“Dall’Oriente con furore”: una Divisione Militare made in KIA Motors

(di Gianluca Celentano)
12/02/18

Può sembrare strano, o per lo meno per me lo è stato, il fatto che la Coreana KIA Motors oltre alla storica produzione di truck, autobus e moderne autovetture, possieda una Defence Division davvero completa.

Si avete capito bene, i pesanti e protetti veicoli Nato prodotti dal circuito CNH di Iveco Defence hanno un concorrente orientale specializzato nella produzione autoctona di mezzi militari.

Ma sembra che ci sia un limite. Quello che mi ha colpito di più è la linea di alcuni veicoli e forse aver anche notato un limite alla categoria di produzione che si attesterebbe solo alla fascia Light Tactical Vehicle LTV e Medium Tactical Vehicle MTV.

Infatti potrei sostenere che si tratta di una gamma di veicoli multiruolo tra i quali non tutti risultano blindati e da prima linea per la fanteria, come ad esempio il nostro Centauro o Freccia, per intenderci.

Vediamo di cosa si tratta…

La casa orientale della Corea del Sud KIA è controllata oggi dalla Hyundai Motor Company ma la sua storia di produzione di veicoli inizia nel 1944.

Pensate un po' che, grazie a degli accordi con Fiat Auto, Kia ha prodotto nel secolo scorso sia la Fiat 124 che la 132, un po' diverse forse ma con la stessa meccanica e con l’aggiunta del marchio Kia sulla carrozzeria. Anche la storica Peugeot 604 e l’americana Ford Festiva (non la Fiesta) sono state prodotte in quegli stabilimenti per motorizzare il mercato orientale, ma anche per offrire un prodotto automobilistico di fascia più economica al mercato statunitense.

A prima vista i veicoli militari LTV, ricordano il nostro Lince nelle sue varianti e forse questo fa comprendere che l’impostazione ideale di un veicolo multiruolo protetto e operativo è proprio quella che l’Iveco ha voluto mettere a punto per la nostra produzione, chiaramente prendendo spunto come base, dalla Hummer H1.

Ma c’è anche una linea di trucks militari, cioè di camion che storicamente non sono assolutamente sconosciuti alla Kia, che in oriente ha visto il suo successo grazie anche a questa produzione. È parallela a quella degli autobus; sicuramente più spartani e abbastanza duri nella loro conduzione.

Questa produzione orientale, sembra che avvenga (motori compresi) in Corea del Sud e in questo articolo vorrei considerare l’aspetto tecnologico sicuramente affidabile ma forse superato dagli standard odierni.

La serie LTV 182 è prodotta in 7 varianti che rientrano nella classificazione Stanag 4569, ma se cominciamo a parlare di meccanica rischiamo di diventare monotoni, infatti buona parte delle tecnologie adottate sono identiche a quelle del Lince, come ad esempio la trazione integrale ripartibile o le sue prestazioni off road. Ammetto che è difficile non avendo dati certi sull’inizio di questa produzione, farsi un’idea se sia stata Kia Military a prendere spunto da Iveco Defence piuttosto che dalla russa GAZ 2330 Tigr o dall’americana Hummer, o forse il contrario… ma vediamo piuttosto di concentrarci su ciò in cui Kia Motors si differenzia nella produzione “Military”.

La sua linea mi piace molto è forse risulta meno sobria e più accattivante del design italiano; in un certo senso il suo frontale ricorda l’Hummer ma ha un’impostazione più snella, dinamica e veloce rispetto all’americana H1 e il suo motore è un CRD turbodiesel da 2.9 cc per 225 cavalli e ben 8 marce automatiche. Forse Kia con la versione LTV ha voluto puntare su un cavallo da battaglia, nel mondo dei multiruolo protetti, da proporre, come consuetudine per le “orientali” a costi più concorrenziali.

C’è un particolare però che probabilmente penalizza l'LTV; la sua struttura è blindata con un criterio standard, ma questa protezione sembra non si possa ampliare, come nel caso del kit balistico del Lince, un sistema infatti brevettato da Iveco.

L’aspetto che fa più riflettere però è la scarsa copertura sulla scocca, probabilmente vulnerabile sia in caso di esplosioni sia in caso di percorsi fuoristrada molto ostici. A questo proposito sembra anche che manchi la cellula abitacolo che si svincola dal telaio in caso di forti detonazioni. Se questi aspetti fossero confermati, come credo, l'LTV coreano risulterebbe molto penalizzato nell’utilizzo operativo.

Gli interni sono molto curati, quasi di derivazione automobilistica e con display digitali sul cruscotto ma questo lascia presupporre anche una certa fragilità, fosse solo nel caso vengano in contatto accidentale con l’acqua.

Il suo raggio di sterzata non è male e si compie in 8 metri e la sua autonomia si attesta a circa 640 km con una velocità massima dichiarata di 130 km/h. La sua temperatura d’esercizio ha un range da meno 32° a più 43°, un dato non proprio incoraggiante se consideriamo i più 49° di Iveco. I guadi hanno solamente un metro di immersione del veicolo, anche se questo dato è un valore simbolico se consideriamo che con i veicoli militari generalmente si può osare un po' di più dei dati riportati.

A prima vista l’LTV del Sol Levante, risulta leggermente più stretto se lo confrontiamo al Lince o ai 2 metri e venti dell’H1. Tuttavia va sottolineato, e non è poco, la disponibilità di Kia Motors nell’offrire informazioni e dati per far conoscere e comparare la sua produzione.

Le serie M 250, 450, 500 e 1500 si suddividono in 22 tipologie di veicoli medi pesanti e sono praticamente degli autocarri con un design un po' retrò che ricorda le camionette americane, con quel caratteristico stile che abbiamo conosciuto nei cruenti film sul Vietnam.

Tuttavia le caratteristiche costruttive sono indistruttibili e le loro varianti offrono alle Forze Armate sia veicoli da soccorso sia da comando avanzato, ma non solo, infatti alcuni di essi sono equipaggiati con complessi accessori per la bonifica dei terreni piuttosto che per la potabilizzazione dell’acqua o l’assistenza logistica.

Le colorazioni più diffuse sono quelle miste vegetate o in tinta unita per i veicoli color sabbia; tra questi modelli, che si differenziano tra di loro per le caratteristiche d’impiego e la portata utile, non sembra ci siano versioni protette e l’idea che mi sono fatto e che siano meccanicamente molto affidabili grazie a una tecnologia collaudata anche se ormai superata. L’aspetto forse più importante è che in caso di conflitto tutti possono venire impiegati esclusivamente quale supporto logistico periferico.

Dal più piccolo Cargo truck con 139 cavalli a due assi, la gamma autocarri passa al 3 assi con 180 cavalli sino alla serie 500, sempre con 3 assi ma 270 cavalli. I più grandi della categoria, i KM 1500 Series (foto) possiedono quattro assi di cui due sterzanti e 450 cavalli. Tutta la gamma ha la trazione integrale, ma non sono certo che sia ripartita costantemente come nel caso degli ACTL SM.

Le cilindrate non sono note ma non è difficile pensare, osservando i consumi e le percorrenze inferiori ai 500 chilometri, che siano abbastanza elevate e che partano quindi dai 3 mila cc per la gamma più piccola, sino a 15 mila cc per la più grande, ma questa è solo una supposizione ovviamente.

Sui motori marchiati CRDI, Common Rail Diesel Injection potrebbe, ma questa è solo un’idea, esserci dietro una tecnologia filotedesca, così come da noi, le sigle HDI sono associabili al gruppo PSA di cui fa parte Fiat Auto.

(foto/video: KIA MOTORS CORP.)