In Siria i reparti speciali americani hanno una base operativa: gli USA controllano la base aerea di Rmeilan nel nord del Paese

(di Franco Iacch)
23/01/16

Nonostante le smentite, le recenti foto satellitari confermano che c’è movimento nella base aerea di Rmeilan, nel nord della Siria, vicino al confine turco-iracheno, in una zona controllata dai curdi, nella provincia di Hassakeh. L’avamposto sarebbe diventato la principale base di proiezione dei reparti speciali americani.

Nonostante dall’United States Central Command (CENTCOM) abbiano smentito “il controllo di qualsiasi base in Siria”, i satelliti confermano anche dei lavori per ampliare la pista principale. Anche le Forze Democratiche siriane (SDF), pochi giorni fa, hanno confermato che gli Stati Uniti hanno preso il controllo dell’aeroporto di Rmeilan per sostenere i combattenti curdi contro lo Stato islamico.

L'Unità di Protezione Popolare (YPG), avrebbe concesso agli USA l’utilizzo dell’aeroporto. L'infrastruttura di base è in fase di espansione in modo da poter supportare le operazioni militari USA nella zona. Gli americani sarebbero operativi da alcune settimane presso la base di Rmeilan.

La smentita del CENTCOM è una prassi doverosa, considerando il dispiegamento di operatori dei reparti speciali. A causa della particolare natura di queste forze e delle operazioni che svolgono (targeting leader, hunter killer), è fondamentale mantenere un profilo basso.

Lo scorso novembre, Obama decise di inviare 50 berretti verdi supportati da un gruppo autonomo da battaglia formato da F-15, A-10, elicotteri Apache e droni armati in Siria per coordinare gli sforzi contro lo Stato islamico. L’invio dei berretti verdi, definiti anche moltiplicatori, è stato un chiaro segnale della nuova strategia della Casa Bianca contro lo Stato islamico.

A poco meno di due mesi, il comunicato del Pentagono in merito al rischieramento dei berretti verdi in Siria “entreranno in azione nella Siria settentrionale”, assume un preciso significato. Fin dall’inizio avevamo ipotizzato si trattasse di una testa di ponte per un vero e proprio contingente delle Special Operations Force. Il supporto aereo principale, ancora oggi opera dalla base di Incirlik, in Turchia. Nelle prossime settimane, però, gli USA potrebbero decidere di rischierare il supporto aereo nella base siriana.

La tattica americana del rischieramento avanzato di operatori speciali in territorio nemico, è particolare. La funzione dei moltiplicatori (i berretti verdi) è nota da tempo. Quello che il Pentagono non dice è che per particolari profili di missioni, gli USA preferiscono integrare anche altri reparti. Se venisse confermata la presenza del 24° Special Tactics Squadron, assegnato alla Joint Special Operations Command (JSOC), in Siria, oltre ai berretti verdi, potrebbero già essere stati schierati sia elementi della Delta Force che unità della Naval Special Warfare Development Group, nota anche come SEAL Team Six.

(foto: US DoD)