"Lei in Difesa": nasce la rubrica dedicata al mondo femminile della Difesa e della Sicurezza

(di Maria Grazia Labellarte)
08/03/19

Carissime lettrici e carissimi lettori, avete presente le polemiche sui titoli delle cariche istituzionali coniugati al femminile e sulla mamma che “cucina e stira”? Ecco, tranquillizzatevi: quello che state per leggere non c’entra niente.

Nasce, infatti, una nuova rubrica su Difesa Online: "Lei in difesa" , una rubrica non solo veramente nuova ma anche vivace e al passo con i tempi, che intende gettare uno sguardo al mondo femminile nella Difesa e nella Sicurezza - a livello nazionale ed internazionale - con interviste, analisi, eventi e progetti formativi. Faremo in modo che, il più spesso possibile, siano le protagoniste a raccontare e a raccontarsi. L'appuntamento da segnare sull’agenda elettronica è al giovedì.

Per chi ha meno di 25 anni, ricordiamo che il servizio militare femminile effettivo, su base volontaria, è stato introdotto in Italia con la legge 20 ottobre 1999 n. 380, che stabilì la possibilità di arruolamento delle donne. L'Italia è stata (e ti pareva!) l'ultimo paese membro della Nato (1) a consentire l'ingresso delle donne nelle Forze Armate: prima del 2000 il loro impiego in guerra era previsto solo nel Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana, nato nel 1908, e nel Corpo delle infermiere volontarie dell'ACISMOM nato nel 1940, corpi ausiliari delle Forze Armate stesse. Si pensi che nel Regno Unito durante la seconda guerra mondiale già 600.000 donne prestarono servizio nei corpi ausiliari.

Diadora Bussani, clase 1962, è stata la prima donna italiana a presentare domanda di ammissione all'Accademia navale di Livorno nel 1981. Poi, la sua battaglia è durata quasi un quinto di secolo: dopo essere stata esclusa dal bando di concorso per potervi accedere, il tribunale amministrativo regionale ne accolse il ricorso. Decisione, poi, annullata dal Consiglio di Stato. La legge n. 66 del 1963 aveva nutrito in lei la speranza dell' arruolamento: purtroppo, quello che dava con una mano permettendo l'impiego femminile nei pubblici uffici senza limiti alla carriera, toglieva con l’altro in quanto escludeva le professioni militari in nome delle naturali diversità biologiche fra uomo e donna. Il 2 novembre 1982, la U.S. Navy le concesse simbolicamente l'arruolamento. 

Sono trascorsi venti lunghi anni, dunque da quel 1999: nel frattempo, tante “lei” sono entrate nelle Forze Armate.

Sono stati raggiunti proprio tutti gli obiettivi che le donne si erano prefissate? Quali sono le sfide future?

Per rispondere a queste domande e per dare voce a tante donne in divisa, non vi resta altro da fare che seguire ogni settimana, il giovedì, la nostra nuova rubrica: Lei in Difesa.

1Per capire quanto fosse scandaloso questo anacronistico divieto, basti dire che personale femminile è presente nelle Forze Armate della Turchia dall’inizio del XX secolo…

Foto: IDF