Russia, eseguiti primi test per i treni nucleari

(di Franco Iacch)
23/11/16

I primi test sui missili balistici intercontinentali che equipaggeranno i treni nucleari russi, hanno avuto successo. È quanto riporta Interfax.

I test si sono svolti nel cosmodromo di Plesetsk, a nord ovest della Russia. Le prove di volo dovrebbero iniziare tra la fine dell’anno ed i primi mesi del 2017. I test dovranno convalidare le soluzioni progettuali adottate e l’impatto dei missili sulla piattaforme di partenza.

Nel 1969 l’Unione Sovietica, in risposta alla potenza nucleare dei sottomarini USA, schierò sull’intero territorio treni atomici perfettamente camuffati e che, di fatto, annullarono la rilevazione satellitare militare americana. Gli RT-23 Molodets (foto) chiamati Combat Railway Missile Complex erano equipaggiati con tre lanciamissili balistici RS-22. I Molodets sono stati radiati dal servizio nel 1993. Dei 12 treni missilistici di epoca sovietica, 10 sono stati distrutti e due sono stati ceduti ad un museo.

Il Cremlino, lo scorso settembre, ha dato il via alla produzione dei nuovi treni della morte. A differenza dei precedenti, i nuovi Barguzin dell’Institute of Thermal Technology di Mosca, saranno in grado di lanciare da qualsiasi punto della sterminata ferrovia russa. Da rilevare che lo stesso istituto ha progettato tutti i missili strategici a combustibile solido del paese, come il Topol-M, Bulava e Yars. Ogni treno, nettamente più leggero rispetto al Molodets, dovrebbe trasportare sei missili RS-24, ognuno in grado di trasportare quattro testate MIRV (verosimilmente MARV dal sesto treno in poi).

Un solo convoglio potrebbe lanciare 24 testate termonucleari a rientro multiplo indipendente. Ciò significa che un solo treno potrebbe essere in grado di bersagliare 24 città. L’RS-24 Yars (nome in codice Nato SS-29) è un missile balistico intercontinentale di quinta generazione. È una versione aggiornata del missile balistico Topol-M ed è stato testato ed ufficialmente presentato nel 2007, in risposta all’installazione dello scudo missilistico della Nato in Polonia. L’RS-24 è in grado di colpire bersagli ad una distanza massima di dodici mila chilometri con un errore di 50 metri. E’ uno degli ICBM più veloci del mondo, con un’accelerazione finale di oltre 20 mach.

I nuovi treni dovranno resistere all’onda d’urto di una testata nucleare e saranno in grado di percorrere fino a mille chilometri al giorno alla velocità di 100 chilometri con un’autonomia di un mese. Sarebbero già in produzione cinque nuovi convogli, mentre l’intero supporto logistico è stato mantenuto operativo dai russi. Funzionanti tutte le infrastrutture necessarie, comprese le profonde gallerie dove i treni non possono essere rilevati da qualsiasi forma di ricognizione o distrutti da un attacco nucleare. Ogni divisione su rotaia sarà formata da cinque treni, ognuno dei quali considerato alla stregua di un reggimento.

La stima iniziale prevedeva l’entrata in servizio dei Barguzin entro il 2019, ma è stata posticipata di un anno. Ogni treno nucleare dovrebbe restare in servizio per venti anni con pattugliamenti di trenta giorni.

Anche gli Stati Uniti, infine, pensarono ad una propria flotta di sistemi balistici su rotaia formata da 25 treni. Il progetto risale al 1986 per un costo complessivo di 30 miliardi di dollari. I treni sarebbero stati equipaggiati per lanciare i missili LGM-118 Peacekeeper. Il programma è stato annullato nel 1991.

(foto: Panther)