COMSUBIN: trattamento di ossigenoterapia iperbarica a favore di una donna intossicata da monossido di carbonio

(di Marina Militare)
13/03/18

Nel primo pomeriggio del 9 marzo 2018 il Centro di Ossigeno Terapia Iperbarica (OTI) del Comando Subacquei ed Incursori (COMSUBIN) è stato attivato dai medici del Pronto Soccorso dell'Ospedale "San Andrea " della Spezia per trattare in emergenza, una donna di 73 anni della Spezia, vittima di un' intossicazione da monossido di carbonio, avvenuta in ambiente domestico.

Dopo i primi accertamenti il Pronto Soccorso del nosocomio spezzino, ha quindi attivato il team di personale reperibile del COMSUBIN composto da personale sanitario specializzato in medicina subacquea ed iperbarica, nonché dai palombari del Gruppo Operativo Subacquei, per l'effettuazione di un trattamento urgente di ossigeno terapia.

In tempi brevi la paziente è stata trasferita in ambulanza presso il centro OTI del Varignano, dov'è attivo l'unico impianto iperbarico della provincia, per effettuare il primo trattamento che sarà seguito da successivi trattamenti di consolidamento, per la risoluzione completa della patologia.

Tali attività terapeutiche, che vedono la Marina Militare fortemente impegnata a favore della collettività, in accordo a rigorosi protocolli d'impiego sanitario, sono in grado di assicurare importanti risultati clinici, a volte poco noti, in esito a diverse patologie, oltre alle intossicazioni da monossido di carbonio, come quelle derivanti da incidenti subacquei da decompressione, le ulcere cutanee, la sordità improvvisa, l'osteonecrosi asettica della testa del femore, le varie forme di gangrena, i gravi traumi da schiacciamento e le fratture a rischio.

A seguito della ratifica della convenzione tra il Raggruppamento Subacquei ed Incursori e l'Azienda Sanitaria Locale n°5 della Spezia, dal 20 settembre 2016 sono stati effettuati 1.096 trattamenti individuali di Ossigeno Terapia a favore di pazienti civili della provincia.

Questa capacità complementare messa a disposizione dal COMSUBIN è motivo di orgoglio in quanto permette di poter intervenire in maniera così determinante al fianco delle strutture sanitarie locali al fine di salvare vite umane.