Russia, lanciato missile Topol: la SSBN terrestre

(di Franco Iacch)
17/01/17

Lanciato con successo un missile balistico intercontinentale dal cosmodromo di Plesetsk, a nord ovest della Russia. È quanto si legge in una nota del Ministero della Difesa russo.

Il test è stato effettuato per verificare le caratteristiche tecniche e di stabilità del sistema Topol-M (SS- 27 Sickle-B). Il missile a guida di tipo inerziale autonomo con interfaccia Glonass, continua a dimostrare alta precisione e, complessivamente, buone prestazioni, colpendo il bersaglio designato sul poligono di tiro nella penisola di Kamchatka, in Russia.

Il missile a tre stadi Topol a propellente solito, ridisegnato negli anni ’90, è ritenuto immune allo Scudo Antimissile americano (ABM), grazie alle sue capacità di compiere brusche virate, rilasciare falsi bersagli ed oltre alla completa schermatura contro ogni tipo di attacco Emp o laser. L’unica possibilità di abbatterlo sarebbe nella fase di spinta (Boost Phase): compito che spetterebbe agli intercettori basati in Polonia. Con i suoi undicimila km di gittata, il Topol potrebbe colpire impunemente qualsiasi parte degli Stati Uniti. La sua probabilità di errore circolare è stimata in 350 metri: trasporta una singola testata con una resa massima di 550 kilotoni.

Il Topol, realizzato prevalentemente in fibra di carbonio, è stato progettato dal Moscow Institute of Thermal Technology, per essere facilmente riconvertito per il trasporto massimo di sei testate Mirv. A differenza della sua controparte statunitense, il Topol può essere lanciato sia da rampe mobili che da silos.

La Russia dispone attualmente di 326 missili balistici intercontinentali con circa 1.050 testate pronte al lancio (Mirv-Marv). Il ministero della Difesa ha già annunciato il ritiro di quasi tutti gli ormai obsoleti Icbm come gli SS-18 Satan, SS-19 Stiletto e SS-25 Sickle (Topol) per sostituirli con gli SS- 27 Sickle-B (Topol-M) e RS-24 Yars entro il 2021.

A differenza della triade nucleare americana, la Russia prevede una quarta opzione, definita come la SSBN terrestre. Parte dell’arsenale nucleare mobile è disseminato su tutto lo sterminato territorio russo. Tale approccio, rende impossibile determinare con esattezza la posizione dei lanciatori mobili. La SSBN terrestre è stata concepita per garantire la distruzione mutua assicurata.

L’RS-24 Yars (nome in codice Nato SS-29) è un missile balistico intercontinentale di quinta generazione. È una versione aggiornata del missile balistico Topol-M ed è stato testato ed ufficialmente presentato nel 2007, in risposta all’installazione dello scudo missilistico della Nato in Polonia. L’RS-24 è in grado di colpire bersagli ad una distanza massima di dodici mila chilometri con un errore di 50 metri. È uno degli ICBM più veloci del mondo, con un’accelerazione finale a oltre mach 20. L’RS-24 Yars equipaggia anche i treni nucleari russi. Le prove di volo dovrebbero iniziare entro marzo. I test dovranno convalidare le soluzioni progettuali adottate e l’impatto dei missili sulla piattaforme di partenza.

Nel 1969 l’Unione Sovietica, in risposta alla potenza nucleare dei sottomarini USA, schierò sull’intero territorio treni atomici perfettamente camuffati e che, di fatto, annullarono la rilevazione satellitare militare americana. Gli RT-23 Molodets chiamati Combat Railway Missile Complex erano equipaggiati con tre lanciamissili balistici RS-22. I Molodets sono stati radiati dal servizio nel 1993. Dei 12 treni missilistici di epoca sovietica, 10 sono stati distrutti e due sono stati ceduti ad un museo.

Il Cremlino, lo scorso settembre, ha dato il via alla produzione dei nuovi treni della morte. A differenza dei precedenti, i nuovi Barguzin dell’Institute of Thermal Technology di Mosca, saranno in grado di lanciare da qualsiasi punto della sterminata ferrovia russa. Da rilevare che lo stesso istituto ha progettato tutti i missili strategici a combustibile solido del paese, come il Topol-M, Bulava e Yars. Ogni treno, nettamente più leggero rispetto al Molodets, dovrebbe trasportare sei missili RS-24, ognuno in grado di trasportare quattro testate Mirv –Marv (dal sesto treno in poi). Un solo convoglio potrebbe lanciare 24 testate termonucleari a rientro multiplo indipendente. Ciò significa che un solo treno potrebbe essere in grado di bersagliare 24 città. I nuovi treni dovranno resistere all’onda d’urto di una testata nucleare e saranno in grado di percorrere fino a mille chilometri al giorno alla velocità di 100 chilometri con un’autonomia di un mese. In produzione cinque nuovi convogli, mentre l’intero supporto logistico è stato mantenuto operativo dai russi. Funzionanti tutte le infrastrutture necessarie, comprese le profonde gallerie dove i treni non possono essere rilevati da qualsiasi forma di ricognizione o distrutti da un attacco nucleare.

Ogni divisione su rotaia sarà formata da cinque treni, ognuno dei quali considerato alla stregua di un reggimento. La stima iniziale prevedeva l’entrata in servizio dei Barguzin entro il 2019, ma è stata posticipata di un anno. Ogni treno nucleare dovrebbe restare in servizio per venti anni con pattugliamenti di trenta giorni. Il nuovo trattato START III, firmato nel 2011, non limita gli ICBM su rotaia.

(foto: MoD Fed. russa)