molla? Prestoooo! Aiutoooo! MY-DAY MY-DAY MY DAY!!

Ore 12,59 e 54 secondi e ,non visto, dalla penombra è sbucato qualcuno. E' il tenente Williams, secondo turnista della batteria di poppa; con un fruscío sommesso e dopo aver strofinato qualcosa contro una scatoletta che tiene nella mano sinistra improvvisamente prende vita una fiammella; dopo aver accostato il fiammifero acceso, le micce di riserva prendono fuoco scintillando.

E in un attimo si scatena l'inferno. Gli ordigni spiccano il volo, uno, due, tre....ma ecco che dall' Auvergne parte già il primo missile, poi il secondo, poi il terzo e....

A una distanza di poco meno di duecento metri i Tomahawk rilasciano i falsi bersagli, ancora pochi secondi e il primo missile francese esplode in volo con un boato assordante, stessa fine fa il secondo. Il mare è illuminato a giorno dalle esplosioni; in un'atmosfera dantesca il tenente Williams continua impreterrito ad incendiare le micce mentre dall'Aquitaine parte la seconda salva. In due minuti gli otto missili delle prime due unità francesi si sono disintegrati dopo meno di mille metri di corsa.

Dopo mezz'ora il lancio è terminato. Bilancio provvisorio: su 120 missili lanciati otto sono andati distrutti nella collisione con i missili francesi, cinque erano difettosi e sono caduti in mare e ben 107 hanno proseguito il volo verso il territorio siriano. Il comandante Williams è raggiante, ma...

  • Catozzo, Catozzooo! La terza nave non ha ancora sparato! Catozzooooo!

Dalla Langedoc-Roussilion in effetti non ci sono segni di attività, ma il tenente Catozzo guarda rapito il cielo

  • Adesso capisco, si, capisco....

  • Capisci cosaaaa? Quelli non sparano! Vogliono fregarci!

  • Scusi, signore. Capisco dopo tanti anni cosa intendeva mio nonno quando mi parlava degli spettacoli pirotecnici di Palermo il giorno di Santa Rosalia. E'...è...è....bellissimo. Scusi per aver divagato signore, mi potrebbe prestare il suo binocolo?

Il tenente Catozzo scruta il mare con aria accigliata.

  • Ecco, vedo. Sulla torretta della Langedoc-Roussilion una luce rossa sta lampeggiando. Credo che abbiano sospeso il lancio per problemi tecnici

  • I soliti fessi di francesi, ben gli sta. Volevano rubarci l'onore della vittoria, ladri sono e ladri saranno sempre, come diceva papà.

“Champagne per tuttiiihhhh, champagne per tuttiiihhhh”

Da qualche tempo il pappagallo Willy ogni tanto partiva per la tangente e pronunciava frasi senza senso.

In effetti però tanti anni prima durante la guerra di Corea papà Brennon era stato vittima di un increscioso episodio; per vincere la noia e la frustrazione per una guerra che si stava mettendo male un gruppo di ufficiali aveva organizzato una competizione sportiva. La gara consisteva in questo: un drappello di atterriti prigionieri nordcoreani veniva diviso in gruppi di otto elementi, i quali erano poi costretti a sdraiarsi a terra uno accanto all'altro. Ciascun ufficiale americano aveva a disposizione un gruppo su cui fare pipì e vinceva chi avesse bagnato il prigioniero più lontano. Vinse di gran lunga il capitano dei guastatori Rocky Siffred producendo un getto che oltrepassò l'ottavo prigioniero di due metri e diciotto centimetri. Brennon arrivò ultimo non avendo bagnato alcun prigioniero anche se tra l'ilarità generale si era trovato con gli anfibi completamente inzuppati, dovendosi così assumere l'onere di pagare la posta in palio ovvero: champagne per tutti al Sexy Bazooka di Seul! Per pagare il salatissimo conto si era poi dovuto indebitare con un giovane caporale, tale David Cohen che gli aveva concesso un piano di rientro in comode rate (due) al modico tasso di interesse del centoventi per cento (detto coefficiente apparentemente esoso era giustificato dal rischio di insolvenza dovuto all'alto tasso di mortalità). Da qui il suo odio viscerale nei confronti dei francesi produttori della costosissima bevanda.

E' trascorsa una buona mezz'ora e l'atmosfera a bordo è rilassata. I marinai si stanno abbandonando ad abbondanti libagioni, uno sta giocando con il suo jo-jo a forma di disco volante luminoso, un altro inganna il tempo chattando su un sito di incontri gay mentre un gruppetto si diverte sghignazzando tra nuvole bianche sprigionate da preservativi riempiti di farina e gonfiati a bocca fino a farli esplodere.

Ma la serenità del momento è destinata a durare poco.....

Quattro lampi luminosi intervallati da pochi secondi e poi seguiti da altrettanti sibili sinistri squarciano il buio della notte.

  • Signore, signore! La Langedoc-Roussilion ha fatto fuoco! Devono aver risolto i problemi tecnici!

  • Farabutti! Ci hanno fregato!

Nel frattempo sul ponte della nave francese un curioso personaggio sorride arrotolandosi i baffetti di stampo ottocentesco...

14 aprile 2018, ore 0,25, tangenziale sud di Damasco

Da ventiquattr'ore tutti gli accessi alla tangenziale sono stati chiusi, ufficialmente per lavori di manutenzione, mentre i campi coltivati per un raggio di due chilometri tra la tangenziale stessa e la periferia della città sono stati evacuati per ragioni di sicurezza. Si è registrato in mattinata un considerevole afflusso di camion i quali si erano fermati incolonnati su entrambe le carreggiate. Poi i teloni superiori dei cassoni erano stati aperti a differenza di quelli laterali che rimanevano chiusi, nascondendo così il carico a sguardi indiscreti. In serata tutti i motori dei centoventi camion erano stati messi in moto contemporaneamente azionando le pompe collegate ai martinetti idraulici, che a loro volta avevano messo in tensione le robuste corde d'acciaio da 60 millimetri di sezione, mentre il personale indossava cuffie di protezione. Tutto adesso è pronto.

Contemporaneamente, in località imprecisata 30 km. a sud di Damasco.

Ciascuno degli otto pasdaran attende in silenzio di fronte alla sua postazione, lo sguardo teso scruta il cielo attraverso il binocolo a visione notturna. All'apparire all'orizzonte del primo missile tutti sono pronti; quando il missile raggiunge la perpendicolare, ciascuno preme il tasto del proprio apparecchio; nel momento in cui almeno cinque tasti vengono premuti contemporaneamente un impulso radio viene trasmesso.

Nello stesso istante sui quadri di comando di tutti i camion si accende una spia rossa, un segnale acustico emette un fischio mentre i display cominciano il conto alla rovescia. Alla velocità calcolata di 810 km/h tra due minuti e dodici secondi il primo missile si troverà sulla perpendicolare rispetto alla tangenziale. Ecco, quasi ci siamo, sette, sei, cinque, quattro, tre, due, uno....all'unisono i militari della contraerea siriana tirano con forza le grosse leve collegate al meccanismo di sgancio, le corde d'acciaio vengono liberate e le centoventi poderose balestre da nove metri in legno di bambù appositamente importato dalla Cina scagliano verso il cielo altrettanti dardi con velocità iniziale di cinquecentoquindici km/h. Dopo meno di un secondo la traiettoria del missile incontra un muro di dardi, uno dei quali colpisce l'ordigno che incomincia a sbandare impazzito per finire a infrangersi esplodendo a cinquecento metri in un campo di prezzemolo a lato della tangenziale. Nel frattempo è in arrivo il secondo missile; i martinetti idraulici hanno quasi ultimato la tensionatura della corda della prima balestra di ciascun camion, quando dalle seconde balestre viene scagliata un'altra salva di dardi, il secondo missile viene colpito di striscio alla coda, comincia ad avvitarsi come una trottola e precipita esplodendo anch'esso sopra a una tettoia di lamiera.

14 aprile 2018, ore 04,15 cacciatorpediniere Lincoln

Il lancio è terminato e presumibilmente i missili hanno già raggiunto i bersagli, devastando le strutture colpite.

  • Comandante, comandante! Non abbiamo ricevuto alcun segnale dai missili!

  • E cosa ti aspettavi, i saluti dalla Siria?

  • Vede signore, quando un Tomahawk viene attaccato rilascia automaticamente i falsi bersagli e un segnale viene inviato alla base di lancio; in questo caso nessun segnale è stato inviato.

  • E allora?

  • Probabilmente la contraerea siriana colta di sorpresa non è nemmeno entrata in azione, oppure i pochi missili antimissile lanciati non si sono nemmeno avvicinati. E' un successo totale!

  • Bene! Adesso dovrò lanciare l'affondo finale!

  • Quale affondo, signore?

  • Per questa azione da manuale chiederò il prepensionamento al valore militare!

  • Uffff.....

14 aprile 2018, ore 10,00 ponte di comando del cacciatorpediniere Lincoln

L'espressione distesa del comandante James Wilson stride con il bavero della sua camicia bianca sul quale fanno bella mostra di sé alcune vistose striature marroni. Le macchie di burro d'arachidi sono notoriamente tetragone a qualsiasi smacchiatore. Sul monitor del computer scorrono i primi titoli dei giornali.

New York Times, prima pagina.

Titolo “La Siria giustamente punita”

Sottotitolo “Centoventi missili lanciati da una nostra unità hanno raso al suolo un sito di stoccaggio di armi chimiche e uno stabilimento di produzione delle stesse. Quasi tutti i missili hanno centrato gli obiettivi”

Pravda, prima pagina

Titolo “Attacco americano su obiettivi civili in Siria”

Sottotitolo “Dei 107 missili americani settantuno sono stati abbattuti. I rimanenti, oltre ad altri quattro partiti da un'unità francese, non hanno causato morti né feriti”

Damasco’s Time, prima pagina

Titolo: “Fallito attacco franco/americano a basi civili di Damasco ed Homs”

Sottotitolo “Nessun danno a persone e cose. Atteso in giornata un messaggio del presidente Assad”

Le Monde, prima pagina

Titolo: “Attacco francese per punire la Siria”

Sottotitolo “Polemiche per i problemi tecnici riscontrati sui nuovi missili Mbda”

The Missouri Mirror, seconda pagina

Titolo “La disoccupazione ai minimi storici”

Sottotitolo “Il presidente Trump annuncia nuove assunzioni alla Mcdonnell Douglas a seguito di una commessa record di missili Tomahawk”

  • Sempre uguali, questi sovietici. Hanno la menzogna nel sangue e non vogliono ammettere la loro impotenza di fronte alle nostre armi micidiali. Cosa ne pensi, Catozzo?

  • Ecco, signore.....purtroppo.....

  • Purtroppo?

  • ….pare che la versione dei russi non si discosti troppo dalla verità....

  • Cosa cavolo dici? Nessun segnale ci è pervenuto da parte dei Tomahawk, segno evidente che le basi siriane sono state polverizzate.

  • Effettivamente i falsi bersagli non sono stati rilasciati. Va detto anche che il comando di attivazione è condizionato dalle rilevazioni dei sensori a ricerca di calore e dai metal detector.

  • Appunto. Niente rilevazione, niente contraerea.

  • Vede signore, secondo la versione dei nostri servizi pare che i siriani si siano dotati di una nuova tecnologia fornita dai cinesi, i cosiddetti proiettili antimissile a testata fredda dei quali da tempo si parla, in grado di eludere i sensori a ricerca di calore.

  • E i metal detector?

  • Si sono dimostrati inefficaci, perchè sembra che per la fabbricazione dei proiettili vengano utilizzati nuovi materiali a base di fibra vegetale estratta dal bambù. Si sospetta anche che i siriani fossero stati informati in anticipo dell'attacco grazie all'azione di pirati informatici.

“Sotto il bambuuuhhhh

al tempo che fuuhhh

c'era un pirataahhh......”

Chi vedesse il piccolo pappagallo non potrebbe fare a meno di notare lo strano turbante che indossa, mentre una benda nera gli copre l'occhio sinistro.

Cala sui presenti un silenzio plumbeo. Senza una parola e muovendosi come un automa il comandante esce dalla sala e scende lentamente la corta scaletta di metallo. Nessuno ha il coraggio di seguirlo. Più tardi sarà visto saltellare sulla pala rotante del radar mantenendo l'equilibrio con il provvidenziale ausilio di un ombrello.

14 aprile 2018, ore 13,00, base russa di Latakia

Il viavai di muletti si è momentaneamente interrotto. Sarà necessario ancora tutto il pomeriggio per ultimare il carico dei camion che riporteranno il materiale alle basi da dove era stato prelevato una settimana prima. Per festeggiare la buona riuscita dell'operazione il comandante ha radunato l'organico della base per un banchetto improvvisato. Al centro del piazzale campeggia, appoggiata su assi di legno, una gigantesca frittata di tre metri per tre la cui forma pentagonale allude irriverente a qualcosa che si trova lontano.... Attorno alla frittata sono disposte le sedie per i commensali; ad ogni posto un piatto, due posate e una ciotola colma di salsa a base di peperoncino. Il pranzo sta per cominciare, quando sul maxischermo televisivo appoggiato a rudimentali cavalletti compare la figura del presidente siriano in procinto dell'atteso discorso alla nazione a reti unificate.

“Fratelli e sorelle, salam aleikum.

Come saprete ancora una volta gli imperialisti occidentali hanno scatenato la loro barbara ferocia contro il popolo siriano. Ci hanno accusato di produrre, stoccare e utilizzare armi chimiche. Evidentemente mentono sapendo di mentire, tant'è che hanno reagito bombardando due installazioni civili. Ed è con piacere che vi do conto dell'esito di questi attacchi.

Il primo è stato condotto alla periferia di Damasco, presso la fabbrica 'Yasser Arafat' dove funzionavano da anni grandi impianti industriali. Grazie alle informazioni riservate in nostro possesso abbiamo potuto smontare gli impianti e trasferirli in luogo sicuro, da dove già da oggi verranno nuovamente riportati alla fabbrica. Prevediamo che tra meno di una settimana saranno nuovamente in funzione su tre turni di otto ore per recuperare il tempo perduto e continuare a fornire i mercati del nostro famoso peperoncino essicato, come sapete il migliore del Medio Oriente.

Il secondo attacco è stato condotto contro l'installazione 'Gamal Abdel El Nasser' nei pressi di Homs. Qui, grazie a un dono della Repubblica Islamica dell'Iran tremilacinquecento galline lavoravano incessantemente sin dall'anno scorso. Le 'Ovaiole di Isfahan', uniche al mondo hanno la caratteristica di deporre uova a partire dai sei mesi sino all'ultimo giorno di vita; sono anche totalmente immuni alle patologie tipiche dei gallinacei, tant'è vero che il decesso avviene solitamente per vecchiaia. Tutte le galline sono state poste in salvo in località segreta, dove nonostante lo stress dovuto all'evacuazione hanno continuato a deporre uova, al punto che il personale della base si sta adoperando in questo momento per smaltire le scorte accumulatesi durante l'esilio forzato. Per la cronaca durante il viaggio due di esse sono state colte da malore, ma grazie al pronto intervento del nostro servizio veterinario si sono subito ristabilite e adesso stanno benissimo.”

14 aprile 2018, ore 15,00 cacciatorpediniere Lincoln

L'atmosfera è plumbea da quando voci incontrollate parlano di una fuga di notizie riservate, pare dovute a una spia infiltrata a bordo, così che tutti sospettano di tutti. Il comando della nave è stato assunto dal vicecomandante, il capitano di vascello Tony Robbins che sostituisce a tempo indeterminato l'ammiraglio Wilson attualmente ricoverato in infermeria dove viene tenuto sedato a seguito di un forte esaurimento nervoso. Un gruppetto di marinai sta perlustrando in silenzio ogni angolo della nave alla ricerca del pappagallo Willy che da alcune ore è misteriosamente scomparso.

Accanto alla batteria missili di poppa attualmente vuota, un telo impermeabile ripiegato a tratti pare muoversi. Da sotto il telone una voce...

“Sotto coperturaaahhhh........sotto coperturaaahhh.....”

(probabilmente continua.....)