Una STORM (Tempesta) per le forze armate italiane

(di Tiziano Ciocchetti)
16/01/19

Nel programma So.Fu.Tra. (Sostegno Funzionale alla Transizione), il Ministero della Difesa intende procedere all’acquisizione della documentazione tecnica per la carabina automatica Beretta MX4 STORM.

Dopo gli attacchi terroristici, da parte dei miliziani dello stato islamico, a Parigi gli obiettivi sensibili italiani (stazioni, luoghi d’arte, palazzi istituzionali, etc.) vengono presidiati da militari armati con fucili d’assalto, in quanto le pattuglie delle forze dell’ordine non hanno né l’equipaggiamento né l’addestramento per affrontare dei fondamentalisti islamici armati di AK-47. Tuttavia, le caratteristiche balistiche di un’arma in calibro 5,56x45, gittata e capacità di perforazione, non sono adatte per un impiego in ambiente urbano densamente popolato, in quanto i rischi di danni collaterali sarebbero altissimi.

La soluzione potrebbe essere quella di armare i militari che svolgono compiti di presidio e pattugliamento nei centri urbani con una carabina automatica in calibro 9x19 mm.

L’architettura della MX4 STORM riprende quella della CX4 ma la canna è stata accorciata a 312 mm, con una lunghezza complessiva di 647 mm.

Il ciclo di sparo inizia con otturatore chiuso, in modo da ridurre le sollecitazioni delle parti mobili e aumentando la precisione dell’arma, anche nel tiro automatico.

Grazie all’utilizzo di materiali in polimeri il peso è particolarmente contenuto, soli 2,48 kg senza il caricatore. Quest’ultimo può avere varie capacità (15,17, 20 e 30 colpi, inclusi i caricatori utilizzati per la pistola PX4).

La carabina presenta una sicura manuale a traversino e un pulsante per lo sgancio del caricatore che funge anche da selettore di tiro. Dopo aver sparato l’ultimo colpo l’otturatore rimane aperto ma è sufficiente azionare l’apposita leva per far andare in chiusura l’otturatore.

In pratica stiamo parlando di una pistola maggiorata a livello di pistola mitragliatrice, con molte modifiche e ovviamente la possibilità di tiro a raffica, che tra l’altro risulta assai facile da controllare avendo l’arma un calcio di ampie dimensioni.

Se i poliziotti parigini che accorsero per primi durante l’attacco alla sede di Charlie Hebdo, il 7 gennaio 2015, avessero avuto in dotazione un’arma simile, e non semplici pistole calibro 9, avrebbero potuto affrontare i terroristi e forse evitare altre vittime innocenti.