Predator B italiano abbattuto in Libia da fuoco russo?

(di Tiziano Ciocchetti)
20/11/19

Lo Stato Maggiore della Difesa ha confermato la perdita, nella giornata odierna, di un APR MQ-9A Predator B (Reaper), appartenente al 32° Stormo dell’Aeronautica Militare, mentre sorvolava la località di Tarhuna in Libia.

Sempre secondo le stesse fonti, il velivolo stava svolgendo una missione nell’ambito dell’operazione Mare Sicuro, seguendo un piano di volo "preventivamente comunicato alle autorità libiche" (quali?). Sono in corso approfondimenti per accertare le cause dell’evento.

Secondo informazioni in nostro possesso, invece, il Predator B sarebbe stato abbattuto dal sistema missilistico russo (gestito probabilmente da consiglieri di Mosca) superficie-aria Pantsir-S1, armato con missili 57E6, i quali hanno un tiro utile verticale tra 5 e 15.000 metri e orizzontale da 1.200 a 20.000 metri, oltre a due cannoni 2A38M da 30 mm. Sembrerebbe tuttavia che l’obiettivo da colpire fosse un drone turco.

È noto già da tempo il coinvolgimento di Mosca in Libia a sostegno del generale Haftar, e questo “incidente” appare come un avvertimento contro qualunque intromissione straniera.

Tale evento testimonia l’incapacità, da parte del governo Conte e più in generale della politica italiana, di utilizzare lo strumento militare a sostegno della politica estera.

Questa volta, per fortuna, non ci è scappato il morto.

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