Esercitazione per il Multinational Battle Group West (MNBG-W) a protezione del monastero di Decane

(di Stato Maggiore Difesa)
17/11/17

Un intenso addestramento effettuato nei giorni scorsi si è concluso con un’articolata esercitazione che si è svolta alla presenza del chief of staff del Joint Force Command (JFC) delle forze armate ungheresi, il major general Zoltán Mihócza, sull’esecuzione di procedure di controllo della folla e di gestione dell’ordine pubblico in occasione di disordini o di concentrazione di masse ostili in prossimità di un sito protetto come il Monastero di Decane.

Il battaglione di manovra multinazionale, su base 3° reggimento artiglieria da montagna della brigata alpina "Julia" ha dislocato nell’area di esercitazione di Camp "Villaggio Italia" un posto comando di battaglione e unità di manovra composte da militari italiani, sloveni,  austriaci e moldavi rinforzati da una compagnia ungherese del battaglione di riserva tattica di KFOR.

L’obiettivo dell’esercitazione è stato quello di testare la capacità di reazione rapida delle forze del MNBG-W, primo responsabile (first responder). della risposta ad una situazione di progressiva escalation della violenza provocata dall’avvicinamento di una folla ostile in prossimità di un’area particolarmente sensibile come quella del Monastero di Decane.

Nel prosieguo dell’esercitazione le unità di manovra in assetto anti-sommossa hanno applicato le procedure tecnico-tattiche tese al controllo della manifestazione e a respingere l’ammassamento di una folla ostile intenzionata ad oltrepassare il perimetro del complesso protetto.

L’esercitazione rappresenta un’importante occasione di addestramento volta al mantenimento di una completa capacità operativa e di consolidamento della standardizzazione delle procedure tecnico-tattiche, oltre a rientrare nell’ambito delle attività autorizzate dalla risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che prevede di garantire la sicurezza al Monastero di Decane, di mantenere la libertà di movimento e di impedire il ricorso alla violenza e di sviluppare progetti della Cooperazione Civile e Militare tesi a supportare il processo di crescita economica grazie allo sviluppo delle istituzioni locali.