L'impiego dell'aviazione navale della Marina nelle campagne antincendio boschivo

(di Marina Militare)
28/07/17

Le Forze Aeree della Marina svolgono, oltre alle funzioni di carattere operativo, anche una rilevante attività di cooperazione a favore del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, soprattutto in occasione della campagna di contrasto agli incendi boschivi.

Tale supporto, trova le basi in un'intesa siglata fra il Ministero della Difesa ed il Dipartimento della Protezione Civile e vede la Forza Armata, al pari delle altre, mettere a disposizione della collettività mezzi aerei e basi che, nel periodo da giugno a settembre, garantiscono giornalmente due equipaggi pronti al decollo in brevissimo tempo dall'ordine di missione.

Le navi e gli aeromobili della Marina possono esprimere, in maniera intrinseca, capacità duali per l'impiego non solo a scopi militari ma anche a favore della collettività. Ad essi sono devoluti compiti che, per loro natura, sono strettamente connessi al mondo civile, nell'articolato e complesso contesto dell'ambiente marittimo, ma non solo.

La capacità di fornire un contributo di pubblica utilità e tutela ambientale, che va al di là dei compiti prettamente istituzionali legati alla difesa dello Stato, si concretizza negli interventi che in questi giorni gli elicotteri della Marina Militare stanno effettuando nell'ambito della Campagna Antincendio Boschivo (CAIB).

Infatti, anche per il 2017, gli AB-212 del secondo e del quarto Gruppo Elicotteri, che operano rispettivamente dalle Stazioni aeree di Catania e Grottaglie (TA), supportano la Protezione Civile ed i Vigili del Fuoco di Sicilia, Puglia e regioni limitrofe nella lotta agli incendi boschivi.

Ricevuta la richiesta d'intervento dal Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) dell'Ufficio Gestione delle Emergenze della Protezione Civile, il Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV), che esercita il controllo operativo degli aeromobili, valutata la situazione, dispone l'impiego dell'equipaggio di allarme, pronto al decollo entro due ore dall'ordine, che, pianificata la missione e completati i controlli pre-volo, dirige il più velocemente possibile sulla scena d'azione.

Un volta in zona, stabilito il collegamento radio con il Direttore delle Operazioni di Spegnimento (DOS), l'equipaggio riceve le informazioni e le istruzioni necessarie per procedere alla ricognizione dell'incendio e dell'area circostante, per poi iniziare le attività di "attacco" al fuoco. Il tutto, però, non prima di aver individuato le fonti di approvvigionamento idrico, siano esse il mare, laghi o addirittura pozze e bacini artificiali.

Nello svolgimento di una missione antincendio, i piloti e gli operatori di volo delle Forze Aeree della Marina mettono in pratica esperienza e competenza nel volo a bassa quota, necessarie per un intervento efficace sulle fiamme tipico delle operazioni in ambiente ostile, alle quali si aggiunge la fondamentale conoscenza delle tecniche di intervento sugli incendi boschivi.

La soppressione del fuoco avviene utilizzando un particolare recipiente, il "bambi bucket", comunemente chiamato "benna", che, agganciato alla parte inferiore della fusoliera dell'elicottero, permette di caricare e rilasciare fino a 500 litri di acqua per volta.

Ad oggi, nell'ambito della CAIB 2017, il Secondo ed il Quarto Gruppo Elicotteri hanno già effettuato più di 30 missioni antincendio totalizzando oltre 70 ore di volo e 350 "bennate".

Negli ultimi quindici anni, invece, sono state circa 1.200 le missioni effettuate per oltre 2.700 ore di volo.