"Il permesso del marinaio"

(di Dario Petucco)
08/04/17

Era un giorno come tanti nella normale condizione di militare di leva del marò Fracchiossi. Si era alzato di buon mattino per potersi preparare e rassettare come meglio poteva. Dopo molte settimane trascorse diligentemente, finalmente quel giorno sarebbe partito per la tanto agognata licenza ministeriale. Lo zaino era già quasi pronto da diversi giorni e finalmente era arrivato il momento di sistemare le ultime cose e chiuderlo. Nel suo volto riflesso allo specchio, mentre si radeva quella scarsa peluria ancora adolescenziale, si leggeva felicità e impazienza di salire su un treno che l'avrebbe portato, finalmente, dalla parte del suo cuore.

Stava ripassando a memoria le parole che aveva preparato già da qualche giorno, parole da usare con il suo diretto superiore per convincerlo a concedergli quell'anticipo franchigia, grande aspettativa per Fracchiossi, che gli avrebbe permesso di salire sull'unico treno disponibile per raggiungere il suo paese. L'avesse perso avrebbe dovuto aspettare l'indomani, sprecando così preziosissime ore da dedicare ai suoi cari. Inoltre in questo periodo i treni erano strapieni di gente che partiva per le vacanze estive, e perdere quel treno significava trascorrere la vigilia di ferragosto fermo in qualche stazione aspettando la coincidenza.

Era pronto, divisa linda e stirata impeccabilmente, capelli tagliati di fresco, scarpe che specchiavano la punta del suo naso, sorriso ottimista e occhi imploranti. Saliva le scale della palazzina comando salutando tutti, e mettendosi sull'attenti pure di fronte agli increduli sottocapi che incontrava. Era teso mentre aspettava nel corridoio il momento in cui il suo capo reparto lo avrebbe potuto ascoltare. Ed il fatidico momento arrivò.

Per scaramanzia aveva riposto la licenza già firmata nella tasca vicino al cuore, con accanto la foto di tutta la sua cara famiglia riunita in bella mostra. Confidava molto sulla comprensione dell'ufficiale e sperava che quella mattina fosse di buonumore. Quando si trovò faccia a faccia con il superiore, l'emozione e la voglia di recitare in fretta tutto ciò che aveva preparato lo fecero balbettare, mentre il cuore cominciò a battere forte quando si sentì rispondere di preparare la richiesta, lasciarla in segreteria e ripassare da lì ad un'ora per vedere se era stato accontentato. Per Fracchiossi l'ora passò molto lentamente, orbitava nei pressi della segreteria e scrutava negli occhi dei furieri che entravano ed uscivano con cartelle piene di fogli dall'ufficio del capo reparto, cercando di cogliere tra le pieghe dei loro sorrisi la conferma o meno della concessione del suo permesso.

Puntuale come un orologio svizzero, dopo sessanta minuti esatti, il marò Fracchiossi entrò timidamente in segreteria ed a bassa voce chiese se il suo permesso era stato firmato. Quando gli si avvicinò un sottocapo con un piccolo foglietto ingiallito e glielo consegnò, Fracchiossi non credeva ai suoi occhi. Quel piccolo foglietto ingiallito, dove poche righe sotto al suo nome e nascosto da alcune timbrature uno scarabocchio lasciava intuire che l'anticipo franchigia era stato concesso, rappresentava per Fracchiossi, ed indirettamente per tutta la sua famiglia, la possibilità di trascorrere le vacanze estive sereno e felice. Il marò Fracchiossi prese il foglietto velocemente, ringraziò e salutò tutti, rivolgendo un particolare sguardo di gratitudine al suo capo reparto, il quale in un momento di malinconia per il tempo passato così in fretta e vedendo quel ragazzo così contento, ripensò a quando era lui un giovane e spensierato marinaio pieno di belle speranze ed entusiasmo, che si preparava a partire per tornare a casa in licenza.

Per Fracchiossi quello era un giorno indimenticabile, per la prima volta aveva trascorso più di tre mesi lontano da casa, per la prima volta viaggiava con un grosso e pesante zaino nero, con un berretto che doveva tenere stretto per non farlo volare via dal forte vento marino, per la prima volta avrebbe potuto girare ostentando fierezza e sicurezza atteggiandosi come se fosse un navigato ed esperto lupo di mare per le vie del paese che lo videro crescere, ammiccando alle ragazze indossando la sua migliore divisa, e per la prima volta un semplice scarabocchio era il più bel regalo che riceveva.