Il capo di SME, gen. Salvatore Farina, nei Balcani

(di Stato Maggiore Esercito)
15/03/19

​Il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore Farina, si è recato nei giorni scorsi in visita ufficiale presso la Repubblica di Serbia e Repubblica del Montenegro. Giunto a Belgrado il generale Farina è stato accolto dal tenente generale Milosav Simovic, capo di stato maggiore dell’Esercito serbo, insieme al quale ha visitato la 3^ brigata delle forze terrestri e la brigata mista di artiglieria nella città di Niš. A seguire, l’incontro con il capo di stato maggiore della Difesa serbo, tenente generale Milan Mojsilovic, incentrato sulla sicurezza nei Balcani e sul prezioso contributo della missione NATO KFOR e della leadership italiana.

La visita in Serbia è proseguita con la deposizione di una corona ai caduti italiani della Grande Guerra, i cui resti riposano presso il Cimitero Militare Italiano della capitale serba. Questa prima tappa della visita istituzionale si è conclusa con l’incontro tra il generale Farina e s.e. l’ambasciatore d’Italia Carlo Lo Cascio.

Successivamente, il capo di SME si è recato in Montenegro dove, a seguito del suo arrivo nella capitale, Podgorica, ha incontrato s.e. l’ambasciatore d’Italia Luca Zelioli. Presso la capitale montenegrina il generale Farina, accompagnato dal brigadier generale Dracutin Dakic, capo di stato maggiore delle forze armate del Montenegro, ha visitato lo stato maggiore della Difesa per poi assistere ad una dimostrazione delle capacità operative di unità di fanteria dell’Esercito del Montenegro, con la prospettiva di poterne affiliare una di dette unità con un reparto italiano anche ai fini dell’approntamento di pacchetti capacitativi in ambito NATO.

Al termine degli incontri, il capo di SME ha espresso parole di apprezzamento per il consolidato rapporto di collaborazione tra gli Eserciti serbo e montenegrino e l’Esercito Italiano, evidenziando il senso di amicizia e cooperazione già in atto e confermando la disponibilità a incrementare nel futuro le attività addestrative congiunte, per rendere sempre più interoperabili gli eserciti .