La "Pinerolo" rientra dall'Afghanistan

(di Stato Maggiore Esercito)
20/01/17

Si è svolta oggi a Bari, presso la caserma "Briescese", la cerimonia per salutare il rientro dei militari della "Pinerolo" dalla missione in Afghanistan, denominata Resolute Support Mission.

L'evento, che ha visto schierata la pluridecorata bandiera di guerra del 7° reggimento bersaglieri, si è svolta alla presenza del comandante del Comando delle Forze Operative Sud, generale di corpo d'armata Luigi Francesco De Leverano e del comandante della divisione "Acqui", generale di divisione Antonio Vittiglio oltre che di numerose autorità civili, religiose e militari della Puglia.

La brigata "Pinerolo", unica grande unità dell'Esercito Italiano già digitalizzata e dotata dell'innovativo veicolo blindato "Freccia", in Afghanistan ha guidato il "Train Advise Assist Command West" (TAAC-W), il Comando NATO con base a Herat. Il TAAC – W esprime un nuovo concetto operativo non più incentrato sulla funzione da combattimento, ma basato essenzialmente sul supporto e sull'addestramento delle Forze Armate afghane.

Durante i sette mesi di missione i militari della "Pinerolo", agli ordini del generale di brigata Gianpaolo Mirra, hanno condotto numerose attività di addestramento, assistenza e consulenza a favore dei colleghi delle forze di sicurezza afgane, ottenendo importanti risultati e riconoscimenti anche in ambito internazionale. Tra le numerose attività svolte di particolare rilevanza è stata l'attività di pianificazione per la realizzazione del progetto Expeditionary Advisor Team (EAT), che prevede l'invio periodico a domicilio di team di Advisor per l'addestramento e la formazione delle brigate dell' Afghan National Army e dei comandi provinciali della polizia dislocati in tutta l'area di responsabilità del TAAC – W.

Il comandante del Comando delle Forze Operative Sud, generale di corpo d'armata Luigi Francesco De Leverano, ha espresso grande soddisfazione per gli eccellenti risultati conseguiti dalla brigata "Pinerolo" sul territorio afgano in un periodo molto sensibile per la stabilizzazione dell'intera area asiatica e per l'impegno profuso nel campo della cooperazione civile-militare al fine di migliorare le condizioni di vita della popolazione locale.