Il Mig-31: la sentinella di Putin

(di Tiziano Ciocchetti)
24/07/19

Nato con lo specifico scopo di sostituire l’intercettore puro MIG-25, il Mikoyan Gurevich MIG-31 FOXHOUND si è trasformato nel tempo in un vettore d’attacco multiruolo, in grado di ingaggiare anche bersagli terrestri.

Alcuni analisti occidentali che il MIG-31 abbia beneficiato delle tecnologie dell’F-14 TOMCAT, fornite dagli iraniani dopo la rivoluzione khomeinista del 1979. Comunque sia il vero punto di forza del caccia russo è il radar ZASLON-M, con antenna a scansione elettronica, in grado di inseguire fino a 10 bersagli contemporaneamente, in un raggio d’azione di 200 km, e ingaggiarne simultaneamente 4 mediante il lancio dei missili aria-aria a guida radar R-33 (molto simili agli AIM-54 PHOENIX americani).

Recentemente, secondo fonti provenienti da Comando delle Forze Aeree della Federazione Russa, entro la fine dell’anno, due squadroni di MIG-31, verranno assegnati nell’area di Murmansk per effettuare missioni di pattugliamenti sull’Oceano Artico, rivendicato da Mosca come parte integrante del proprio territorio.

È plausibile che sarà schierato anche il MIG-31BM FOXHOUND-C in grado di lanciare il nuovo missile aria-superficie Kh-47M2 KINZHAL ("pugnale", v.video in fondo), un missile ipersonico ad elevata precisione (potrebbe trattarsi della versione aviolanciabile del missile superficie-superficie 9M723KI ISKANDER). Le prestazioni che vengono attribuite al KINZHAL parlano di una gittata massima di 2.000 km (anche se gli analisti militari della NATO ritengono più veritiera una gittata di 1.500 km) e una velocità, durante l’avvicinamento finale all’ obiettivo, pari a mach 10 (con possibilità di effettuare manovre evasive). Il KINZHAL può trasportare una molteplice varietà di testate: convenzionali, termonucleari, termobariche.

Lo schieramento di un vettore d’attacco del genere, in quello che sarà probabilmente il teatro operativo del prossimo futuro, costituisce una minaccia reale ai gruppi di portaerei americane che si trovassero a navigare nell’Oceano Artico.

Immagini: MoD Fed. russa