Siria: Contro i caccia di Putin lo Stato Islamico utilizza le "bombe preservativo"

(di Franco Iacch)
22/10/15

E’ sicuramente il filmato più bizzarro mai rilasciato dallo Stato islamico. Al confronto, il video dei “reparti speciali” di qualche mese fa, potrebbero davvero partecipare alla serata degli Oscar. Ed è impossibile non utilizzare questi toni, dopo aver visto l’ultima fatica pubblicata sui canali dei terroristi. Gli uomini in nero hanno messo in campo l’arma definitiva contro i cacciabombardieri russi: le bombe preservativo. E questo non è di certo un errore di trascrizione: i terroristi hanno utilizzato centinaia di preservativi a mò di palloni aerostatici collegato a piccole bombe che si librano nel cielo.

I contraccettivi vengono rilasciati nella speranza di colpire i bombardieri di Vladimir Putin. Questo è un metodo sicuro - dicono i terroristi - per colpire gli assassini.

Qualitativamente parlando, il video è tra i più scarsi diramati dal ramo mediatico dell’Isis. Le immagini sono di bassa qualità, la sensazione è che siano state girate in fretta. Manca, infatti, quella cura audiovisiva che si può riscontrare nei precedenti video. Lo stesso montaggio audio, con la solita canzone in arabo onnipresente, in alcuni momenti è distorta.

Le bombe profilattico sono state lanciate sopra i cieli della città siriana di Idlib. Questi video dovrebbero suscitare paura e terrore, ma il risultato è totalmente opposto. Anzi, per certi versi, questi video aiutano a stigmatizzare i tagliagole ed i loro orrori perpetrati. Il video di tre minuti inizia con la preparazione di centinaia di bombe volanti con i preservativi già gonfiati all’interno di un edificio abbandonato. Non mancano le scritte di incitazione sui muri. Le bombe condom sono poi rilasciate in attesa di colpire qualche caccia di quarta generazione avanzata russo o un elicottero blindato come il KamovIl filmato si conclude con una panoramica su centinaia di bombe fluttuanti nel cielo.

Putin, adesso, dovrà vedersela contro le bombe al preservativo dello Stato islamico. Davvero simpatici – commentano da fonti vicine al Cremlino – li ammazzeremo per ultimi (citando la frase di un film americano). Sarebbe assurdo pensare che un video del genere possa davvero terrorizzare un soldato occidentale. Figuriamoci un russo.

Ma non bisogna sottovalutare il reale fine di questi video propagandistici: intimorire il pubblico locale, dimostrando una forza oscura quanto invincibile, ma nello stesso tempo rendersi anche attraenti per fare proseliti. Una sorta di glorificazione delle tattiche e dei soldati scelti del califfato.