Russia: proposta prima centrale nucleare sottomarina nel mare Artico

(di Franco Iacch)
12/09/16

Un complesso nucleare sottomarino per la perforazione nelle acque coperte di ghiaccio. È questa la proposta avanzata dal Rubin Design Bureau, il più grande centro di progettazione per sottomarini a propulsione nucleare della Russia.

Due terzi di tutti i sottomarini nucleari della storia navale sovietica/russa, compresa la classe Typhoon, sono stati progettati dal Rubin Design Bureau. Il progetto del reattore nucleare prevede la realizzazione di un modulo in grado di garantire ad un complesso sottomarino completamente autonomo, l'estrazione di giacimenti di idrocarburi nei mari artici con massiccia concentrazione di ghiaccio.

La Rubin ha maturato esperienza nella prospezione ed estrazione di petrolio e gas nell'Artico, con la realizzazione della piattaforma Prirazlomnoye (nelle foto), attualmente operativa nella parte orientale del Mare di Barents. Le indiscrezioni raccolte dal TheBarentsObserver, parlano di un reattore sottomarino da 24 MW. Avrà una ciclo vitale di 200.000 ore (circa 23 anni di attività) e sarà in grado di operare senza l’intervento umano per 8.000 ore o un anno. Una tecnologia militare, nettamente inferiore in potenza rispetto alle altre unità a propulsione nucleare. I due reattori sulle navi rompighiaccio a propulsione nucleare russe sono di 171 MW. Il reattore che alimenta gli Akula è di 190 MW, mentre i quattro reattori della centrale nucleare di Kola hanno una potenza individuale di 440 MW.

Si attende il via libera del governo russo, anche se il progetto è fortemente sostenuto dal Ministero della Difesa, Rosatom, Gazprom e United Shipbuilding Corporation.

Il progetto pilota – aggiungono dalla Rubin al TheBarentsObserver - sarà sviluppato in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico e incluso nel quadro di sviluppo economico della Russia per l'Artico a partire dal 2025.

Si ignora il costo complessivo del reattore sottomarino (stime non confermate parlano di oltre cento miliardi di rubli) e delle strutture annesse. Essendo un’opera realizzata con finanziamenti statali, tutte le perdite economiche dovranno essere ammortizzate. Sebbene l’idea di un reattore nucleare sottomarino non sia nuova, ufficialmente non dovrebbe esistere nulla del genere.

Da rilevare che la Russia sta costruendo la sua prima centrale nucleare galleggiante, la Akademik Lomonosov, dotata di due reattori da 64 MW. La centrale dovrebbe essere pronta entro il 2019. Sarà operativa nella città artica di Pevek, sulla penisola di Chukotka.

In Francia, il gruppo industriale DCNS ha proposto la realizzazione di piccole centrali nucleari offshore.

(foto: Central Design Bureau for Marine Engineering “Rubin”)