Molta elettronica sull’IVECO Stralis. Sarà apprezzata? Bene il New Daily

(di Gianluca Celentano)
26/10/18

Si è svolta negli spazi milanesi della Milanocarri, l’evento di IVECO, “October Truck Festival” una sorta di Urban Street Day all’insegna delle novità più esclusive sulla gamma di mezzi commerciali, che troviamo però anche nei battaglioni logistici come supporto a tutte le attività di movimentazione dell’Esercito e non solo. A stupire è stata soprattutto l’interessante tecnologia, parte della quale è già incorporata nella produzione militare di Iveco Defence Vehicles.

Gli onori di casa sono stati fatti dalla responsabile Manuela Rovera e da tutto il suo staff, simpatico e preparato ma anche dai Demo Drive di Iveco, che hanno permesso diverse prove su strada con la flotta commerciale Iveco.

Trasporti civili e militari

Abbiamo già discusso dell’importanza che l’Esercito attribuisce al reperimento di personale qualificato da assegnare ai trasporti speciali e ordinari su strada. La competenza di questo personale infatti non si focalizza solo sulla qualità della guida ma richiede, in realtà, la conoscenza di ampi protocolli per la sicurezza tra i quali; il serraggio del carico scoperto con le cinghie autobloccanti piuttosto dell’utilizzo delle catene con blocco ad arpione, la distribuzione corretta delle masse su pianale rispettando le sagome massime in altezza, il posizionamento dei materiali e i periodici controlli sulla tensione dei fissaggi oltre allo studio preventivo sul percorso più idoneo e meno impattante per la popolazione dei comuni minori interessati durante il transito.

Compiti che possono sembrare semplici e scontati ma in realtà non lo sono, tanto è vero che alcuni protocolli NATO sul carico aereo o navale, necessitano di ulteriori corsi d’abilitazione.

Un’attività quindi che non prevede corsie preferenziali nel suo svolgimento, neppure per i militari addetti a questo delicato incarico. Il Codice della strada, come per qualsiasi Ente del resto, è l’unico documento che chiunque circoli con un veicolo è tenuto a seguire. A questo proposito, vorrei approfittare di questo spazio per complimentarmi con i conduttori dell’Esercito che spesso incontro su strada, ma anche con i loro comandanti, infatti, oltre alla percepibile educazione su strada, ormai fuori moda, i militari si distinguono perché rispettano con grande rigore e compostezza le regole del traffico.

L’unica deroga per i veicoli adibiti al servizio pubblico e quindi anche per quelli delle Forze Armate, risiede nella non obbligatorietà a seguire i tempi di guida e nella registrazione dati nella black box. Ma proprio a fronte dell’importanza in ambito civile di questi aspetti, gli stessi reparti logistici provvedono ad avvicendare il personale alla guida anche per trasferimenti brevi. In effetti, vi sarà capitato di incontrare colonne di mezzi militari e osservare che in cabina sono presenti sempre due soldati.

IVECO Stralis FP 510

Il primo impatto con questo modello di camion tra i più diffusi nel mondo - e ci sarà un motivo - risale a qualche anno fa con una delle prime serie a 16 rapporti ZF a schiaffo, sicuramente più analogica, dove le capacità del conduttore sostituivano l’attuale elettronica di bordo, inserita successivamente per aumentare la sicurezza attiva e la semplificazione nella diagnostica d’intervento offrendo al tempo stesso un quadro costante sia sullo stato di salute del mezzo sia sulle condizioni di viabilità più idonee.

Ricordo questo mezzo come un veicolo piacevole da guidare già diversi anni fa, anche se ben lontano dal concetto del 190.48 con cambio Eaton Fuller, dove la simbiosi e le reali capacità tra autista e mezzo facevano la differenza tra gli “improvvisati con patente” e gli autisti professionisti. La sua evoluzione, che probabilmente molti professionisti del settore considereranno un po' troppo tecnologica ed elettronica, sembra però avere il semaforo verde per conciliare un buon compromesso tra modernità tecnologia con il piacere e necessità di disporre di una notevole potenza e coppia nelle più svariate situazioni.

Premetto che la versione Stralis FP 510 con logo Abarth è il modello di punta reclamizzato, ma la sua componentistica d’avanguardia, messa sotto i riflettori nelle serie precedenti per assemblaggi e cigolii opinabili, sarà inserita anche nella produzione di altre versioni di Stralis, come i trattori stradali, gli autocarri o motrici.

Per il momento l’FP 510 non sembra doversi arruolare nell’Esercito, essendo ancora in perfetta forma la serie con 500 cavalli di stanza nei battaglioni logistici, tuttavia diversi ritrovati applicati su quest'ultimo modello li abbiamo probabilmente già conosciuti sui tattici di casa Iveco Defence Vehicles, dove come si sa, le priorità sono l'affidabilità e la sicurezza del personale militare.

Il suo motore è il conosciuto Cursor 13 a quattro valvole con una cilindrata di 13 mila cc e turbina eVGT; non ha bisogno di presentazioni per le sue collaudate qualità, un propulsore che offre il meglio di sè anche come consumi e costi di gestione, essendo poi associato alla nuova rapportatura del suo Doppia frizione Hi Tronix che offre a 1.100 giri un rapporto al ponte pari a 2:47, un valore davvero interessante e apprezzabile.

Nuove sono anche le sospensioni e il ponte posteriore con concetti che facilitano gli interventi di manutenzione migliorando la sensibilmente la guidabilità anche con carichi di 44 tonnellate.

HI-TRONIX, questo è il nome della nuova trasmissione che sostituisce AS Tronic; un 12 marce con nuovi rapporti e l’adozione della doppia frizione.

Dopo aver aperto la porta e salito i tre scalini mi sono seduto alla guida, osservando sul cruscotto, alla destra del volante, una pulsantiera con tre tasti: R N D. Per il consenso a inserire una marcia bisogna premere il pedale del freno, mentre mantenendo premuto qualche secondo il tasto D o R, il cambio passa alla gamma di marce ridotte.

È presente anche il tasto Creep per le manovre millimetriche, magari sotto ribalta; dopo averlo azionato e sollevato il pedale del freno, un sensore sull’elettro pedale, comincia a far lavorare la frizione in modalità marce ridotte per evitare surriscaldamenti, concedendo al camion un millimetrico spostamento in avanti o indietro che si interrompe sollevando completamente il freno.

ANTI-IDLING è il sistema che consente di risparmiare registrando le soste a motore acceso e spegnendo automaticamente il motore dopo un periodo predefinito, senza interrompere chiaramente le impostazioni di marcia e localizzazione impostate in precedenza.

HI-CRUISE con tecnologia GPS è una novità su un truck civile, anche se molte case di veicoli industriali probabilmente lo propongono con altri nomi; tuttavia in ambito militare e con parametri decisamente diversi qualcosa di simile è stato portato sui campi di battaglia dai soldati. Il sistema raccoglie i parametri di viabilità, velocità, traffico e non solo, sincronizzandoli con il sistema cinematico del veicolo ed offrendo sostanzialmente una sicurezza maggiore durante i viaggi e un’ottimizzazione dei costi d’esercizio.

Un computer quindi, che immagazzina tutti i dati di guida, addirittura i cambi di marcia, traducendoli in tempo reale sul e per il percorso più idoneo. Qualcuno di voi starà pensando che queste siano le basi per una futura guida autonoma…? “Beh, per quanto mi riguarda, spero di no…”

CAN BUS è una tecnologia o meglio una linea elettrica per velocizzare gli interventi e la diagnosi dei componenti. Probabilmente potremmo sostenere che si sono ridotti i metri di cavi (davvero tanti) che attraversano il veicolo pesante e soggetti all’umidità, così come i sui cablaggi; è inoltre diminuito il numero di relè, un sistema superato responsabile spesso di numerosi falsi contatti e allarmi che accendevano senza motivo spie rosse sul cruscotto. Il sistema Can Bus collega le centraline con un’unica linea d’informazione più protetta e soprattutto di facile diagnostica e intervento, riguardante tutti i sistemi ed elementi presenti sul mezzo – catena cinematica, motore, prese di forza, manometri, elettronica di bordo etc – da mantenere costantemente sotto controllo.

Un sistema analogo è equipaggiato sul Multi-role Medium Tactical Vehicle, più conosciuto come VTMM Orso, dove l’affidabilità in ogni condizione è fondamentale e lo stesso sistema ha probabilmente le caratteristiche per comunicare lo stato di manutenzione del corazzato anche a postazioni distanti.

Anche se il dato non è confermato per la sua comprensibile delicatezza, si consideri che durante una detonazione nucleare, il campo elettromagnetico generato può interferire con delle interruzioni sui componenti elettrici che fermerebbero il mezzo. Per questo motivo in ambito militare, sia le superfici anti magnetiche che la semplificazione di un sistema elettrico complesso e fondamentale, come probabilmente lo è la possibilità di passare all’ utilizzo analogico meccanico tradizionale che permetterebbe l’allontanamento del convoglio dopo un attacco.

IL MIO TEST SU STRADA

Mi metto alla guida dopo essere stato catturato dal logo Abarth impresso sulla serie speciale in compagnia del simpatico Demo Drive Roberto Milione, che mi mette subito a mio agio spiegandomi le novità presenti sul nuovo cruscotto Stralis dove si incrociano concetti di interattività multimediali e moderni dispositivi di marcia.

C’è addirittura un tasto che riduce la coppia, una sorta di DNA come sulla Alfa, e in base all’impostazione cambiano le prestazioni e le mappature della centralina, cosicché si riducono i consumi, rendendo il nostro Stralis FP 510 adatto alle specifiche esigenze del momento.

Appena usciti in strada, eseguo la prima svolta a destra stando abbondantemente largo, perché abituato ad avere ben dodici metri dietro di me con gli autobus. Qui invece il trattore stradale è di soli 6 metri di lunghezza e posso permettermi sicuramente un’agilità maggiore, ideale per il test nell’area industriale.

Dopo qualche minuto di familiarizzazione con davanti agli occhi davvero tante informazioni digitali, mi accorgo della silenziosità del mezzo (devo dire però che il suono del motore a me piace…) e decidiamo di provare le cambiate del nuovo HI-TRONIX, prima in modalità automatica e poi manuale.

Premo di un quarto l’acceleratore e l’FP scappa via interrompendo di qualche secondo questa sensazione solo per i passaggi di marcia robotizzati, ma al primo stop, dove arrivo utilizzando il rallentatore idraulico retarder che con forza e dolcezza mi porta sino a 5 km/h, decido di ripartire interagendo personalmente sulle scelte della centralina e posizionando l’HI-TRONIX in funzione manuale.

Non ci sono le lunette dietro al volante per i cambi di marcia, ma la stessa leva del rallentatore utilizzata verticalmente permette l'innesto delle sue 12 marce, e le prime cinque… le ho tirate per bene!

Lo Stralis cambia quando lo decido io ma con i suoi tempi, e i suoi 510 cavalli vengono tutti fuori anche se controllati dall’elettronica che impedisce pattinamenti di potenza anche senza l’impostazione Winter; insomma sembra che voglia farmi togliere qualche sfizio solo in rettilineo, in linea di massima la condizione più sicura.

Ma non è finita, a un certo punto un nostro veicolo si posiziona davanti a noi a una velocità inferiore e lo Stralis in prova, tramite dei sensori rileva la velocità di quest’ultimo adeguando autonomamente la distanza di sicurezza e impostando una velocità non modificabile, di qualche km/h inferiore al veicolo che precede.

Comodo e piacevole, e non vi nego che nonostante la limitazione a 80 km/h imposta dal CdS, avrei continuato a guidarlo magari fino a Roma avvolto dai suoi sedili con un piacevole look sportivo; prima di salutare Roberto ho voluto fare qualche manovra millimetrica anche in retromarcia per rendermi conto della fluidità della trasmissione che, senza strappi (abbastanza frequente con i robotizzati), si è conclusa con soddisfazione.

Che dire? Interagire con il mezzo motorizzato è nel mio DNA essendo passato dagli storici 190.48, 370 bus o ACM 52 con riduttore, ma ammetto che mi affascina e soprattutto comprendo che per l’uso quotidiano è un instancabile alleato e un fedele ed utile compagno di lavoro.

Ho provato il DAILY, l’alter ego del MUV… comodo come un bus

Eccezionale! Senza se e senza ma. Già che c’ero, sul piazzale era presente la versione del New Daily in versione 35C 14 furgonato, con 140 cavalli erogati dal suo F1A 2.3 cc a 4 cilindri con una capacità interna di 16 metri cubi.

Dopo aver osservato il nuovo telaio e gli spessori dei longheroni a C tipo camion, desidero conoscere il suo nuovo cambio automatico a 8 rapporti HI-MATIC, una soluzione probabilmente utilizzata sui futuri Military Utility Vehicle / 70.20.

A farmi da guida c’è Sergio Monga, del commerciale di Iveco, e insieme a lui comincio ad effettuare lo stesso tratto di strada composto da lunghi rettilinei e stretti passaggi.

Devo essere sincero, sono rimasto molto catturato dal suo comfort, prestazioni e ripresa, ma soprattutto dal suo cambio, dalla sua dolcezza con una mappatura che si addice ai pesi e con una frizione d’esclusione del convertitore che si stacca poco prima dell’arresto, come sui mezzi pesanti con cambio automatico idraulico. Certo, gli otto rapporti aiutano molto nella fluidità di marcia - soprattutto urbana - ma è il suo insieme tecnologico, sospensioni, motore, telaio e misure che lo rendono a pieni voti uno tra i migliori veicoli commerciali in produzione.

L’impressione di guida è quella trasmessa da un comodo autobus, anche se in miniatura, a tal punto che ad un tratto incontro in un passaggio stretto un vero pullman di linea, e per istinto, come se guidassi un bus, rallento per agevolarlo nel suo transito in senso opposto anche se ad occhio, avrei avuto lo spazio per passare contemporaneamente.

Prima di rientrare alla base devo effettuare una svolta a sinistra e probabilmente sono in quinta marcia, ma decido di scalare senza utilizzare il joystick del cambio, preferendo invece premere l’acceleratore in Kick Down per scalare la marcia inferiore più adatta, e subito dopo rilascio il pedale dall’acceleratore sfiorando leggermente il freno impedendo eventuali passaggi di marcia superiore.

Il cambio Hi-Matic con estrema velocità, scala la marcia inferiore più adatta che procura un piacevole e pronto freno motore, come avrei fatto io con la versione manuale.

Incredibile è il suo angolo di sterzata e la relativa maneggevolezza, insomma per dirvela tutta mi ha colpito e catturato molto di più dello Stralis, ma forse come autista di bus sono un po' di parte…

   

Dedico l’articolo a una persona davvero speciale, semplice e forse troppo rara oggi.

Al dottor Luca Rota un medico e un volontario di Olginate Lecco, insignito dalla Presidenza della Repubblica per volontà dei cittadini a “Cavaliere Ufficiale” per aver messo a rischio la propria incolumità nel ’08 salvando la vita a un ragazzo dopo un tragico incidente.

Una naturale bontà e altruismo che per lui suonano come un dovere civico e soprattutto di concretezza verso i più deboli, i più isolati, un sentimento genuino naturale e non ipocrita anche durante le calamità naturali come il terremoto in Abruzzo. Un impegno che prosegue anche presso “Il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta” di Milano il cui il motto “Moderni per Tradizione” si traduce, scartando mille fronzoli, ad una costante vicinanza dei sui volontari alla sofferenza dell’uomo nel mondo.

Grazie Luca per quello che fai!

(foto: autore /web)