Saluti da Al-Qaeda nella penisola arabica

14/01/15

Il ramo yemenita di Al-Qaeda ha rivendicato oggi, tramite una delle sue figure principali, la responsabilità dell'attentato portato la scorsa settimana contro gli autori del giornale satirico di Parigi. L’attacco è stato compiuto per vendetta contro le vignette sul profeta Maometto, considerate un insulto per l'Islam.

Nasr al-Ansi, figura di primo piano di Al-Qaeda nella penisola arabica, nel video di undici minuti pubblicato sull’account Twitter del gruppo, parla degli omicidi come la “Santa battaglia di Parigi per vendicare l’onore del Profeta”.

"Abbiamo scelto l'obiettivo, stabilito il piano e finanziato l'operazione (non è indicato un nome, ma l’intera organizzazione). I fratelli Said e Cherif Kouachi, coloro che hanno materialmente effettuato l'attacco contro la redazione di Charlie Hebdo, sono degli eroi”.

Nasr al-Ansi continua - "Gloria a voi. Con questa vendetta avete placato il nostro dolore. Gloria a voi, uomini coraggiosi, che avete acceso la fiaccola della gloria gettando il nemico nel buio della sconfitta. Gloria a voi, per aver colpito una delle nazioni di Satana (la Francia), paese che ha condiviso tutti i crimini dell’America perpetrati contro i musulmani”. Quest’ultimo passaggio si riferisce all’offensiva militare francese nel Mali.

Rispettati gli ordini di al-Zawahri

“Abbiamo messo in atto gli ordini del leader di Al-Qaeda, Ayman al-Zawahri che ha invocato attacchi da parte dei musulmani in Occidente con qualsiasi mezzo a loro disposizione. E’ solo l’inizio di una lunga scia di terrore”.

Il corteo di Parigi ha mostrato la debolezza dei leader europei

“Guardate come si sono riuniti, sostenendosi l'un l'altro nel dolore, nel tentativo di rafforzare la loro debolezza e riprendersi dalle ferite che abbiamo procurato loro”.

Il video riporta il logo dell’Al-Malahem Media, divisione mediatica di Al-Qaeda nella penisola arabica. Proprio il ramo yemenita, è considerato come il più pericoloso tra quelli affiliati ad Al-Qaeda.

Nonostante l’AQAP sia impegnata sul fronte interno contro le forze governative ed i ribelli sciiti, continua a promuovere e compiere attentati all’estero.

Sorta nel 2009 dalla fusione tra il ramo yemenita e saudita del gruppo terroristico, AQAP è accusata di una serie di sventati attentati bomba contro obiettivi americani. AQAP è responsabile di aver pianificato il fallito attentato sull’aereo di linea diretto a Detroit nel 2009 (Umar Farouk Abdulmutallab sarebbe stato istruito da Anwar al-Awlaki) e del tentativo, un anno più tardi, di inviare dal Golfo delle bombe, nascoste nella fornitura di toner per stampanti, negli Stati Uniti.

L’attacco al giornale Charlie Hebdo è il primo successo per AQAP e per la sua doppia strategia di continuare la Jihad in Yemen per costituire la forza combattente per colpire all’estero.

I fratelli Cherif e Said Kouachi, raggiunsero lo Yemen, passando dall’Oman, nel 2011. Secondo alcune fonti, proprio in Yemen, avrebbero incontrato Anwar al-Awlaki (terminato da un drone nello stesso anno) nella provincia orientale di Marib.

Anwar al-Awlaki: il Bin Laden di Internet

Anwar al-Awlaki, una delle figure più carismatiche di Al-Qaeda, continua ad essere la principale fonte d’ispirazione per molti terroristi. Influenzato dalle opere di Sayyid Qutb, ideatore del pensiero jihadista anti-occidentale, Anwar al-Awlaki divenne in poco tempo il principale cultore della linea fondamentalista ad oltranza.

Abilissimo oratore, scrisse numerosi saggi che possono definirsi come la guida per gli estremisti di matrice islamica, una sorta di bibbia del lupo solitario che si consacra al martirio.

Capì la fondamentale importanza di internet come strumento per diffondere la cultura anti-occidentale e reclutare nuove cellule, aprendo un blog, una pagina Facebook, una canale Youtube e divenendo il primo editorialista della rubrica di Al-Qaeda, Inspire (nel suo primo articolo al-Awlaki invocò attacchi contro quanti avevano calunniato il profeta Maometto ed attentati contro gli obiettivi occidentali).

Contrariamente a quanto ipotizzato, Anwar al-Awlaki non ottenne il comando dell’organizzazione in Yemen (che rimane a Nasser al-Wuhayshi), confermandosi uno delle figure più autorevoli di Al-Qaeda, ruolo riconosciuto anche da Bin Laden e forse indicato da quest’ultimo come suo possibile successore.

Venne eliminato da un drone della CIA il 30 settembre del 2011.

Franco Iacch