Russia: la militarizzazione dell'Artico si concluderà nel 2018

(di Franco Iacch)
03/01/16

La Russia continua ad investire risorse per la realizzazione di una rete unificata di strutture navali sui propri territori artici in grado di ospitare navi da guerra e sottomarini avanzati. Nonostante gli sforzi, la forza della Flotta da Guerra del Nord non è ancora sufficiente per garantire la sicurezza nazionale. Sarebbe necessario schierare in zona anche un forte contingente di aerei da combattimento, per intercettare e distruggere missili sublanciati in arrivo durante il loro avvicinamento al confine con la Russia. Un attacco missilistico ad alta precisione contro la Russia, infatti, sarebbe efficace soltanto se portato da lanciatori schierati nella Regione artica. I missili lanciati da altre regioni sarebbero in grado di distruggere obiettivi marginali, a causa della loro limitata autonomia di volo. Il Cremlino ha già annunciato l'intenzione di riaprire almeno sette aeroporti sulla parte continentale del circolo polare artico, messi fuori servizio nel 1993.

In piena attività, infine, il nuovo comando strategico militare nell'Artico, soprannominato “Comando Unificato Strategico della Flotta del Nord”.

Il territorio artico si ritiene ricco di riserve di petrolio e gas non ancora sfruttate. Da sempre la Regione è al centro delle controversie tra Stati Uniti, Russia, Canada, Norvegia e Danimarca. Nel dicembre del 2013, la Russia ha iniziato il dispiegamento di unità di difesa aerospaziale nella Regione artica ed avviato la costruzione di un radar di allarme precoce nell’estremo nord del paese. Nell’Artico sono già presenti unità di guerra elettronica mentre continuano senza sosta, presso la città di Vortuka, a nord del circolo polare, i lavori per la costruzione della rete radar. La Russia prevede di completare la rete di rilevazione radar artica entro il 2018.

Quattro stazioni radar classe “Voronezh” sono già attive. Due radar classe “Voronezh” modello “DM”, seimila chilometri di scoperta con capacità di tracciare simultaneamente 500 target, sono pienamente attivi nel territorio di Krasnodar e nella regione di Leningrado. Le stazioni radar nelle regioni di Kaliningrad e di Irkutsk, dopo la fase di test, sono considerate operative. I radar “Voronezh”, possono essere rapidamente ridistribuiti e richiedono un equipaggio ridotto rispetto alla generazione precedente. La Russia metterà in servizio di combattimento sette radar classe “Voronezh” nei prossimi due anni. I nuovi radar sostituiranno gli obsoleti sistemi classe “Dnepr” e “Daryal”.

Il disegno di Mosca prevede anche un radar di difesa aerea completamente automatizzato in grado di rilevare ogni tipo di minaccia, compresi missili da crociera e velivoli senza pilota, ad una distanza massima di 3 000 chilometri.

Il radar di allarme precoce automatizzato, soprannominato “Container”, permetterà di coprire la maggior parte dell'Europa. Da 18 mesi, il sistema è in fase di prova presso la città di Kovylkino. Potrebbe diventare pienamente operativo entro le prossime settimane.

Specifiche, numero di stazioni radar ed ubicazione sono coperti da segreto militare.

(foto: MoD Fed. russa)