Russia: imminente lancio di missili balistici Bulava, Mare di Barents interdetto alla navigazione civile

(di Franco Iacch)
27/09/16

La Flotta del Nord è in movimento. È quanto comunica ufficialmente il Ministero della Difesa russo che ha emesso diverse restrizioni alla navigazione per le navi civili. L’area interdetta è la parte orientale Mare di Barents, ad ovest dell'isola meridionale di Novaja Zemlja. Il divieto di navigazione emesso dalle autorità portuali russe è in vigore da oggi e resterà in vigore fino a sabato prossimo, primo ottobre. Quasi certamente assisteremo ad un lancio multiplo di missili Bulava.

Il comando della Flotta del Nord conferma la presenza dell’incrociatore da battaglia Pyotr Velikiy, del cacciatorpediniere Admiral Ushakov e di un sottomarino classe Oscar II. In totale, nel Mare di Barents i russi hanno in attività dodici navi da guerra e dieci unità di supporto. Sarebbe già in posizione di lancio il sottomarino classe Borei "Yury Dolgoruky", che ha lasciato Severodvinsk domenica mattina.

Lo scorso aprile, l’Ammiragliato russo confermava il lancio di sedici missili balistici intercontinentali entro il 2016 (Bulava, Topol-M, Yars e Sarmat). Previsto anche un lancio multiplo di missili balistici intercontinentali. I lanci multipli dovranno dimostrare l’affidabilità dei sottomarini, che dovranno essere in grado di far fuoco in movimento, ad una profondità di 50 metri e con il mare mosso.

I lanci multipli sono un evento raro, anche se i russi detengono un particolare record. Il 6 agosto del 1991 il sottomarino classe Delta IV  "Novomoskovsk" (K-407) è entrato nella storia per aver lanciato, con un intervallo di pochi secondi, 16 missili balistici (RSM-54) del peso complessivo di quasi 700 tonnellate. L’operazione Behemoth-2 ha dimostrato la capacità di lanciare, in caso di possibile scenario nucleare, l’intera salva di missili strategici dalle profondità del mare, quindi da una posizione di sicurezza. Il record degli Stati Uniti appartiene al sottomarino nucleare capofila della classe Ohio, che ha lanciato quattro missili Trident-2.

Non è ancora chiaro quanti Bulava lanceranno i russi, ma dopo i ritardi ed i problemi con lo sviluppo dei missili, Putin potrebbe ordinare un lancio totale.

I sottomarini di quarta generazione classe Borei comporranno la spina dorsale del deterrente nucleare strategico della Marina russa. Andranno a sostituire i sottomarini classe Typhoon, Delta-3 e Delta-4. Entro il 2020, il Marina russa conta di operare su un totale di otto sottomarini balistici classe Borei: tre 955 e cinque 955-A. Considerando le modifiche strutturali, non sarebbe un errore definire i sottomarini 955-A come una classe Borei-II.

Ad oggi l’intera classe non può ancora entrare in servizio deterrente perché non possiede l’armamento per compierlo. Ogni Borei dovrebbe trasportare da sedici a venti missili Bulava (solo per i 955A), ognuno dei quali dotato da sei a dieci testate Mirv. I russi nutrono ottimismo per i missili Bulava ed i sottomarini classe Borei, a cui è demandata la deterrenza nucleare almeno fino al 2050 (dopo l’abbandono degli studi sul missile R-39UTTH Bark).

Il missile a tre stadi Bulava, nome in codice Nato SS-N-30 Mace, è la versione navale del più avanzato missile balistico russo, l’SS-27 Topol-M. Può essere lanciato anche in movimento. Trasporta fino a 10 testate Mirv, può colpire bersagli fino ad otto mila chilometri di distanza ed è progettato per equipaggiare esclusivamente i sottomarini nucleari classe Borei (le modifiche sui Typhoon sono state ritenute troppo costose).

Nonostante i numerosi fallimenti dovuti a difetti di fabbricazione, la Difesa russa sostiene che non vi è alcuna alternativa al Bulava. A causa del fallimento durante i test dei nuovi missili intercontinentali Bulava, i Borei non sono ancora in grado di svolgere il loro compito primario e cioè la deterrenza nucleare.

Ogni Bulava (lungo 12,1 metri, diametro di 2,1 metri e pesante 36,8 tonnellate) è armato con 6-10 testate termonucleari per 96-196 testate a sottomarino. La possibile copertura di obiettivi sensibili, considerando la gittata di ottomila chilometri, potrebbe essere il Mare di Barents ed il Mare di Okhotsk. Se i russi lanciassero da queste aree, potrebbero colpire qualsiasi punto degli Stati Uniti continentali. I Borei effettueranno pattugliamenti strategici lungo le latitudini meridionali a copertura di possibili obiettivi.

L’ultimo missile Bulava è stato lanciato quasi un anno fa.

(foto: MoD Fed. russa)