Sul fondo di Pearl Harbor da 75 anni: l'ultimo sottomarino giapponese che doveva aprire la strada all'Impero del Sole

(di Davide Bartoccini)
12/12/16

I ricercatori del NOAA, National Oceanic and Atmospheric Administration, hanno esplorato con un robot subacqueo il relitto di uno dei 'sommergibili tascabili' giapponesi che il 7 dicembre del 1941 tentarono - senza successo - di violare le reti antisommergibili a protezione della base navale di Pearl Harbor: per sorprendere ed attaccare la flotta USA alla fonda (v.articolo).

In occasione dell'ultimo anniversario dell'attacco a Pearl Harbor un'equipe del NOAA ha esplorato un piccolo sommergibile classe 'Ko-hyoteki' che giace da 75 anni sul fondo del Pacifico in prossimità di Pearl Harbor (Hawaii).

Il sottomarino, lungo 23 metri e studiato appositamente per essere trasportato nell'aerea operativa da un sottomarino 'madre' e poi governato da soli 2 uomini d'equipaggio, faceva parte di una spedizione che avrebbe dovuto aprire un varco nelle reti antisommergibili della base navale americana un'ora prima che le formazioni di bombardieri imbarcati della prima ondata sferrassero l'attacco dall'aria.

Individuato dal cacciatorpediniere USS Ward - che ne avvistò il periscopio durante un pattugliamento al largo della base - alle 6:53 venne colpito e affondato da una bordata dei cannoni da 4 pollici: il colpo sparato dall'USS Ward può essere considerato il primo colpo sparato dagli americani sul fronte del Pacifico.

Non appena confermata l'individuazione e l'affondamento di un sommergibile 'ostile', il comandante dell'USS Ward inviò un rapporto al Comando Navale di Oahu, ma questo non bastò a mettere in guardia la flotta che solo novanta minuti più tardi periva sotto uno dei più letali attacchi a sorpresa della storia.

Altri due sommergibili tascabili giapponesi vennero distrutti quella mattina dall'USS Current e dall'USS Monaghan, al largo di Bellows Beach e Keehi Lagoon. Entrambi vennero recuperati.

Questo ultimo relitto si trova ad una profondità di 335 metri e sarà oggetto di ulteriori esplorazioni da parte del NOAA.

(immagini: NOAA Office of Ocean Exploration and Research)