Il capo di stato maggiore della Difesa italiano, generale Claudio Graziano, si è recato in vista al contingente italiano che opera in Kosovo nell’ambito della Forza multinazionale NATO KFOR per portare il proprio saluto e quello di tutte le Forze Armate in occasione dell’avvicinarsi delle prossime festività.
Il generale Graziano, accolto al suo arrivo dal comandante di KFOR - generale di divisione Guglielmo Luigi Miglietta – è stato aggiornato sulla situazione operativa corrente, le condizioni di sicurezza in Kosovo e il ruolo dei soldati di KFOR quale partner cruciale nel processo di stabilizzazione dell’area balcanica.
La visita è proseguita con l’incontro con il personale militare, uomini e donne delle forze armate e dell’Arma dei Carabinieri, a cui il capo di SMD ha rivolto parole di apprezzamento per il livello di professionalità, la dedizione e per l’impegno profuso in questo complesso teatro di operazione.
“La presenza della NATO in Kosovo, in questo particolare momento storico, è molto importante dal punto di vista anche della prevenzione al terrorismo”, ha poi aggiunto.
“Questo paese è nel cuore dell’Europa e rappresenta un’area di grande interesse per l’Italia che da sempre è stata in prima linea per la sua stabilità e per quella dell' intera area balcanica. Un impegno che viene apprezzato a livello internazionale e che vede , da alcuni anni, assegnare la leadership della missione al nostro Paese”.
L’Italia, presente nella missione sin dalla sua apertura nel 1999, è uno dei maggiori contributori di truppe a favore di KFOR con oltre 550 militari impegnati in Kosovo sia nel Multinational Battle Group West, nel Joint Regional Detachment Centre, nella Multinational Support Unit dei carabinieri e nel comando della forza a Pristina.
Infine il generale Graziano ha incontrato l’ambasciatore d’Italia in Kosovo, Andreas Ferrarese che ha sottolineato “la presenza di KFOR e della componente italiana contribuisce in maniera determinante al raggiungimento degli obiettivi richiesti dalla comunità internazionale e alla creazione delle necessarie premesse per lo sviluppo e la completa stabilizzazione dell’area”.