Siria: cosa può fare la de Gaulle? La portaerei francese è un messaggio al mondo

(di Franco Iacch)
20/11/15

Portaerei a propulsione nucleare R91 Charles de Gaulle, orgoglio della Marina francese, modello unico. Un vettore da 42,500 tonnellate varato nel 1994, entrato in servizio nel 2001 e destinato a giocare un ruolo fondamentale nella strategia dell’Eliseo contro lo Stato islamico. Partita poco meno di 48 ore fa da Tolone, sarà in posizione di lancio entro mercoledì prossimo.

Progettata per lanciare aerei con mare forza 6 e per trasportare un massimo di quaranta Rafale-M, 3 Northrop Grumman E-2C Hawkeye e sette elicotteri, lo sviluppo della de Gaulle è stato contraddistinto da una miriade di problemi. I costi intanto.

Il vettore nucleare è costato il 18% in più di quanto previsto, con lavori interrotti a più riprese. Ai contribuenti francesi la De Gaulle è costata 3 miliardi di euro. Nello specifico, sulla de Gaulle, a lavori appena compiuti, si riscontrarono carenze nella schermatura contro le radiazioni emesse dal reattore nucleare. Ciò comportò un ritardo di 15 mesi all’entrata in servizio. La velocità poi. Nel 2000, a causa di un problema strutturale riscontrato nelle eliche durante una missione di addestramento nell’Atlantico, si dovette procedere alla loro sostituzione. Quelle impiegate, costruite dalla Foch e Clemenceau, si dimostrarono tecnologicamente non all’altezza con una velocità inferiore di due nodi rispetto alle precedenti. La velocità del vettore scese da 27 a 25 nodi (nessun problema con condizioni di mare ottimale). Il problema fu risolto soltanto otto anni dopo. Nonostante ciò, la de Gaulle è più lenta di una sua controparte a vapore di almeno cinque nodi.

La de Gaulle è comunque un vettore a propulsione nucleare. Ciò le conferisce quell’indipendenza dal sostegno logistico tipico dei vettori a propulsione nucleare ed un autonomia limitata alle sole scorte di viveri a bordo. I francesi, però, hanno optato per due reattori K15 che necessitano di essere “ricaricati” ogni sette anni. I reattori nucleari americani sono stati progettati per durare 50 anni senza alcun tipo di intervento (anche se a 25 anni c’è un primo controllo).

La potenza infine. La Charles de Gaulle non è una classe Nimitz o Ford. Il vettore francese è la metà di quelli americani, con ponte di volo (pista obliqua da 195 metri, il ponte di volo della Nimitz è lungo 330 metri) non in grado condurre, nello stesso frangente, operazioni di lancio e recupero. Può effettuare 100 voli al giorno, mentre le sue catapulte a vapore possono lanciare un aereo ogni trenta secondi dalla pista obliqua. Appontaggio e decollo non possono essere effettuati nello stesso momento. Il ponte di volo della de Gaulle, semplicemente, non è abbastanza lungo.

Pensata per una “guerra lampo”, la de Gaulle trasporta 500 tonnellate di munizioni e carburante per il gruppo aereo imbarcato per 45 giorni. Appare evidente come il dispiegamento della de Gaulle necessità comunque di un apparato logistico costante, pena la messa a terra del gruppo aereo. La de Gaulle, però, non è solo una portaerei. E’ un messaggio al mondo. Proiettando la potenza strategica francese nel globo, rappresenta il fulcro della nuova politica di Parigi.

(foto: Marine nationale)